Anthimos
Di Vincenzo Calafiore
26 Marzo 2025 Udine
“ … io e la mia vita!
Non so che cosa abbiamo in
comune.
Forse la poesia o l’amore, o
forse
tutto quello che non c’è
stato
ed ho immaginato con una
forza
da non averne più bisogno.
Il mio modo di pronunciare la
parola
< l’altro>, come fosse
un nome proprio,
anche se significa un
qualcosa di mancato.
Io e la mia vita che
camminiamo dentro
i nostri sguardi, in realtà,
non ci siamo
mai incontrati. “
Vincenzo Calafiore
Ci sono dei giorni nei quali si vorrebbe andar via anche dagli stessi occhi, collocarsi con tutto quello che si ha, parole e pensieri, in una terra neutra, dove io e te, noi tutti siamo alla pari, senza un presente, senza un passato.
Senza malizia, anche confessando < all’altro, agli altri > la sua ingenua sincerità nell’ammettere i propri fallimenti, le sconfitte.
Una sincerità così vera da riuscire a rendere le parole fallimento e sconfitta in termini senza significato.
Una sincerità unica e vera capace di riscattarle solamente incontrandole.
C’è un mio amico poeta, Anthimos, che la sera si lascia trascinare dal vino e ride, canta e balla una danza strana, lui mi ha detto che in Grecia la sera la ballava sempre davanti alla sua casa in riva
al mare, balla e cade sfinito in mare. Poi di giorno scrive poesie d’amore.
Di notte cammina sulla spiaggia e si mette a parlare con il mare, gli domanda di parlare con la sua vita affinché gli conceda una tregua, che lui non ha colpa se è nato in un tempo sbagliato.
Ora Anthimos vive in una baracca poco distante dalla mia, più verso il paese, la mia è più vicina al mare.
Non so da quanto tempo che vivo così, che faccio questa vita.
Non mi sono mai pentito, la mia è stata più che una scelta, è un vivere una vita in maniera diversa.
Mi sono trovato ad una certa età senza più voglia di vivere, senza la cultura dell’appropriazione indebita, senza quella sotto cultura fatta di rappezzamenti, è stata una decisione bellissima quella di abbandonare tutto e venire ad abitare qui ad “ Oceano-Mare “ come io l’ho battezzato questo luogo non luogo.
Ricordo la mia prima baracca, era davvero bella aveva molte porte che aprivano a mondi diversi, venivano molte persone a visitarla; poi una notte il mare si è incavolato e l’ha raggiunta, se l’ha portata via al largo, non ho più trovato quei legni così belli.
In questa sua baracca, tra oggetti diversi con tante
altre storie e chiodi che non reggono nulla, fanno pensare alla “
provvisorietà” personale e della vita che si è manifestata in un qualcosa di
indefinito, snaturata, e rimanendo essa stessa senza alcuna definizione.
L’incertezza, la ricerca della felicità, sono gli
elementi sui quali poggia la sua vita, la sua certezza di non abitare in questo
mondo.
Non so quante spiagge ho cambiato, da quanti anni vivo qui a “ Oceano-Mare”, non mi affeziono a niente. Le donne mi hanno deluso sono come le barche senza remi, vanno dappertutto, tranne che nella direzione giusta.
Il mare mi racconta molte cose, e sono cose che poi trovo nella mia vita. Vorrei chiedere ad Anthimos di scrivere quello che mi porto dentro.
Se qualcuno potrebbe pensare che in altre latitudini si possa essere felici, si sbaglia … per esserlo bisogna saper volare, e a farti volare, a darti ali grandi così grandi da farti volare è solo l’amore, amare un’altra persona.
Ma nessuno mai potrà impedire ad un'altra persona di coltivare una sua propria immaginazione, che poi è la sua realtà, la sua memoria, concentrata nel i luoghi verso cui andare.
Stare qui a “ Oceano-Mare” è imparare a “guardare”. Guardare dentro,trovare quello che non sembra esserci ma che c’è, o quello che sembra essere niente e invece è amore!
Prendiamo ad esempio la mia vita, una striscia di sabbia dorata, so che sotto, nasconde qualcosa, non si vede, ma dal modo in cui la sabbia è appoggiata io so che c’è qualcosa, non si vede ma c’è.
Tra un po’ il mare comincerà a salire e a portarsela via, così tutto qui a “ Oceano –Mare”, è sfuggevole, incerto, provvisorio!
Ma la notte, quando il mare si calma dal cielo calano sul mare gli angeli, portano la serenità che è mancata, portano la polvere di stelle … quella che a volte mi fa volare sopra una vita tutta da scoprire, da amare fino all’ultimo colpo d’ala !
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