Amare
Di Vincenzo Calafiore
4 Agosto 2024 Udine
Amore! La parola che più è usata di tutti i tempi.
Canzoni, libri, poesie
sono piene di questa parola. Ma cosa vuol dire essere innamorati e cosa significa
amare veramente una persona?
Come capire quando si è davvero innamorati?
Per comprendere il significato di questa
parola, bisogna iniziare dalla sua etimologia.
Amare è una parola latina, con questa parola
i latini indicavano il trasporto incontrollabile e passionale verso un’altra
persona; un sentimento forte più corporale che mentale. Facevano anche una
distinzione … l’amore della mente, cioè intellettuale era detto – diligere - !
Questa parola nel tempo si è evoluta molto, oggi potremmo affermare che questa
parola significa anche: amare una persona così com’è con pregi e difetti, bella
o brutta.
“ Potremmo” se non si pensa di cambiare o di
sperare in un cambiamento della persona, il che accade quasi mai, quindi
possiamo affermare di amare una persona per la sua unicità!
Amare quindi significa anche poter scegliere in libertà una
persona, decidere di stare con lei rinunciando agli altri, accettando i suoi
difetti e standogli vicino sempre.
Anzi è proprio nei
momenti difficili che ci si rende conto di amare qualcuno, essere disponibili a
rinunciare a qualcosa in favore dell’altro, della sua felicità. Dunque significa
anche dare e non certo dei regali costosi, ma attenzioni, dedicarsi all’altro
anche nelle piccole cose di tutti i giorni.
Quando si sta
discutendo, ad esempio e non ci si trova d’accordo, si finisce per alzare la
voce: quello è un tentativo di far comprendere alla persona amata il proprio
punto di vista e di fargli capire quanto sia importante che quel punto di vista
venga compreso. Infine, per amare o essere amati è necessario che nella relazione siano
presenti tre fattori. Il primo è l’intimità,
ovvero la confidenza, l’affinità e la condivisione tra i partner: è
quell’elemento che porta i due componenti di una coppia a prendersi cura l’uno
dell’altro e a confidarsi i rispettivi sentimento. Il secondo, è la passione ed
è legato alla fisicità: l’attrazione fisica, il desiderio, sono molto
importanti per la stabilità di una coppia. Infine c’è l’impegno,
preceduto dalla fase della decisione: si decide di amare qualcuno e poi ci si
impegna per rispettare tale scelta.
E’ in noi, è parte
di noi, il bisogno di amare ed essere amati, al pari dell’aria che si respira
per vivere; amare è un nutrimento per l’anima fondamentale, vitale.
Così l’amore può
diventare vita, esistenza!
E’ allo stesso tempo
legame, attraverso il dialogo, laddove è possibile, un dialogo affettivo e non
di scontro, per esprimere se stessi cercando talvolta di risolvere sofferenze
personali, trasformando così la relazione in un legame forte e duraturo nel
tempo.
Legame fatto di
forti sensazioni e sentimenti positivi vissuti attraverso la presenza della
persona amata, che vede impegnati i patner nelle personali interazioni col
mondo e quindi al di fuori della loro relazione. Ove si verificano o potrebbero
verificarsi dei passaggi significativi da un contesto di vita all’altro che,
invadendo aree e competenze in maniera incongrua, rendendo così l’intimità
della coppia terreno fertile per l’instaurarsi di giochi di potere e
conflittualità la cui origine riguarda più il rapporto di ciascun patner con l’esterno,
che la relazione in se.
Ogni vincolo
affettivo comporta necessariamente rinunce, superamento di egoismi personali e
compromessi vari: tratti che apparentemente con l’amore gioioso sembrano non
avere nulla a che fare, ma che inevitabilmente si insinuano nella relazione,
caratterizzandola.
L’amore infatti non
è sempre una benedizione, può essere tormento, prigione, malattia che consuma
al pari di un tumore.
Tale specifico
assunto diventa un inferno da cui si ha solo desiderio di andar via.
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