Come sono vecchio, io
Di Vincenzo Calafiore
23 Ottobre 2017 Udine
GIULIETTA Il tuo nome soltanto m’è nemico; ma tu saresti tu, sempre
Romeo per me, quand’anche non fosti un Montecchi. Che è infatti Montecchi?… Non
è una mano, né un piede, né un braccio, né una faccia, né nessun’altra parte
che possa dirsi appartenere a un uomo. Ah, perché tu non porti un altro nome!
Ma poi, che cos’è un nome?… Forse che quella che chiamiamo rosa cesserebbe
d’avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome? Così s’anche Romeo non
si dovesse più chiamar Romeo,chi può dire che non conserverebbe la cara
perfezione ch’è la sua? Rinuncia dunque, Romeo, al tuo nome,che non è parte
della tua persona, e in cambio prenditi tutta la mia.
Non ricordo più quante volte
abbia letto e riletto – Romeo e Giulietta – come del resto – Il Dottor Zivago –
di Boris Pasternak.
Allora quel film l’avrò visto
più di una decina di volte e ogni volta tornavo a casa sempre più innamorato di
una donna che ancora non c’era, e su quel lungomare affacciato alla ringhiera
mi fermavo a guardare il mare e così dopo avermi arrotolato i pantaloni fino
alle ginocchia e le scarpe legate attorno al collo passeggiavo sulla riva
facendo finta di avere una ragazza.
E a questa ragazza raccontavo di
me, dei miei progetti, del mio futuro…. ma poi mi rendevo conto di essere solo
e cadevo in una immane tristezza.
L’amore, quello vero, quello che
mi ha “strizzato” il cuore è venuto molto, ma molto tempo dopo; donne avrei
potuto volendo averne chissà quante, ma per onestà nei loro confronti non sono
andato mai oltre il rapporto di amicizia.
Ma c’èra e ancora c’è in me l’amore
di Giulietta, di Nausicaa, …. come se pensasse a voce alta
e rivela il suo desiderio: che Odisseo possa essere lo sposo per le nozze che
il sogno inviato da Atena le ha annunciato.
Chi non ha mai sognato un amore così come Giulietta, come
Nausicaa? Tutti.
Ora che ho l’amore e guardando gli innamorati di oggi mi
sento un estraneo e pensare alla trepidazione del primo incontro, a quell’andare
ad aspettarla sottocasa, tanta brillantina sui capelli e pochi spiccioli in
tasca. La più grande meraviglia erano le lunghe passeggiate mano nella mano in
riva al mare, l’emozione più grande sentire il profumo della sua pelle; qualche
bacio rubato, qualche carezza… tutto qua!
Oggi che tristezza fanno questi giovani che non sanno parlare
con una ragazza se non con l’invio di messaggini, e se sono a tavola neanche si
parlano presi come sono a digitare sempre qualcosa su quel dannato cellulare.
Che tristezza vedere le ragazze con anelli e chiodi infilati
nel naso, sulla lingua sulle labbra, gli osceni tatuaggi su ogni parte del
corpo che lo deturpano invece di abbellirlo.. e poi quei nomi di ragazzi
scritti sui polsi o sulle braccia, sul collo, come segno di appartenenza … e se
poi si lasciano?
Ma più di tutto è la mancanza di femminilità nelle donne e l’eleganza
d’essere uomo negli uomini.
Mortificante è lo spadronare della volgarità sia nel
linguaggio che nella gestualità in
entrambi i sessi.
Mortificante è l’ignoranza, come lo è quel voler essere ciò
che non si è e per esserlo si arriva a sottoporsi a dolorosi e costosi
interventi chirurgici….
Bruttissimo l’abbigliamento per non dire orrendo in certi
casi, come il vedere una donna in carne, strizzata dentro un pantalone elastico
( mi pare che si chiamino fusò leggings o fusò trasparenti ).
Certo che è difficile oggi innamorarsi come Romeo e
Giulietta o come Yuri Zivago e Lara
Antipova! Io l’ho provato e ci sono rimasto una vita intera.
Complimenti!
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