La fortuna
Di Vincenzo Calafiore
5 Ottobre 2017 Udine
La “ fortuna” è uno di quei temi o concetto o uno dei
concetti vecchi come il mondo, forse uno dei più sfruttati e anche tra i più
fraintesi; c’è chi l’assimila al fato e cade nella peggiore peste che è il
fatalismo e c’è chi la vorrebbe come dire condizionare e ricorre alla
superstizione o alla scaramanzia, c’è chi non crede.
A prescindere che noi siamo quello che abbiamo voluto
essere,
che forse non saremo i registi del nostro destino, ma gli
autori.
Quelle persone che come me si ritengono fortunate sono o
saranno più disposte al cambiamento, saranno più pronte a cogliere le
opportunità, più attente agli eventi… a cogliere l’attimo.
Se ci si disinteressa del copione, non ci si dovrebbe
lamentarsi dello spettacolo, accettare con serenità è invece un modo
intelligente di seguire il destino, e trasformare così una vita normale in un
qualcosa di unico e travolgente.
La fortuna in verità è inseguita da tutti e non tutti riescono
nemmeno a sfiorarla o afferrarla; è una
chimera.
I greci la chiamano Tyche, i romani fortuna egualmente la
immaginano una dea bendata che influenza i destini degli esseri umani in modo
imprevedibile.
Macchiavelli, invece scrive nel “ Principe” che la fortuna è
donna ed è necessario volendola tenere sotto, batterla!
Ma la vera fortuna sarà quella di alzarsi dal letto,
di potersi scaldare al sole o vedere la neve cadere,
di commuoversi e piangere,
di amare e essere amati,
di stringere a se la donna che si ama
di baciare,
di dire ciao,
avere un amico o un’amica,
sentirsi dire: come stai o ti amo
di entrare i chiesa e inginocchiarsi davanti a Dio
di essere caritatevole,
di non odiare
di non fare distinzioni di razza.
Ma più di tutto morire in pace con gli uomini e con Dio.
Non è fortuna avere ricchezze se poi si è poveri dentro
Non è fortuna essere belli e affascinanti se appena aprono
bocca fanno scende il latte dalle ginocchia o rimpiangere l’intelligenza.
I talismani non servono a nulla se non ad attenuare l’ansia!
La parola greca symphorà vuole dire avvenimento, incidente,
caso, utilizzata per indicare la fortuna ma in senso negativo con il
significato di disgrazia, sventura; e quindi una grande ricchezza in realtà è
una symphorà poiché comunque si vivrebbe soli e senza amore. Chi si ritiene
fortunato è solitamente estroverso, sorridente e guarda negli occhi, incontra
moltissima gente! Questo genere di persone ( me compreso) sono o saranno più
aperti a nuove esperienze, viaggiano di più con la fantasia e non si sentono
costretti dalle convenzioni, evitano la routine e si aspettano sempre sicuri
dei fatti positivi perché pensano positivamente.
Oggi prevedo che sarà una giornata di sbadigli!!!! E per
fortuna non sarò solo perché a farmi compagnia ci saranno i fantasmi dei vivi
che fanno di tutto per attirare l’attenzione come funghi velenosi, belli e
attraenti, mortali!
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