( da Blu Oltremare )
Di Vincenzo Calafiore
18 Marzo 2019 Udine
“ … sai, la felicità?
Oh … non è l’avere chissà
cosa.
La felicità è il sapere che hai una
Donna da amare o da poter
amare.
E’ il suo “ sapore” che
conservi in te,
è il sorriso che ti porti
addosso, ma è anche
il mare che ti travolge di
bellezza e ti divide
da lei anche. La felicità è il
suo nome che
pronunci, quegli occhi che
come il mare
non ti stancheresti mai di
guardare!
E’ questa la felicità, non è
null’altra cosa….. “
Vincenzo Calafiore
Se tu dovessi
chiedermi se sono felice, ora come ieri, ti risponderei di si, ti direi che
sono felice!
Ma la felicità non è
l’avere chissà cosa.
La felicità è il
sapere che hai una Donna da amare o da potere amare.
E’ il suo “ sapore”
che conservi in te, è il sorriso che ti porti addosso, ma è anche il mare che
ti travolge di bellezza, di tenerezza ma che anche a volte ti divide da lei.
La felicità è il suo
nome che pronunci piano per non farlo sentire al mondo, quel mondo che può
uccidere, che può portartela via in qualsiasi momento; per questo la proteggi e
la curi come la cosa più importante, la più meravigliosa.
Non la usi e la
getti via, non la sporchi di cattiverie, non la sfrutti, non la fai prostituire
o pregare per ottenere ciò che più le appartengono: la libertà e la dignità,
l’onore.
La felicità sono
quegli occhi che non ti stancheresti mai di guardare come il mare!
E’ questa la
felicità, non è null’altra cosa!
A volte è così forte
il desiderio di starti vicino, di sentire la tua voce, e vedere il tuo viso
illuminato da un sorriso, che mi fa cadere in un vortice di pazzesca
solitudine, mi strugge starti lontano come fossi ramo che guarda da un’altra
parte.
L’amore che a te mi
lega è indissolubile, è un legame forte così radicato in me che guai se dovesse
per qualunque motivo mancarmi o venir meno.
Lo so che la vita a
volte porta lontano e immancabilmente separa anche per sempre, e io non saprei
neppure immaginarmela una vita così, inutile e insignificante, senza la tua
presenza, senza la tua voce che è un richiamo alla felicità.
Avrei
voluto tu ci fossi quando tornavo a casa a notte fonda e mi tremavano le mani
dal freddo, pensavo ‘che serataccia’ poi guardavo il cielo. Avrei voluto tu ci
fossi tutte le notti che mi sono alzato svegliato da un richiamo forte. Avrei voluto tu ci fossi anche solo per
girarmi e trovarti dove t'avevo lasciata ad aspettarmi, anche fosse un sogno,
bello, dolcissimo. E invece ci sono state serate di tremende inquietudini e la
tristezza di sentirmi solo in mezzo a un mare sconosciuto a guardare il cielo
nell’attesa di vedere una stella cadente per esprimere il desiderio di farti
trovare qui accanto a me, riaprendo gli occhi come una magia … Avrei voluto tu non fossi così lontana quando
il mio passato mi ha cercato e io non volevo farmi trovare, avrei voluto
stringermi a te se tu ci fossi stata. Avrei voluto tu ci fossi quando
combattevo contro me stesso per non cadere in un “ mi dispiace “, ma anche in quei
momenti quando mi son fatto forza e coraggio, superato tutte le difficoltà a
cui la vita pone pensando di trovarti alla fine della mia folle corsa, e invece
mi sono ritrovato ai bordi di un infinito amore che ancora oggi riesce a
commuovermi, pensa sei l’unica, l’unico mio pensiero, l’unica felicità. So che ti amo, non so se potrò ancora amarti,
non so come io abbia resistito a quel
tempo in cui non c’eri ancora e ti cercavo, non so come ce l’abbia fatta senza te.
Ho sempre avuto un grandissimo desiderio di vederti restare!
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