Quelle lettere dal cuore
Di Vincenzo Calafiore
15 Agosto 2023 Udine
“ …la scatola di latta di colore
rosso
che una volta conteneva
dei buoni biscotti ora contiene
tante lettere mai spedite… sono
dei messaggi in bottiglia che il mare
non ha mai restituito o consegnato
a
nessuno………. “
Vincenzo Calafiore
La scrittura è spezzata dalle ginocchia
sui quali sto tentando di scriverti, frangente come le onde del mare sugli
scogli.
I pensieri si poggiano leggeri sulla
ragione, in riva al mare, risuonano più che mai, come sassi che cozzano in una
scatola che qualcuno inclina da ogni parte.
Il linguaggio è pigro, indolente, in un
tempo presente: il presente sospeso dell’arresa e dell’attesa, del desiderio e
della malinconia, della lunga distanza.
La malinconia mi accoglie e mi lascia
andare, seguendo i ritmi del cuore, del mio mare dentro, si esprime qui in
libertà, la mia passione vissuta come una grande sbornia, con del vino bevuto
da solo, in questa notte d’oltre mare.
Io avevo sempre pensato che nulla è permanente,
ma amandoti ho potuto conoscere l’eternità, almeno… avevo creduto fosse così.
E’ stato un flusso e riflusso che non si è consumato, ma che mi ha consumato
come il mare consuma i sassi sulla spiaggia.
Ora è il tempo della contemplazione
solitaria, il tempo del riposo, il tempo del mare: infinito, fluttuante,
sciabordante, nell’eterno conflitto e nell’assoluta complicità tra l’andare e
il venire, il fuggire e il ritornare.
Il tempo della distanza da me a te, da
te al mare, a me.
Il tempo del piacere misto al dispiacere
della tua assenza, della tua lontananza, del tuo silenzio.
Ho pensato di lasciare libero il tempo,
di non imbrigliarlo, tra le trame dei miei ricordi, ma di lasciarlo andare via,
dopo essermi a lui confessato.
In questa notte di consegna, ad un tempo
presente, ciclico ed evanescente, che non deve essere occupato né sottomesso,
scrivo una lettera che asseconda i ritmi del cuore, pensieri che vanno dritti
verso l’orizzonte, e pian piano, mi mostra prima sfocata e poi sempre più
meravigliosamente visibile la vita che vorrei e che non ho; circondata da una
passione che come mare è capace d’introdursi mansueto in ogni insenatura, di
spaccarsi violento contro ogni realtà.
In questa notte avrei voluto che tu fossi qui il tempo è definito dai desideri,
e in questa prospettiva di sosta, di sollievo e di sorpresa, di consegna nello
sciabordio di una lettera che non partirà, si poggiano sul bagnasciuga ciottoli
di storie personali, storie di vita mancata, storie di un amore mai nato.
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