sabato 27 dicembre 2025


 



Settantanove anni in disparte


Vincenzo Calafiore

28 Dicembre 2025


11-12-1946 BUON COMPLEANNO QUINTO

<< Ai miei occhi che ascoltano>>


Di cosa mi ricordo, io il vecchio Quinto Malatesta, scrittore per passione e non per vendere o per notorietà, ora al mio giro di boa dei settantanove anni, e le mie parole sono più giovani di me, e continuano a girare per il mondo, a produrre i loro effetti, a far nascere e tenere in vita universi, mentre io – che ho combattuto con onde alte e mareggiate e una moltitudine di nostalgie, assenze di una vita, ancor più maligne – vivo sempre più in disparte, più piccolo, più ai margini.

Della vecchiaia avevo già scritto, difficile non ravvisarlo nello spirito di

Jamir , il protagonista de “ Il Ladro di Coriandoli”, opera speculare per molti versi, mai pubblicato. “ Ceneri di Parole”, innamorato della vita, convinto, che è la vita e non la morte inesauribile, e deciso a realizzare il mio sogno d'amore, scrivere, oltre i confini dell'età, ricordando di lei l'intraprendenza, la tenacia, la capacità d'incanto,ricordandola giovanissima illibata puttana, ma soprattutto l'amarezza, la stanchezza che si è depositata come una ruggine, nel fondo della volontà e dell'immaginazione.

Non ho mai dimenticato il mio sogno!

Ormai vivo ai bordi della mia scrittura, in cerca della via che mi porti con dolcezza all'ultimo tramonto in riva al mio Mare-Oceano.

Temo la solitudine del pensiero che non riesce a tornare.

Temo di non avere più ispirazione, è come sorseggiare il primo caffè amaro, o come bere un bicchiere di vino da solo, oppure come festeggiare un compleanno da solo in una stanza e sono stati tanti.

Non ho mai voluto scendere a compromessi, ne svendere la mia anima di viaggiatore viaggiante; ecco perchè me ne sono rimasto sempre in disparte, rimanendo con le dita sporche d'inchiostro,a fumare una sigaretta in compagnia di chi legge ancora i miei scritti davanti a un buon bicchiere di vino.

Da sempre schivo e diffidente.

D'altronde, il tempo è circolare, le nostalgie ci mordono il cuore, i luoghi sono stati d'animo e davanti a un infinito porterò con me, come molti di noi la fragranza di un'alba, l'odore forte di mare delle maree e la speranza inesauribile che viene a tutti dai libri.


<< ...sai una cosa? La vita è un paesaggio dai colori forti, parole scabre come l'esistenza che stenta il suo cammino, un coro di visi pronti ad affacciarsi con le pene antiche e la fatica di un sogno dietro l'altro creano un'atmosfera allucinata, un buco nero nel cosmo indifferente.>>


Buon Compleanno, Quinto.

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