martedì 10 novembre 2015



Almeno oggi, amiamoci

Di Vincenzo Calafiore
11 Novembre 2015- Udine


< Io ti amo perché sei tu ad amarmi! >
Sarebbe bello dirlo, questo dovrebbe essere la conferma di saperla amare ogni giorno la propria donna. Dirglielo non necessariamente con le parole, ma con gli occhi, con le attenzioni, con quel senso di protezione, con il saperla accogliere felice fra le braccia, con il non farla sentire una serva in casa, o peggio ancora oggetto sessuale.
Almeno (oggi) amarla senza fretta, a terra e non sulla giostra dei rituali di tutti i contesti di vita con quella triste tendenza di abbreviare i tempi d’approccio e di contatto, magari con delle proposte indecenti per trovare subito una complicità improbabile.
Amarla senza velocità, soggiogati  dal fulmineo Cupido, o per quel che dentro si sente, con quella attrazione che unisce per sempre due esseri umani attraverso un solo sguardo o un breve incrocio delle anime.
Desiderare di condividere con lei tutto il tempo possibile nella buona o cattiva sorte e non vissuta in immagini fugacemente concepite ed altrettanto fugacemente allontanate dalla mente.
Amarla con passione.
Talvolta immortalata nelle immaginazioni delle vite diverse come in quella in cui due treni momentaneamente in sosta su opposte direzioni mettono a contatto lo sguardo di due passeggeri, perdutamente innamorati nello stesso attimo in cui i loro reciproci sentimenti si riconoscono attraverso gli occhi. Probabilmente o quasi certamente quell’amore non sarà mai vissuto come congiungimento carnale, ma vivrà in eterno nella mente dei protagonisti, come tutto ciò che ha valore e non teme lo scorrere degli anni o il confronto con realtà meno nobili che portano infine, all’annichilimento delle emozioni.
La passione non consumata è ugualmente capace di scaldare il cuore, costituisce un appiglio interno ai momenti di solitudine, rappresenta un ricordo che non conosce contrasti e sfumature di colore, ed è anche un segreto condiviso, un segmento di vita che non ha spettatori e quindi appartiene esclusivamente.
Quindi amarla questa lei, Manuela, Carla, Caterina, Floriana, Giulia, come fosse ogni giorno San Valentino. Un San Valentino nobilitato e non già svilito dalla fretta ovunque imperante. Sarebbe bello pensarlo frutto di sguardi che si incrociano e si amano per sempre al di sopra di tutto, al disopra dello stesso scorrere del tempo che tutto corrode e cattura, intrappolando se stesso nella legge spietata della fine.
Così gli innamorati che rappresentano l’amore eterno, restano avvolti nel loro abbraccio quasi a ricordare che è possibile unirsi per sempre, ma più verosimilmente quando non si scende da quei treni che viaggiano in direzione opposta.
< Quante volte ho desiderato che Tu questo me lo avessi detto almeno una volta,” quel ti amo” sentirmelo dire da te con la voce che hai, così calda e rauca per me sarebbe stata la cosa più bella, la più romantica, con quella voce dai suoni di un mare acquerellato dai tramonti in cui siamo ancora gabbiani nel vento. ( da – Maree – di Vincenzo Calafiore). >

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