martedì 18 marzo 2025


 

“ Oceano-Mare “

La felice esistenza

“ … per esempio guarda questi pezzi

piccoli di vetro, colorati, erano forse

bottiglie o dei bicchieri che la gente

ha buttato. A guardarli non hanno più una vita

ma se si mettono assieme uno accanto all’altro

diventano un mosaico, un bel mosaico colorato.

Questo ti fa capire la facilità con cui la gente

si disfa delle cose belle, non si affeziona

e le getta via.

Questo lo fa anche con le amicizie, con gli amori,

ecco perché è triste, non si affeziona a niente a nessuno,

 non ama! “

                      Vincenzo Calafiore                                                                                                                                                                      

 

 

Qui a “ Oceano-Mare” la vita scorre lentamente, ha lo stesso ritmo del mare calmo di primavera.
Le mie impronte rimangono impresse sulla sabbia, il mare non arriva a risalire la spiaggia per cancellarle.

Mi basta guardare il mare per sapere se sarà una buona giornata, e oggi lo sarà. Io lo so che la mia realtà non cambierà mai, nemmeno per un attimo.

Oggi dovrebbe venire a trovarmi una signora a comprare tutto il vetro colorato che riesco a raccogliere sulla spiaggia. Con i miei vetri fa mosaici per finestre e porte, anche per qualche chiesa, me li paga bene.

Mi piace molto come donna, ma è di un altro uomo, ho provato un paio di volte ma lei non si è degnata di fare o dire niente, mi ha lasciato perdere.

Un giorno le ho proposto di comprare pezzi di mattonelle, sono bellissime, devono essere più o meno di cinquanta,quaranta anni fa.

Non se ne trovano molte di piastrelle così belle, hanno colori bellissimi, hanno i bordi consumati dal mare e hanno una bellezza tutta loro. Cerco di immaginare la loro storia, ma se potessero parlare mi racconterebbero tutto quello che era successo nelle case in cui sono state.

In ogni cosa che ritrovo in mare ci sono delle storie, e non potrò mai sapere se sono state belle o brutte.

Le cose che raccolgo sono la storia di tante vite che non conosco e mai potrò conoscere, ma mi basta sapere che sono esistite, mi piace pensarle, immaginarle quelle vite forse meno felici della mia.

Da lontano mi sembrava un cane nero addormentato nella sabbia, i gabbiani gli giravano guardinghi attorno senza avvicinarsi e, più mi avvicinavo e più capivo che si trattava di un’altra cosa e non di un cane. Era uno zaino nero abbandonato o dimenticato da qualcuno da molto tempo perché lo zaino era un po’ scolorito. Lo apro e con meraviglia scopro che è pieno di lettere alcune aperte ed altre ancora chiuse, erano state inviate tutte alla stessa persona, una donna.

C’erano alcune che non capivo, per via della scrittura, ma quando la notte ho letto quelle pagine mi sono ritrovato; avrei voluto io avere quella donna e non le avrei scritto cose tristi, ma di quanto io l’amassi …. Ho pensato che avrei potuto avere un’altra vita!

Anche se non mi sono mai mosso da “ Oceano-Mare” , ho visto il mondo, qui sono davvero felice, a parte una donna, non mi manca niente, mi sento diverso dagli altri uomini, o sono io a essere davvero diverso. Non so perché non ho avuto una vita condivisa con una donna, e invece ne ho una che comincia da laggiù dall’orizzonte che scruto sempre e quando ci penso mi prende una specie di nostalgia.

Ho conosciuto donne bellissime e non ho più visto donne così belle …. , nella mia fantasia, ma non le ho mai viste da vicino, veramente, voglio dire; una notte però una donna nera mi è venuta vicino, era alta, molto più alta di me e mi sorrideva, e non ricordo più niente.

Mi piace cantare.

A “ Oceano-Mare “ certe volte all’impiedi davanti al sole che pian piano si alza  dal mare, senza accorgemene ho intonato una canzone, i gabbiani sentendomi cantare se ne sono andati, si sono alzati in volo, ho capito di non avere una bella voce.

D’estate “ Oceano-Mare “ si riempie di gente, non sono della città, è gente che arriva da altre spiagge che come me ci vivono, vengono qui per un certo tempo e poi se ne vanno; io invece rimango qui.

Per questo non voglio che si sappia di me, della fortuna che ho a vivere a “ Oceano-Mare”.

Capita che qualche bella signora vuole farsi una fotografia con me, facciamo un giro assieme sulla spiaggia … Amare sarebbe un altro discorso, che non so.

 

Oceano-Mare non ha riferimenti, qui tutto sembra sfuggente, incomprensibile, incerto.

La mia vita è appoggiata sul bordo di un presente che non conosco e, basta che il mare una di queste notti guadagni ancora qualche metro che se la porterà via con sé.

Più che vita, è solo un insieme di pezzi diversi che non hanno storie in comune e non sembrano averla in passato.

Vicino a un peschereccio distrutto uomini giocano a carte tra immondizia e animali randagi,a me pare di vedere il mio destino che mischia le carte continuamente.

La gente qui mi conosce con un solo nome: “ Oceano-Mare “

 

Nessun commento:

Posta un commento