Donna
Di Vincenzo Calafiore
07 Novembre 2020 Udine
di tanto amore, così tanto vita,
nella stessa vita! “
Vincenzo Calafiore
Quanto è difficile già il
solo pensare al mondo femminile, quanto difficile è l’esplorazione di questo
immenso pianeta, quanto è difficile comprenderne la superiorità e la nostra
dipendenza assoluta.
Le donne che hanno in se e
coltivano la “vita” con pazienza sacra e la vedono a volte stracciata e
violentata, distrutta, dalla cupidigia degli uomini.
Di questo ebbe a
scrivere Euripide, le “ Troiane “, ma anche Seneca; quindi è una
storia vecchia che purtroppo non finirà mai, la maledetta violenza contro la
donna.
Del dolore provato dalla
donna, ben rappresentato in una tragedia, siamo nel 415 aC, la
“ Tragedia di Ecuba “ un’
opera di sconcertante modernità.
Ecuba, grande madre, eppure
così umana, sacra, così terrestre, è la rappresentazione, l’epicentro del
dolore e punto di forza attorno cui ruota la vita.
Oggi in questi tempi d’ogni
barbarie e di discriminazioni d’ogni genere specialmente nei confronti della “
Donna”, non le è concessa ancora la così tanto sperata “ parità “, piuttosto
continua ad essere sfruttata con gentilezza e grazia in alcuni casi, con
violenza fisica e psicologica in altri ( basti pensare alla prostituzione).
La donna che vive
intensamente le gioie, la vita, la solitudine …. Perché continuare a umiliarla
con una esistenza “utile “ ?
Se si pensa alla sua
solitudine, non possiamo fare a meno di pensare alla sua tristezza, percepita
in maniera diversa … particolare, personale. Per chissà quante essa rappresenta
un fattore “ monocromatico” un qualcosa
che non cambia mai colore, e quando l’avvertono sono colte dal timore, dalle
paure, dall’ansia, angoscia, dallo sgomento, smarrimento.
La solitudine in cui è relegata
la donna oggi nonostante la parità dei diritti ( sulla carta… )
Per affrontare il senso della
solitudine e le sue angosce molte di esse cercano compagnia in quei rumori di
sottofondo atti a rompere il silenzio oppressivo, ma anche in un fare frenetico
che le impegni in un qualcosa di totalizzante, ma che non saranno mai in grado
di dar loro i colori della socialità e dell’amore.
Basterebbe forse avere per
lei la dolcezza, il fermarsi ad ascoltarla.
Basterebbe forse amarla un
po’ di più, non necessariamente compiendo l’atto sessuale che sarebbe il
conclusivo di un lunghissimo processo di interiorità.
Basterebbe quando si è via
inviarle messaggi vocali, o …. Scriverle “ ... è solo che mi manchi molto. ..”
“ Mio Dio! Stare con te è sentimi la vita
addosso. Sei esattamente quell'orizzonte che guardo e a cui vorrei andare;
quella meravigliosa sferzata in viso che fa arrossire, quella maniera di
guardare, di chiedere, di comprendere, di amare. Me lo dico sempre, lo ripeto
in mente come fosse una preghiera intima e preziosa: ti amo! ….. Sono quell'uomo
che al mattino si sveglia e già in se sente la musica di un risveglio lungo e
dolce di tante pause, di tante immaginazioni fluenti tra le dita che contornano
il volto tuo che mi porto dentro ….. “
Forse dirle queste cose per
farle sentire quanto importante sia.
Purtroppo parte degli uomini
usa fare violenza, tra le mura domestiche, donne uccise barbaramente.
Alla base di tutto c’è il
mancato rispetto, il non saper definire i confini tra lui e lei e viceversa.
Se ogni individuo, riuscisse
ad interrogarsi sul perché, magari, non riesce a stare solo, potrebbe chiedersi
anche il perché non sappia stare e vivere in armonia con gli altri…
D’altra parte di persone che
vivono male la solitudine come pure le relazioni è pieno il mondo e basterebbe
solamente pensare che “ se io sono qui “ è grazie a una Donna.
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