Il giorno che viene
Di Vincenzo Calafiore
14 Novembre 2020 Udine
Vedi, guardandoti la prima
cosa che mi viene spontanea dire è : ti Amo!
E te lo dico con la mia
certezza di oggi, con quella voglia addosso di amarti ancora, ancora oggi
perché domani non saprò o non potrei più essere in grado di dirtelo; ma
comunque sia quel “ ti amo “ che ieri urlavo
dicendotelo, oggi te lo sussurro, perché tutto in me si affievolisce
lentamente, come acqua quieta che piano piano si congiunge a un fiume, a un
oceano alla fine.
Vedi, io ti amo è vero, e ti
amo come un uomo sa amare, ti amo con quei pochi sogni che ho ancora da vivere,
con i miei anni sdruciti dal tempo; ma la verità è che mi sento come una
camicia ancora integra, ancora profumata di bucato e con il colletto sfinito,
consumato.
Certo, tornassi a nascere io
rifarei daccapo le stesse cose, verrei a cercarti nuovamente per amarti ancora
una volta per un altro giro di valzer.
Quel flamenco o tango flamenco
che abbiamo ballato nelle notti bianche o sulle rive di quelle giovanili età
quel sirtaki nelle lunghe e fresche serate nelle deserte piazze di un tempo che
ci appartiene … vedi, è tutto qui, racchiuso in quel: Ti amo!
E io lo so amore che ovunque
io vada, tu sarai lì, in quel mio cuore che solo a vederti impazziva ieri come
oggi, come domani, con i miei occhi che a malapena riusciranno a distinguere,
con le mie mani che non riusciranno a stringerti.
L’amore quello vero non
morirà mai.
Non finirà mai!
Ecco guardami non sono come
ieri, il tempo pian piano deforma e riduce, forse non saprai riconoscere quello
che amavi in quello che i tuoi occhi vedono, ma sono sempre io, colui che un
giorno venendoti incontro aprì le braccia per accoglierti, per sollevarti da
terra e farti volare.
“ Ti Amo “ !
Mio Dio che verbo, che
grandezza, che purezza, che vita è questo “ ti amo “ che a solo pronunciarlo il
sangue ricomincia a correre, il cuore impazzisce, e viene addosso una voglia
pazzesca di vivere, di sognare, di baciare, di amare … Ti Amo è un vento che
spazza via la solitudine, la tristezza, la malinconia, è quel sogno che non ha
mai fine, è quell’età amata che ritorna, è un treno che non smette mai di
correre, e non si ferma.
E pensare che ero, sono
ancora adesso come prima impaziente di vederti, di sentire i tuoi profumi, di
guardare i tuoi occhi … sai? Saprei riconoscerti ovunque tanto sei in me, tanto
sei presenza, tanto sei amore, tanto sei vita.
E allora lasciamoci rapire
dal sogno, lasciamoci ancora una volta porta via dalla marea, abbandoniamoci in
quel desiderio dello stare assieme, dello accarezzarci anche solamente con gli
occhi.
Sai? Tutto questo è una
bugia, è un sogno che mai si realizzerà.
Tu non esisti, io non esisto,
esiste quel che siamo un “ Noi “ !
Noi che ci amiamo così, nella
distanza, in quel bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
Noi che non smettiamo mai di
guardare il cielo forse in cerca di un qualcosa che ci manca eppure è qui è in
noi fortemente in noi, intenso e ancora con la sua verginale esistenza.
Siamo noi che ci guardiamo,
che ci amiamo, come una fotografia sul letto di un soldato!
Ti Amo!
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