Almeno oggi, amiamoci
Di Vincenzo Calafiore
11 Novembre 2015-
Udine
< Io ti amo perché
sei tu ad amarmi! >
Sarebbe bello dirlo, questo
dovrebbe essere la conferma di saperla amare ogni giorno la propria donna. Dirglielo
non necessariamente con le parole, ma con gli occhi, con le attenzioni, con
quel senso di protezione, con il saperla accogliere felice fra le braccia, con
il non farla sentire una serva in casa, o peggio ancora oggetto sessuale.
Almeno (oggi) amarla
senza fretta, a terra e non sulla giostra dei rituali di tutti i contesti di
vita con quella triste tendenza di abbreviare i tempi d’approccio e di
contatto, magari con delle proposte indecenti per trovare subito una complicità
improbabile.
Amarla senza velocità,
soggiogati dal fulmineo Cupido, o per
quel che dentro si sente, con quella attrazione che unisce per sempre due
esseri umani attraverso un solo sguardo o un breve incrocio delle anime.
Desiderare di
condividere con lei tutto il tempo possibile nella buona o cattiva sorte e non
vissuta in immagini fugacemente concepite ed altrettanto fugacemente
allontanate dalla mente.
Amarla con passione.
Talvolta immortalata
nelle immaginazioni delle vite diverse come in quella in cui due treni
momentaneamente in sosta su opposte direzioni mettono a contatto lo sguardo di
due passeggeri, perdutamente innamorati nello stesso attimo in cui i loro
reciproci sentimenti si riconoscono attraverso gli occhi. Probabilmente o quasi
certamente quell’amore non sarà mai vissuto come congiungimento carnale, ma
vivrà in eterno nella mente dei protagonisti, come tutto ciò che ha valore e non
teme lo scorrere degli anni o il confronto con realtà meno nobili che portano
infine, all’annichilimento delle emozioni.
La passione non
consumata è ugualmente capace di scaldare il cuore, costituisce un appiglio
interno ai momenti di solitudine, rappresenta un ricordo che non conosce
contrasti e sfumature di colore, ed è anche un segreto condiviso, un segmento
di vita che non ha spettatori e quindi appartiene esclusivamente.
Quindi amarla questa
lei, Manuela, Carla, Caterina, Floriana, Giulia, come fosse ogni giorno San
Valentino. Un San Valentino nobilitato e non già svilito dalla fretta ovunque
imperante. Sarebbe bello pensarlo frutto di sguardi che si incrociano e si
amano per sempre al di sopra di tutto, al disopra dello stesso scorrere del
tempo che tutto corrode e cattura, intrappolando se stesso nella legge spietata
della fine.
Così gli innamorati
che rappresentano l’amore eterno, restano avvolti nel loro abbraccio quasi a
ricordare che è possibile unirsi per sempre, ma più verosimilmente quando non
si scende da quei treni che viaggiano in direzione opposta.
< Quante volte ho
desiderato che Tu questo me lo avessi detto almeno una volta,” quel ti amo”
sentirmelo dire da te con la voce che hai, così calda e rauca per me sarebbe
stata la cosa più bella, la più romantica, con quella voce dai suoni di un mare
acquerellato dai tramonti in cui siamo ancora gabbiani nel vento. ( da – Maree –
di Vincenzo Calafiore). >
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