venerdì 14 marzo 2025


 

Voglia di tenerezza


 

Vincenzo Calafiore

15 Marzo 2025 Udine

 

“ … restammo a guardarci.

Il suo sorriso era incerto, come il futuro.

Che strano,i miei sensi erano congelati.

Perché non gli ho buttato le braccia al collo?

Il desiderio e la tenerezza non riuscivano

a prendere forma, morti sul nascere, terrorizzati

all’idea dell’estasi. Riuscii soltanto a dirle ti amo. “

                                                 Vincenzo Calafiore

 

 

Restammo a guardarci. Il suo sorriso era incerto, come il futuro. Che strano,i miei sensi erano congelati.

Perché non gli ho buttato le braccia al collo? Il desiderio e la tenerezza non riuscivano a prendere forma, morti sul nascere, terrorizzati all’idea dell’estasi. Riuscii soltanto a dirle ti amo.

Come fai a non sentire il mio amore, quanto ti amo?

Basterebbe che tu guardassi bene i miei occhi, basterebbe che tu sapessi leggere, dare un significato agli occhi miei che non smetterebbero mai di guardarti.

Ce l’ho messa tutta per tuffarmi in un’altra vita, senza riuscirci, ti amo troppo per lasciarti andare, perderti.

 

Mi agitavo sul letto, con la luce spenta, in preda a emozioni e inquietudini contrastanti; ogni immagine mi volteggiava dentro un vortice sbigottito, il mio desiderio di tenerezze rischiava vigliaccamente di prendere il sopravvento.

Dentro, le voci parlavano e s’incrociavano contraddicendosi senza alcuna pietà.

L’unica cosa che questo scampolo di notte conosce la mancanza di: baci, amore, tenerezza, carezze; e non solo, protezione, calore, umanità,abbracci.

Il cuore è il centro di tutto! Ho imparato a parlare con lui della mia solitudine, della malinconia che vela il mio sguardo, per liberarmi, per liberarlo!

Che sapore hanno le labbra di una donna?

Il desiderio, scappa schivo,fugge tra le lenzuola, riaffiora per nascondersi subito, terribilmente dolce e imprevedibile, maschera le sfuggenti sensazioni lasciando il cuore vuoto.

Quanto selettiva e ben custodita si rivela essere l’intimità!

 La guardo con una sorta di intima passione e desiderio, la immagino davanti a uno specchio provare il nuovo reggiseno nero; le mani ben curate, e un corpo pieno di fascino.

Un corpo desiderato che accende ogni fascino e ogni freschezza, che vibra ad ogni respiro.

E’ soltanto il desiderio con la sua totale immaginazione che può vederlo e quando riaffiora l’esuberanza, soltanto lui può goderne.

E’ questa l’intimità, il peggio e il meglio: l’infinito e il grandioso. Tutto confluisce nei suoi dolci occhi e lo accolgono con la grazia che hanno ….

L’unico testimone delle mie inquietudini nello studio è un cuore appeso a un filo di speranze, che sembra guatarmi dal suo spazio, superbo, quasi lottasse contro le infinite tentazioni.

E sul tavolo, che sembra provenire da un altro mondo, da un altro tempo, il mio diario, su cui annoto le emozioni, aspetta la luce del mattino per lasciarsi nuovamente affascinare da quegli occhi di cerbiatta.

Mi è difficile ammettere l’inconfessabile: quando c’è lei non chiudo occhio per tutta la notte, aspettando con intima convinzione le sue braccia, aspettando.

 

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