L’amore appresso
appresso
Di Vincenzo Calafiore
23 Aprile 2018 Udine
La vita non la si può sciupare così, perdendo ogni giorno
qualcosa di lei, di suo, qualcosa che le appartiene e ci appartiene è tempo!
Tempo che và via piano silenzioso negli attimi, dei lunghi
giorni nelle bettole e prigioni dorate, topaie, nelle miserie umane, nelle
guerre, nell’odio.
Rimane nelle spirali dell’amore, nei suoi coriandoli, negli
arcobaleni che da un cuore raggiungono un altro cuore distante, solo, nella
solitudine, in attesa in qualche stazione o aeroporto. Ponti colorati che
uniscono, e hanno in se parole dolci d’amore, di affettuosità sincera e di
desideri ancora da vivere.
Due cuori uniti dallo stesso linguaggio, dalla stessa voglia
di vivere andando oltre, un “ oltre “ possibile d’incanto o di meraviglia.
Si, la vita non la si può sciupare nelle brevità! , ma
neanche abbandonarla su qualche spiaggia desolata o nei deserti che potrebbero
nascere e farsi, che invadono e distruggono i territori sconfinati dell’anima.
L’ Amore che s’appresta all’opra al mattino,
l’amore che orla e ricama di luce le nostre strade,
l’amore che è vita nella vita, è celestiale passo
nell’anima, guarisce dagli affanni, ci solleva dal fango della solitudine, come
vento che gonfia le vele… si solleva la chiglia e si vola a filo d’acqua, si
raggiunge l’ultimo sogno, si raggiunge la vita.
E ci sei Tu!
Tu che dici di amarmi!
Tu padrona dei miei sogni,
Tu che mi vesti di malinconia o di tristezza se appena ti
allontani.
Tu!
Ci sei ed è amore, è vita.
E ora che sei qui tutto è cambiato, è come da un sogno
passare a un altro più bello.
E’ vita che si colora di rosa sin dal mattino, è musica è
colore, è calore, è il “ pensiero” che va e torna sempre più forte, sempre più
vivo; lontano dagli idiotismi, dalle pochezze, dalla miseria dello giacere in
un limbo.
Tu non mi fai soffrire mai, ma se ti dovessi stancare di me,
non gettarmi via, semmai lasciami in un sogno che in qualche modo a te nel buio
possa ricondurmi come luce nella notte, al sicuro come in un porto.
Ancora con il tuo ultimo abbraccio inciso sulla pelle, con
quegli occhi che mi sanno guardare nei lunghissimi giorni d’attesa, dell’ultimo
ciao. Saranno pochi o tanti non lo saprò mai eppure mi sembra già ieri quando
ti stringevo tra le braccia, quando eravamo ancora noi. Sono cambiate così
tante cose, come pure la mia vita in così poco tempo.
Tempo che mi è servito per compiere lunghi viaggi in te, per
trovare significato, per trovare amore!
Sai talvolta non c’era necessità di volare perché già
eravamo nell’aria, di tanto in tanto cade sottile fuliggine, polvere bianca di
nuvola rarefatta che imbianca i miei capelli è il ricordo di te di come piano
ti svestivi e ti stringevi a me come un pensiero, come un ti amo.
Tu sei essenza dell’amore, quell’essenza che trasmette
felicità tanta da farmi sentire unico al mondo, tutto questo e molto altro io
l’ho in me… per un sogno che continua ad esserci, per una vita tenuta
all’ancora in un porto sicuro: tra le tue braccia!
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