LA GRECIA ITALIANA
Di Vincenzo Calafiore
14 Agosto 2024 Udine
“ … ci chiamano,
calabresi, siciliani,
pugliesi, ma noi
siamo Greci.
Sentirsi greco
significa portare il peso della cultura ed esserne gli eredi, con il compito di
tramandare, portare
non solo sangue greco, ma anche la consapevolezza di essere o sentirsi
fortunati di essere eredi di uno dei filosofi più importanti del mondo,
Socrate. E questo è , meraviglioso almeno per me. Questo di fatto ha suscitato
la mia curiosità di esplorare la filosofia, la filologia e in generale ho
scoperto un grande interesse per la storia greca. Ogni informazione che ho
raccolto mi ha fatto sentire più orgoglioso. Le ricerche dei miei antenati mi
hanno fatto spesso immaginare la loro vita. “
Vincenzo Calafiore
Da Vieste,Cuma, a Reggio
Calabria.
Da Messina a Selinunte, Segesta, passando
per Catania, Siracusa,
Camarina.
La Grecia in Italia è La
Magna Grecia.
E’ - O’ SCIA’ – respiro!
Chiunque mi abbia
chiesto in passato e mi chieda ancora oggi cosa sono, cioè se mi ritengo essere
un italiano o greco, io ho sempre risposto e sempre risponderò di essere un
greco, o meglio
Ateniese!
I nostri cugini o
parenti stretti a riguardo di noi italiani fanno questa affermazione:
“ Grecia e Italia,
una faccia,una razza “
Lo scrivo per coloro
che ritengono che l’esistenza della Magna Grecia sia una bugia, una invenzione
storica, di questi scettici ce ne sono tanti. La domanda è sono degli scettici
o quel tipo di persone capaci di negare l’evidenza dei fatti ? Forse più
questi.
Parlare della Magna Grecia è come compiere un viaggio ricco di emozioni nella storia di ieri e di oggi, un viaggio fatto di radici comuni, ma
anche di contraddizioni e momenti bui. Oggi grazie a Dio quei momenti bui sono solo
un brutto ricordo. Conosciamo le origini comuni con la Magna Grecia, la nascita
degli stati nazionali di Grecia e Italia, il destino delle isole del Dodecaneso,
l’Isola di Kastelorizo, Cefalonia,
tanto a noi care. Ma cosa pensano i greci di noi e dell’Italia?
Italia e Grecia sono due
paesi membri della UE e sono per loro sfortuna
la frontiera meridionale di una Europa sorda e cieca, votata più al denaro che
alla cultura e al rispetto delle diverse etnie che la compongono, accomunati da
problemi uguali in tutto. Entrambi i paesi, un tempo culla della civiltà, sono
oggi un po’ relegati ad essere la
periferia di un continente dalla mentalità vecchia e egoista che pian piano le
hanno sopraffatte. Continenti, che cercano di tornare protagonisti del
Mediterraneo essendo loro, Grecia e Italia: il ponte verso i mercati del Nord
Africa e del Medio Oriente.
Sentirsi greco significa
portare il peso della cultura ed esserne gli eredi, con il compito di
tramandare, portare non solo sangue greco, ma anche la
consapevolezza di essere o sentirsi fortunato di essere erede di uno dei
filosofi più importanti del mondo, SOCRATE. E questo è meraviglioso per me. Questo fatto ha suscitato la mia
curiosità di esplorare la filosofia, la filologia e in generale ho scoperto un
grande interesse per la storia greca. Ogni informazione che ho raccolto mi ha
fatto sentire più orgoglioso. Le ricerche dei miei antenati mi hanno fatto
spesso immaginare la loro vita.
Consiglio a chi è
profano di questa importante storia di acquistare e leggere se ancora lo si
trova in commercio:
“Storia della filosofia
greca” di Luciano De Crescenzo. E’ un
bel libro, importante e concludo con qualcosa di lui.
“ La Grecia , se
intesa come modo di trascorrere la vita, è un grandissimo paese mediterraneo,
fatto di sole e di conversazione, si estende fino alle rive del Volturno. Oltre
questo confine, geografico e di comportamento, vivono i romani, gli etruschi e
i mitteleuropei, tutta gente diversa da noi e con la quale non sempre è
possibile instaurare un dialogo. Per capire meglio l’essenza di questa
diversità, bisogna riflettere su un verbo, esistente nella lingua greca, che,
non avendo corrispettivi in nessuna lingua, è di fatto intraducibile.
Questo verbo è
<<agorazein>> che vuole dire recarsi in piazza per vedere che si
dice e quindi parlare, comprare, vendere e incontrare gli amici, significa
anche uscire di casa senza una meta precisa, gironzolare in attesa che si
faccia ora di pranzo…..
Riflettete…AGOREZEIN!
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