Di notte
parlano i corpi
Di Vincenzo Calafiore
23 Agosto 2023 Udine
“ …quando sembra calare il silenzio e si sono spente
Le voci, i rumori, che l’avevano riempita fino a un
momento prima
fermati: ascolta il sussurro dei tuoi desideri, dagli
voce…. “
Vincenzo Calafiore
Un paio di volte al giorno dalla mia finestra a Sud,
posso scorgere lo stesso treno percorre la stretta gola prima di sbucare da una
grande curva sul lungo rettilineo che corre in riva la mare.
E’ questo il primo segno del mattino, e l’ultimo nel
pomeriggio, capisco che si avvicina il crepuscolo!
Questa è l’ora in cui i desideri fantasma corrono al
mare e i dolori delle mancate occasioni stanno ad aspettare nella notte dai
bordi di soffici nuvole, vedono pensare tanta gente, certo più di me e non
vedono la gioiosa vita volare sopra di noi.
Questa è l’ora in cui si compiono le magie, le
maledizioni egizie, le eterne fortune, la grazia delle stagioni.
E scende un’altra notte, senza fine là dove il verso e
il falso si confondono. Quelle schegge di vita che galleggiano sulla diffusa
ovattata malinconia in questo fine estate; si specchia nella sua intangibilità fantastica, il desiderio di
amarti, del sentire di non poter fare a meno di te, della tua presenza. Sono un’inquietante,
vitrea forma di sospensione che accrescono la solitudine, un’idea innaturale
assenza di vita.
Sembra che qualcosa di meraviglioso debba succedere
questa notte piena di sorrisi e di quotidianità, le ore non passano mai, sembrano
investiti da un sortilegio, un intreccio parallelo a quello che dovrebbe
accadere.
C’è ancora una speranza in questa notte abitata e
vissuta soprattutto dai poeti che ancora riescono a fare sognare, l’ultima
volta che ti ho vista era settembre e pure tutto è andato via !
Ma dove sei tu e il mio mondo intero?
E mai per un attimo avrei voluto, vorrei stare lontano
da te, vedi con quale parole semplici ti dico che ti amo?
Qualcosa di magico stanotte brilla per me, è la tua
immagine negli occhi miei, un immenso di bellezza, spazio, amore, aria di
tenerezza intorno, questa sei tu, questa sei tu che amo.
Forse sei solo un sogno, uno di quelli che non si
dimenticano o si perdono mai, uno di quelli a cui credere e verrà a prendermi
per mano per portarmi via con lei.
Nel buio del cielo là fuori è già domani, è già ieri,
futuro … ecco perché io e te siamo qui.
Un caffè bevuto con calma fuori su un balcone di fronte
al mare, qualche stella cadente illumina il cielo prima di tuffarsi e sparire
nel buio pesto.
Dio, è proprio necessaria tanta sofferenza nel cuore?
Deve essere per forza così innamorarsi e amare, deve
essere così doloroso?
Nell’accerchiante oscurità della cornice il suo volto
s’intravede, è davvero bello tanto da richiamare dalla memoria un vibrante
mondo di desideri e passioni dai confini più lontani, dalla mia immaginazione,
la recondita eco di quel mio ti amo!
Cose che succedono nel buio di tutti gli angoli morti
di un letto immenso troppo immenso!
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