venerdì 2 agosto 2024


 

Quel “pianeta rosa” chiamato Donna

 

 

Di Vincenzo Calafiore

3 Agosto 2024 Udine

“….. sono il meno indicato

a trattare questo argomento, che riguarda la Donna, dato che amo molto

questa splendida creatura e il suo mondo.

Mi piace molto cercare di capire

il suo modo di vivere, e scoprire

cosa si nasconde in ogni suo pensiero.

Amare una Donna significa, fare un viaggio lungo anni luce nell’universo per raggiungere questo bellissimo pianeta rosa! E provarci a vivere. “

                              Vincenzo Calafiore

 

Prologo

“ Sono sempre più in crescita diversi fenomeni di violenza nei confronti delle donne; è il frutto di una grave malattia morale che da anni ci infligge. Il cinismo e la spregiudicatezza sempre più crescenti, il pragmatismo senza alcun principio, il non avere alti ideali, valori etici, la famiglia che non esiste più, il non credere in nulla.

Il cercare un illusorio rifugio nell’alcol e nelle droghe sono le frequenti premesse della violenza che cresce nelle varie forme che purtroppo ormai arrivano all’assassinio, ma che ordinariamente si esprimono nel disprezzare i valori umani altrui, nel non valutare qualsiasi principio morale, mancanza di rispetto verso ciò che è estraneo, nella stessa violenza verbale, violenza quotidiana anarchia delle strade dove sempre più manca il rispetto per le regole e per gli altri.

E’ una malattia che ci annienta!

Il degrado di valori cresciuto ulteriormente dopo che, con la caduta delle ideologie totalitarie del Novecento, è stata confusa la fine delle ideologie totalitarie con gli ideali democratici.

Senza alti ideali e con pochi valori morali cresce la “malattia” che produce superficialità, cinismo e violenze d’ogni genere che sono poco contrastate dalle pubbliche autorità.

La ricerca dei valori religiosi, le iniziative di volontariato non sono più sufficienti. Per sconfiggere questo male non bastano le leggi e non ne servirebbero altre, soprattutto quando non venendo applicate si da quella non certezza del diritto e della pena.

Mancano la cultura e lo spirito del rispetto delle regole e dei valori morali che sono insiti in uno Stato Costituzionale di diritto.

In Italia ormai da più di decenni non si insegna più nemmeno la Costituzione, di questa non se ne fanno conoscere nemmeno i principi fondamentali, l’educazione civica e sparita nel nulla sotto una pietra tombale.

Occorre essere consapevoli di questa terribile situazione per affrontarla davvero e non solo con le parole di circostanza, ci vogliono i fatti!

E’ indispensabile ricostruire lo stato di diritto, inserire nuovi percorsi formativi scolastici di ogni livello di educazione al civismo, ai doveri e diritti di cittadinanza.

Senza  queste premesse la malattia morale di cui soffriamo si allargherà ancora, come una piaga infetta. “

 

Il femminicidio è quasi all'ordine del giorno: le donne sono costrette a subire umiliazioni fisiche e psicologiche da parte di uomini violenti, che si spingono anche, in diversi casi, a commettere omicidi per svariate ragioni.

Parlare di femminicidio significa porre in essere un problema che l'attuale società è chiamata ad affrontare, o per lo meno cercare di arginare, salvando le donne da uomini violenti; parlare di femminicidio significa capire che esiste ancora una forte spinta al maschilismo che schiaccia le donne, che diventano così vittime predilette di carnefici che vorrebbero possederle come delle schiave e che, alle loro legittime ribellioni di essere libere, si trasformano in belve sanguinarie.

E’ sempre un uomo a commettere l'omicidio: questo indica un elemento importante del femminicidio, che viene inevitabilmente ricollegato alla misoginia e al maschilismo imperante. Nonostante le battaglie a lungo combattute, i sacrifici fatti nel corso dei secoli, la donna ricopre ancora un ruolo di inferiorità, anche se molti si illudono che non sia così: sul posto di lavoro non ha gli stessi privilegi del suo collega maschio, guai a parlare di gravidanza, la chiesa è caratterizzata da una gerarchia maschilista, nelle pubblicità viene il più delle volte "commercializzata" come oggetto del piacere, quella che comunemente viene definita donna-oggetto.

l femminicidio consiste dunque in ogni forma di violenza perpetrata nei confronti delle donne, violenza innescata soprattutto dalla convinzione del maschio di detenere il potere di sottomettere e privare della propria dignità qualsiasi donna gli capiti a tiro: l'assoggettamento può essere fisico, ma anche psicologico e può sfociare nel femminicidio, l'uccisione della donna. 

Aristotele sostiene che non tutti gli amici sono uguali, che alcuni sono più importanti di altri, e che ogni legame di amicizia prende forma su un terreno specifico, a seconda del livello di autenticità. Solo quell'amicizia che verrà edificata sulla benevolenza reciproca, cioè prescindente dalla mera utilità e dal superfluo piacere. Questa nasce poche volte nella vita di un uomo,di una donna, a tal punto che, nel caso in cui dovessero finire, l'essere umano avrà un livido ricordo per sempre e proverà una inevitabile nostalgia, se diventate parte di un passato davvero lontano. Rapporti esclusivi, dunque, e rari. Da questa riflessione il filosofo arriva a una conclusione: c'è differenza tra colui che considera tutti veri amici e colui che, invece, ne ha pochi. Ci sono persone, a detta di Aristotele, che sono convintissime di essere circondate da soli amici, disposti sempre a soccorrerle nei momenti di maggiore difficoltà e di gioire assieme a loro in quelli di estrema felicità. Ma, purtroppo, loro si illudono, non hanno avuto ancora esperienza della perfetta amicizia e nemmeno di quella bassa, mascherata; per questo motivo tutti sono loro amici. Quando si accorgeranno che le cose sono ben diverse, si chiuderanno dentro sé stessi, e lasceranno solo a poche persone predilette, l'onore di infrangere la loro corazza, costruita dal trauma causato dalla verità: saranno questi i veri amici. L'amicizia fondata sull'utile, secondo il filosofo, è tipica dei mercanti; mentre quella che nasce dal piacere, quella nascente nel bene e costruita su di esso, degli uomini e donne virtuosi.

Essere circondati da molti amici può essere tutto o niente e si avverte anche un’intima solitudine, si avverte dentro di sé una mancanza inspiegabile, che potrà essere colmata solamente da un amico,da un’amica, oppure dalla propria anima gemella: si verrà a creare, in questo caso, un rapporto esclusivo : amore-amicizia vera.

 

 

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