…. Ed è nostalgia
( da Blu Oltremare)
Di Vincenzo Calafiore
01 Aprile 2019 Udine
“ ….. e sai che la felicità è
un mare di tante emozioni che
rimangono addosso.
Ne hai sentito parlare, ne hai
parlato
senza sapere cosa in realtà
fosse.
Ma io la felicità so cos’è
l’ho stretta tra le braccia
mi sono di lei inebriato,
sfinito tra le sue rime
fino a essere io stesso parola
nella parola.
A ricordarla poi è solo che
nostalgia
una volta che l’hai saggiata,
ti rimane dentro, addosso,
e non potrai più farne a meno.
Bisognerebbe darle un nome ……
ti chiamo: –Felicita- “
Vincenzo Calafiore
E sai che la
felicità c’è, esiste, è dentro e fuori di noi, è un mare di tante emozioni che
rimangono addosso per sempre, per tutta la vita: la felicità è quella strana
sensazione di esistere!
Ne hai sentito
parlare, ne hai parlato senza sapere cosa in realtà fosse.
Ma io la felicità so
cos’è, l’ho stretta tra le mani, tra le braccia, l’ho accarezzata con la stessa
identica emozione della prima volta; mi sono di lei inebriato, sfinito tra le
sue rime fino a essere io stesso parola nella parola.
A ricordarla poi è
solo che nostalgia, quella voglia di tornare e non andare mai più via; ma la
felicità una volta che l’hai saggiata, ti rimane dentro, addosso, e non potrai
mai più farne a meno come dell’aria che respiri.
Bisognerebbe darle
un nome, e , ti chiamo: Felicita.
Su quella nuvola
svaporata io e lei perduti in un abbraccio, abbiamo dato voce agli occhi,
mentre le mani si cercavano, sulla pelle morbida e vellutata s’increspavano
onde che attraversandola portavano là dove il cuore s’incanta: l’amore
nell’incanto di un sì voluto e desiderato, come un inno, come un trionfo di un
sentire poesia.
Felicita, su quella
nuvola, c’eravamo solo noi, noi e il nostro amore con quel grande desiderio di
completarci, di trovarsi l’uno negli occhi dell’altra!
Quante volte lo
avrai sentito il mio ti amo e te l’ho anche detto guardandoti e specchiandomi
in quegli occhi pieni di luce, così
lucenti non li hai mai avuti, e raccontano vecchie solitudini perdute
nostalgie di un sì fermo ad un incrocio.
Ti prego continua a
sognare, prendi la tua vita e fanne sogno, un sogno che possa raggiungermi ovunque
io sia!
Questo ti dicevano i
miei occhi.
Ho capito di amarti
quando ho capito che senza te non sono niente,
quando ho bisogno di
sentire la tua voce.
Ho capito di amarti
quando svegliandomi il primo pensiero sei tu.
Ho capito di amarti
quando andando via torno a darti un bacio senza riuscire a staccarmi da te.
Quando ti stringo
forte e sento il tuo cuore battere forte.
Mi piace pensare che
anche tu come me pensi a quella nuvola svaporata e pensandola vedi uno spazio
tutto nostro ove noi possiamo avere una vita, abbiamo una vita, il tempo di
raccontarci, il tempo di un bacio come un treno a vapore su distese di viola e
di lillà.
Mi piace pensare che
il senso della vita con te sia la meraviglia.
La meraviglia dello
svegliarsi accanto,
la meraviglia del
primo bacio,
la meraviglia del
primo incanto, quando guardandomi negli occhi mi dici: t’amo!
Ciao Felicita!
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