La vita
Di Vincenzo
Calafiore
22 giugno 2016- Udine
“ Io non lo so dove
vanno i nostri cari
quando cessano di
esistere, ma so dove
restano! “
Vincenzo Calafiore
Sono stati giorni
duri, tremendi, in cui il forte vento della vita è soffiato con violenta
improvvisa realtà, dell’esserci e del non esserci più.
In questo spazio
armonico di pace e serenità custodito gelosamente, sì è aperto improvviso
scenario diverso, cioè, che nulla è per sempre ma neanche momentaneo, è tutto
provvisorio, tutto da vivere in un sol sorso quotidianamente senza nulla
sprecare. Così è l’amicizia, così è l’amore, così è l’amare le persone che
stanno accanto, così è la vita.
Gli scenari di questo
palcoscenico che sembravano conosciuti e amati in ogni loro “essere” sono
all’improvviso cambiati pur rimanendo a pieno nel loro essere significato
pregno di amore, affettuosità, amicizia, tenerezze.
Tutto all’improvviso
è divenuto ricordo, amicizia, di cui rammentare e raccontare parole e
gestualità, quotidianità fatta di grande rispetto, grande Amore che la mia
dolce amica Teresa ha saputo infondere e far crescere in ramoscelli divenuti
poi alberi: i suoi alunni, i suoi amici, la sua famiglia.
Ora tutto questo non
potrà più essere nel personale quotidiano di tanti.
Non potrà esserci
nella vita di tutti noi che l’abbiamo avuta come grande amica, non potrà più
esserci nella quotidianità del suo sposo che tanto l’adorava e ha amato,
condivisa, in ogni giorno della loro stretta vita.
Lei Teresa Casali era
un’esplosione di colori, allo stesso tempo un turbinio di sentimenti inscindibili
quali la famiglia, il suo sposo Claudio, i suoi figli, il suo nipote Alessandro
che tanto ha amato e lo faceva con grande facilità, con grande normalità; non a
caso io le diedi il nomignolo di “ garibaldina” perché così era forte e
ostinata capace di piccoli gesti che manifestavano un – comunque – troppo umano,
troppo destino ma anche amore donato senza nulla chiedere mai in cambio.
Tolmezzo, come Prato
Carnico la ricorderanno a lungo.
Non si tratta dunque
di morte, poiché essa è quando nessuno ricorda, quando nessuno nomina. Teresa
questo scricciolo di donna tutta effervescente come lo è la vita per certi
aspetti, lascia nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerla, un grande
vuoto e un’assenza che restringe più che allargare gli orizzonti, lei è dove
noi vogliamo sia, è come noi vogliamo sia: viva!
Vive in quei ricordi
che mai sfumeranno, o in quelle parole che sono rimaste nella testa, sono
questi i registri che ci aiuteranno noi che abbiamo avuto la fortuna di
conoscerla a non dimenticarla.
La chiesa e il
cimitero, poco distanti l’una dall’altro, la stessa distanza tra cuore e anima;
l’una stracolma dentro e fuori e lungo la strada ad attenderla per salutarla, e
in chiesa a pregare perché la sua anima raggiunga il giardino dei giusti. Il
piccolo cimitero guarda verso i monti quasi a voler donare a chi è lì, la
serenità come quella che aveva sul suo volto, Teresa è morta serena,
sorridendo, forse a voler dire al suo compagno di viaggio, - sii tranquillo che
io ci sarò sempre - !
E chissà quanti fiori
cresceranno sul tuo prato!
Teresa, noi ci
conoscevamo da poco e mi hai accolto nella tua vita con grande gioia ( la mensa
del Signore ) mi hai fatto dono della tua amicizia, quante risate, quanta
allegria! Era bellissimo ascoltarti come vederti essere fermata lungo la strada
da un saluto, da una stretta di mano a Tolmezzo come a Prato Carnico, Pesariis
o Pesaria, e per tutti una parola di conforto e per te?
Era, il 18 giugno del
2016 una data da ricordare!
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