C’era una volta l’Italia
Di Vincenzo Calafiore
05 Agosto 2017 Udine
Forse sarà la mia età di
circa 71 anni più o meno, l’età della riflessione, dell’andare piano per
strada, nei ragionamenti, a letto nel fare sesso a volte riuscendoci a volte
no; ma è anche l’età in cui si ha il coraggio di dire basta alle amicizie
sbagliate, ai profanatori della vita privata ( mi rifiuto di usare il termine
inglese, fa schifo ), si ha il coraggio di sempre di esprimere il proprio
pensiero su quello che dovrebbe essere la “ mia “ nazione : l’Italia!
Ma è ancora mia?
E’ ancora < Italia > ?
Io personalmente mi
rifiuto e non mi sento di appartenere a questa nazione, perché non mi ci riconosco,
perché questa non è l’Italia a cui ho dedicato con Onore e Onestà, Fedeltà, la
mia vita! Quell’Italia che mi ha fatto tenere sempre
alta la testa con Orgoglio, l’Italia dei valori e dei principi, ora non c’è più.
Questa
“ Cosa “ gestita più che governata da gente che cambia, stravolge, muta a convenienza,
bugiarda, meschina, arrogante, affarista, arruffona, è diventata un Suk in cui
chiunque può venire soldi alla mano a fare acquisti.
E’
un vecchio “ Casino “ in cui vecchie e giovani prostitute si svendono per
qualsiasi cosa.
E’
uno di quei porti in cui e da cui tutti possono entrare e uscire dopo aver
fatto il proprio comodo.
E’
una serva a cui è vietato alzare la testa dinanzi ai padroni vecchi e nuovi.
E’
la comparsa di se stessa in un Circo senza eguali.
E’
un campo di battaglia in cui si combatte spietatamente per sopravvivere e i
vincitori sono sempre gli stessi: quelli che hanno più denaro e più potere.
E’
un luogo in cui ci si sveglia non pregando ma imprecando.
E’
il luogo dove una banda litigiosa fa e disfa a danno del popolo sovrano e non a
danno suo che mantiene i suoi privilegi, i suoi giochi, il suo potere che usa
per schiacciare il popolo o un popolo che nonostante tutto per servitù o schiavismo
di un pensiero politico sbagliato o giusto che sia, lascia fare e va in piazza
a sventolare bandiere, ad applaudire, in televisione o nelle televisioni ad
ascoltare i parolai che con classe raccontano cazzate e continuano a prenderci
per il culo.
E’ un paese o una nazione
serva di un Europa o di una coalizione che continuamente ci ricorda che noi “
non valiamo un cazzo “ e che dobbiamo stare solo che zitti.
E’ un paese o una nazione
che non ha più la sua “ Sovranità “ e se c’è l’ha la usa contro la sua gente e
mai contro chi ha trascinato questo paese in un marasma e pantano da cui
difficilmente ne uscirà fuori.
E’ un paese o nazione a
convenienza.
E’ il paese in cui il
malaffare del potere si intreccia con il male affare della gleba.
E’ il paese in cui alle
forze dell’Ordine che garantiscono o dovrebbero garantire la legalità e l’ordine
gli vengono levati più che dati i poteri e i mezzi per farlo.
E’ il paese dei balzelli,
( Tasse gravose e arbitrarie, vedi il canone RAI. )
E’ un paese disciplinato da “ altri “ e non dalle sue
leggi, che sono così complicate che alla fine va a finire come in un noto film
di Alberto Sordi in cui ….. “ sai, perché
hai perso la causa? Perché io so io e tu non sei un cazzo! “
E’ un paese in cui si è autorizzata un’invasione sotto
mentite spoglie e ora ci ritroviamo con gente in casa che ci oltraggia ( non
tutti in verità ) che contrabbanda, che spaccia, che ruba, violenta, ammazza.
E’ un paese in cui si può delinquere ed essere certi di
salvarsi il culo perché la legge glielo permette.
E’ il paese in cui i ladri sono autorizzati a fare il loro lavoro indisturbati.
Ora datemi una ragione perché io debba sentirmi
orgoglioso di un’appartenenza a cosa?
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