Quel “pianeta rosa” chiamato Donna
Di Vincenzo Calafiore
3 Agosto 2024 Udine
“….. sono il meno indicato
a trattare questo argomento,
che riguarda la Donna, dato che amo molto
questa splendida creatura e
il suo mondo.
Mi piace molto cercare di
capire
il suo modo di vivere, e
scoprire
cosa si nasconde in ogni suo
pensiero.
Amare una Donna significa,
fare un viaggio lungo anni luce nell’universo per raggiungere questo bellissimo
pianeta rosa! E provarci a vivere. “
Vincenzo Calafiore
Prologo
“ Sono sempre più in
crescita diversi fenomeni di violenza nei confronti delle donne; è il frutto di
una grave malattia morale che da anni ci infligge. Il cinismo e la
spregiudicatezza sempre più crescenti, il pragmatismo senza alcun principio, il
non avere alti ideali, valori etici, la famiglia che non esiste più, il non
credere in nulla.
Il cercare un
illusorio rifugio nell’alcol e nelle droghe sono le frequenti premesse della
violenza che cresce nelle varie forme che purtroppo ormai arrivano
all’assassinio, ma che ordinariamente si esprimono nel disprezzare i valori
umani altrui, nel non valutare qualsiasi principio morale, mancanza di rispetto
verso ciò che è estraneo, nella stessa violenza verbale, violenza quotidiana
anarchia delle strade dove sempre più manca il rispetto per le regole e per gli
altri.
E’ una malattia che
ci annienta!
Il degrado di valori
cresciuto ulteriormente dopo che, con la caduta delle ideologie totalitarie del
Novecento, è stata confusa la fine delle ideologie totalitarie con gli ideali
democratici.
Senza alti ideali e
con pochi valori morali cresce la “malattia” che produce superficialità,
cinismo e violenze d’ogni genere che sono poco contrastate dalle pubbliche
autorità.
La ricerca dei
valori religiosi, le iniziative di volontariato non sono più sufficienti. Per
sconfiggere questo male non bastano le leggi e non ne servirebbero altre,
soprattutto quando non venendo applicate si da quella non certezza del diritto
e della pena.
Mancano la cultura e
lo spirito del rispetto delle regole e dei valori morali che sono insiti in uno
Stato Costituzionale di diritto.
In Italia ormai da
più di decenni non si insegna più nemmeno la Costituzione, di questa non se ne
fanno conoscere nemmeno i principi fondamentali, l’educazione civica e sparita
nel nulla sotto una pietra tombale.
Occorre essere
consapevoli di questa terribile situazione per affrontarla davvero e non solo
con le parole di circostanza, ci vogliono i fatti!
E’ indispensabile
ricostruire lo stato di diritto, inserire nuovi percorsi formativi scolastici
di ogni livello di educazione al civismo, ai doveri e diritti di cittadinanza.
Senza queste premesse la malattia morale di cui
soffriamo si allargherà ancora, come una piaga infetta. “
Il femminicidio è
quasi all'ordine del giorno: le donne sono costrette a subire umiliazioni
fisiche e psicologiche da parte di uomini violenti, che si spingono anche, in
diversi casi, a commettere omicidi per svariate ragioni.
Parlare di femminicidio
significa porre in essere un problema che l'attuale società è chiamata ad
affrontare, o per lo meno cercare di arginare, salvando le donne da uomini
violenti; parlare di femminicidio significa capire che esiste ancora una forte
spinta al maschilismo che schiaccia le donne, che diventano così vittime
predilette di carnefici che vorrebbero possederle come delle schiave e che,
alle loro legittime ribellioni di essere libere, si trasformano in belve
sanguinarie.
E’ sempre un uomo a
commettere l'omicidio: questo indica un elemento importante del femminicidio,
che viene inevitabilmente ricollegato alla misoginia e al maschilismo
imperante. Nonostante le battaglie a lungo combattute, i sacrifici fatti nel
corso dei secoli, la donna ricopre ancora un ruolo di inferiorità, anche se
molti si illudono che non sia così: sul posto di lavoro non ha gli stessi privilegi
del suo collega maschio, guai a parlare di gravidanza, la chiesa è
caratterizzata da una gerarchia maschilista, nelle pubblicità viene il più delle
volte "commercializzata" come oggetto del piacere, quella che
comunemente viene definita donna-oggetto.
l femminicidio consiste
dunque in ogni forma di violenza perpetrata nei confronti delle donne, violenza
innescata soprattutto dalla convinzione del maschio di detenere il potere di
sottomettere e privare della propria dignità qualsiasi donna gli capiti a tiro:
l'assoggettamento può essere fisico, ma anche psicologico e può sfociare nel
femminicidio, l'uccisione della donna.
Aristotele sostiene che non tutti
gli amici sono uguali, che alcuni sono più importanti di altri, e che ogni
legame di amicizia prende forma su un terreno specifico, a seconda del livello
di autenticità. Solo quell'amicizia che verrà edificata sulla benevolenza
reciproca, cioè prescindente dalla mera utilità e dal superfluo piacere. Questa
nasce poche volte nella vita di un uomo,di una donna, a tal punto che, nel caso
in cui dovessero finire, l'essere umano avrà un livido ricordo per sempre e
proverà una inevitabile nostalgia, se diventate parte di un passato davvero
lontano. Rapporti esclusivi, dunque, e rari. Da questa riflessione il filosofo arriva a una
conclusione: c'è differenza tra colui che considera tutti veri amici e colui
che, invece, ne ha pochi. Ci sono
persone, a detta di Aristotele, che sono convintissime di essere circondate da
soli amici, disposti sempre a soccorrerle nei momenti di maggiore difficoltà e
di gioire assieme a loro in quelli di estrema felicità. Ma, purtroppo, loro si
illudono, non hanno avuto ancora esperienza della perfetta amicizia e nemmeno
di quella bassa, mascherata; per questo motivo tutti sono loro amici. Quando si
accorgeranno che le cose sono ben diverse, si chiuderanno dentro sé stessi, e
lasceranno solo a poche persone predilette, l'onore di infrangere la loro
corazza, costruita dal trauma causato dalla verità: saranno questi i veri
amici. L'amicizia fondata sull'utile, secondo il filosofo, è tipica dei mercanti; mentre quella che nasce dal
piacere, quella nascente nel bene e costruita su di esso, degli uomini e donne
virtuosi.
Essere
circondati da molti amici può essere tutto o niente e si avverte anche
un’intima solitudine, si avverte dentro di sé una mancanza inspiegabile, che
potrà essere colmata solamente da un amico,da un’amica, oppure dalla propria
anima gemella: si verrà a creare, in questo caso, un rapporto esclusivo : amore-amicizia
vera.
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