Il mondo alla fine
Di Vincenzo Calafiore
18 aprile 2018 Udine
( l’immagine basterebbe da
sola invece di tante inutili parole. Ringrazio chi ha fatto lo scatto che
racconta meglio di me la situazione in Siria)
Quello che più mi
preoccupa ( penso che sia un sentire comune di tutta la gente del mondo) è
quello di avere la mia vita no nelle mie mani, ma in altre.
Ora ci sono tre
imbecilli che si sono messi in testa di fare gli sceriffi del mondo ( USA-GB-F
) senza rendersi conto che stanno giocando con un giocattolo molto pericoloso
che potrebbe finire per esplodere nelle loro stesse mani e fino a ieri l’uno
diceva all’altro che ce l’ha più grosso il pulsante, o che detiene missili
belli e intelligenti!
In questa frase sta
tutta la stupidità dell’umano.
Non dico che
bisognerebbe far finta di niente perché non si può rimanere indifferenti
dinanzi al dolore e alla morte, alle distruzioni, ma dico che comunque le
uniche armi da adoperare siano sempre quelle delle diplomazie.
In sette anni di guerra civile in Siria, credevamo di averle già viste
tutte e speravamo di avere già visto il peggio. Ed invece no: messo in rotta il
sedicente Stato islamico, l’Isis, il conflitto s’è tragicamente
riacceso. I fragili accordi negoziali non reggono più e le promesse
fatte ai curdi, protagonisti della presa di Raqqa, la capitale dell’autoproclamato
Califfo, si rivelano delle grosse bugie e tradimenti. Si torna a morire, a centinaia, a migliaia,
combattenti e civili, bambini, donne, uomini. I miliziani
jihadisti erano il nemico comune,
l’intreccio di tutte le presenze militari sul territorio siriano; la coalizione
attuata da: Stati Uniti, Russia, Iran e Turchia è fallita. Ora, ognuno combatte per i propri
interessi. E l’Occidente che fa? Si lava le mani dei
curdi, lasciandoli alla mercé dei turchi. Ad Astana, Mosca, Ankara e Teheran si sono
in qualche misura “spartiti” la Siria in aree d’influenza, con l’assenso di Damasco: ad Assad, bastava la
garanzia di conservare il
potere. L’America di Trump aveva “abdicato” a una presenza
diplomatica, limitandosi a battere sporadicamente il pugno sul tavolo con un
po’ di missili o un po’ di bombe sui “lealisti”, oltre a fornire gran parte del supporto aereo contro l’Isis. Ma di che ci stupiamo?, se adesso i turchi
attaccano i curdi, i “lealisti” attaccano quel che resta dell’opposizione – e a
Nord cercano di cacciare i turchi dal loro territorio – gli americani tengono
sotto tiro i “lealisti” più per difendere interessi
petroliferi che l’opposizione velleitaria e
pure tardivamente, limitare l’influenza russa. Mosca, che ha riportato a casa
il grosso dei suoi “ragazzi”, dà sempre sostegno ad Assad accusa nel frattempo
Washington di volere costituire un altro Stato a Est dell’Eufrate. E Israele poteva stare fermo ? Ma
no, si è messa di mezzo a complicare i giochi, in funzione anti-Iran e
anti-Hezbollah. Gli Stati Uniti d’America forse dovrebbero smetterla di ficcare
il naso dappertutto, dovrebbero smetterla di andare là dove c’è solo l’interesse
che pensino invece alla violenza di casa, ai morti ammazzati per un uso e
possesso sfrenato di armi ( come se fossero giocattolini), di attaccare e
invadere un altro Stato con delle grosse bugie precostruite come hanno fatto
con Saddam Hussein e poi cosa si sono lasciati dietro? La Gran Bretagna
pensasse più ai fatti propri e perdesse il vizietto di intervenire in faccende
che non la riguardano. E la Francia? Ah la “ grandeur francese “ Il proverbiale "orgoglio"
francese, aspirare alla grandezza (grandeur appunto) nel senso lato del termine.
Ma che c’entra la Francia in questa storia? L’America è lontana…. Ma Inghilterra
e Francia sono a un tiro di schioppo per chi un domani vorrà ricordare loro l’odierno
intervento e poi dipingiamoci come coglioni la faccia dei colori francesi e
inglesi o scrivere anch’io sono francese o inglese… Questo per dire che la
violenza chiama violenza. Staremo a vedere! Mentre noi stiamo nelle nostre
comode case, ascoltiamo la musica, vediamo la tv, andiamo al cinema, a mangiare
una pizza, o facciamo una gita fuori porta, andiamo allo stadio a vedere la
partita, lì in Siria si continua a morire, maggiormente bambini. E non ci sono né
interessi né giustificazioni a questo massacro che non avrà mai fine, almeno
fino a quando parleranno le armi. Se pur coinvolto almeno Putin è rimasto fermo
e facendolo ha dimostrato un grande senso di responsabilità verso il mondo; ma
potrebbe ulteriormente dimostrarlo “sganciandosi
“ dal peso di sostenere un Dittatore che nonostante abbia distrutto quello che
un tempo era il suo paese è ancora là immobile! Nessuno si è reso ancora conto
che la terra e il mare appartiene alla razza umana e non a uno stato, a una
nazione; non ci siamo ancora resi conto di sedere su una montagna di ordigni
nucleari che potrebbero farci saltare per aria in qualsiasi momento. Ma la cosa tragica è che poi, dopo i mi
sfatti, dopo ogni misfatto si parla di “ Pace “ una bella presa per i fondelli.
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