martedì 13 agosto 2024


 

LA GRECIA ITALIANA

 

Di Vincenzo Calafiore

14 Agosto 2024 Udine

 

“ … ci chiamano, calabresi, siciliani,

pugliesi, ma noi siamo Greci.

Sentirsi greco significa portare il peso della cultura ed esserne gli eredi, con il compito di tramandare, portare non solo sangue greco, ma anche la consapevolezza di essere o sentirsi fortunati di essere eredi di uno dei filosofi più importanti del mondo, Socrate. E questo è , meraviglioso almeno per me. Questo di fatto ha suscitato la mia curiosità di esplorare la filosofia, la filologia e in generale ho scoperto un grande interesse per la storia greca. Ogni informazione che ho raccolto mi ha fatto sentire più orgoglioso. Le ricerche dei miei antenati mi hanno fatto spesso immaginare la loro vita.

                                    Vincenzo Calafiore

 

Da Vieste,Cuma, a Reggio Calabria.

Da Messina a Selinunte, Segesta, passando

per Catania, Siracusa, Camarina.

La Grecia in Italia è La Magna Grecia.

E’  - O’ SCIA’ – respiro!

 

 

Chiunque mi abbia chiesto in passato e mi chieda ancora oggi cosa sono, cioè se mi ritengo essere un italiano o greco, io ho sempre risposto e sempre risponderò di essere un greco, o meglio

Ateniese!

I nostri cugini o parenti stretti a riguardo di noi italiani fanno questa affermazione:

“ Grecia e Italia, una faccia,una razza “

Lo scrivo per coloro che ritengono che l’esistenza della Magna Grecia sia una bugia, una invenzione storica, di questi scettici ce ne sono tanti. La domanda è sono degli scettici o quel tipo di persone capaci di negare l’evidenza dei fatti ? Forse più questi.

Parlare della Magna Grecia è come compiere un viaggio ricco di emozioni nella storia di ieri e di oggi, un viaggio fatto di radici comuni, ma anche di contraddizioni e momenti bui. Oggi grazie a Dio quei momenti bui sono solo un brutto ricordo. Conosciamo le origini comuni con la Magna Grecia, la nascita degli stati nazionali di Grecia e Italia, il destino delle isole del Dodecaneso, l’Isola di Kastelorizo, Cefalonia, tanto a noi care. Ma cosa pensano i greci di noi e dell’Italia?

Italia e Grecia sono due paesi membri della UE e sono per loro sfortuna la frontiera meridionale di una Europa sorda e cieca, votata più al denaro che alla cultura e al rispetto delle diverse etnie che la compongono, accomunati da problemi uguali in tutto. Entrambi i paesi, un tempo culla della civiltà, sono oggi un po’ relegati ad essere la periferia di un continente dalla mentalità vecchia e egoista che pian piano le hanno sopraffatte. Continenti, che cercano di tornare protagonisti del Mediterraneo essendo loro, Grecia e Italia: il ponte verso i mercati del Nord Africa e del Medio Oriente.

Sentirsi greco significa portare il peso della cultura ed esserne gli eredi, con il compito di tramandare, portare non solo sangue greco, ma anche la consapevolezza di essere o sentirsi fortunato di essere erede di uno dei filosofi più importanti del mondo, SOCRATE. E questo è meraviglioso  per me. Questo fatto ha suscitato la mia curiosità di esplorare la filosofia, la filologia e in generale ho scoperto un grande interesse per la storia greca. Ogni informazione che ho raccolto mi ha fatto sentire più orgoglioso. Le ricerche dei miei antenati mi hanno fatto spesso immaginare la loro vita.

Consiglio a chi è profano di questa importante storia di acquistare e leggere se ancora lo si trova in commercio:

“Storia della filosofia greca”  di Luciano De Crescenzo. E’ un bel libro, importante e concludo con qualcosa di lui.

“ La Grecia , se intesa come modo di trascorrere la vita, è un grandissimo paese mediterraneo, fatto di sole e di conversazione, si estende fino alle rive del Volturno. Oltre questo confine, geografico e di comportamento, vivono i romani, gli etruschi e i mitteleuropei, tutta gente diversa da noi e con la quale non sempre è possibile instaurare un dialogo. Per capire meglio l’essenza di questa diversità, bisogna riflettere su un verbo, esistente nella lingua greca, che, non avendo corrispettivi in nessuna lingua, è di fatto intraducibile.

Questo verbo è <<agorazein>> che vuole dire recarsi in piazza per vedere che si dice e quindi parlare, comprare, vendere e incontrare gli amici, significa anche uscire di casa senza una meta precisa, gironzolare in attesa che si faccia ora di pranzo…..

Riflettete…AGOREZEIN!

 

  

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