“ Oceano-Mare “
La felice esistenza
piccoli di vetro, colorati, erano forse
bottiglie o dei bicchieri che la gente
ha buttato. A guardarli non hanno più una vita
ma se si mettono assieme uno accanto all’altro
diventano un mosaico, un bel mosaico colorato.
Questo ti fa capire la facilità con cui la gente
si disfa delle cose belle, non si affeziona
e le getta via.
Questo lo fa anche con le amicizie, con gli amori,
ecco perché è triste, non si affeziona a niente a
nessuno,
non ama! “
Vincenzo Calafiore
Qui a “ Oceano-Mare”
la vita scorre lentamente, ha lo stesso ritmo del mare calmo di primavera.
Le mie impronte rimangono impresse sulla sabbia, il mare non arriva a risalire
la spiaggia per cancellarle.
Mi basta guardare il
mare per sapere se sarà una buona giornata, e oggi lo sarà. Io lo so che la mia
realtà non cambierà mai, nemmeno per un attimo.
Oggi dovrebbe venire
a trovarmi una signora a comprare tutto il vetro colorato che riesco a
raccogliere sulla spiaggia. Con i miei vetri fa mosaici per finestre e porte,
anche per qualche chiesa, me li paga bene.
Mi piace molto come
donna, ma è di un altro uomo, ho provato un paio di volte ma lei non si è
degnata di fare o dire niente, mi ha lasciato perdere.
Un giorno le ho
proposto di comprare pezzi di mattonelle, sono bellissime, devono essere più o
meno di cinquanta,quaranta anni fa.
Non se ne trovano
molte di piastrelle così belle, hanno colori bellissimi, hanno i bordi
consumati dal mare e hanno una bellezza tutta loro. Cerco di immaginare la loro
storia, ma se potessero parlare mi racconterebbero tutto quello che era
successo nelle case in cui sono state.
In ogni cosa che
ritrovo in mare ci sono delle storie, e non potrò mai sapere se sono state
belle o brutte.
Le cose che raccolgo
sono la storia di tante vite che non conosco e mai potrò conoscere, ma mi basta
sapere che sono esistite, mi piace pensarle, immaginarle quelle vite forse meno
felici della mia.
Da lontano mi
sembrava un cane nero addormentato nella sabbia, i gabbiani gli giravano
guardinghi attorno senza avvicinarsi e, più mi avvicinavo e più capivo che si
trattava di un’altra cosa e non di un cane. Era uno zaino nero abbandonato o
dimenticato da qualcuno da molto tempo perché lo zaino era un po’ scolorito. Lo
apro e con meraviglia scopro che è pieno di lettere alcune aperte ed altre
ancora chiuse, erano state inviate tutte alla stessa persona, una donna.
C’erano alcune che
non capivo, per via della scrittura, ma quando la notte ho letto quelle pagine
mi sono ritrovato; avrei voluto io avere quella donna e non le avrei scritto
cose tristi, ma di quanto io l’amassi …. Ho pensato che avrei potuto avere
un’altra vita!
Anche se non mi sono
mai mosso da “ Oceano-Mare” , ho visto il mondo, qui sono davvero felice, a
parte una donna, non mi manca niente, mi sento diverso dagli altri uomini, o
sono io a essere davvero diverso. Non so perché non ho avuto una vita condivisa
con una donna, e invece ne ho una che comincia da laggiù dall’orizzonte che
scruto sempre e quando ci penso mi prende una specie di nostalgia.
Ho conosciuto donne
bellissime e non ho più visto donne così belle …. , nella mia fantasia, ma non
le ho mai viste da vicino, veramente, voglio dire; una notte però una donna
nera mi è venuta vicino, era alta, molto più alta di me e mi sorrideva, e non
ricordo più niente.
Mi piace cantare.
A “ Oceano-Mare “
certe volte all’impiedi davanti al sole che pian piano si alza dal mare, senza accorgemene ho intonato una
canzone, i gabbiani sentendomi cantare se ne sono andati, si sono alzati in
volo, ho capito di non avere una bella voce.
D’estate “
Oceano-Mare “ si riempie di gente, non sono della città, è gente che arriva da
altre spiagge che come me ci vivono, vengono qui per un certo tempo e poi se ne
vanno; io invece rimango qui.
Per questo non voglio
che si sappia di me, della fortuna che ho a vivere a “ Oceano-Mare”.
Capita che qualche
bella signora vuole farsi una fotografia con me, facciamo un giro assieme sulla
spiaggia … Amare sarebbe un altro discorso, che non so.
Oceano-Mare non ha
riferimenti, qui tutto sembra sfuggente, incomprensibile, incerto.
La mia vita è appoggiata
sul bordo di un presente che non conosco e, basta che il mare una di queste
notti guadagni ancora qualche metro che se la porterà via con sé.
Più che vita, è solo
un insieme di pezzi diversi che non hanno storie in comune e non sembrano
averla in passato.
Vicino a un
peschereccio distrutto uomini giocano a carte tra immondizia e animali randagi,a
me pare di vedere il mio destino che mischia le carte continuamente.
La gente qui mi
conosce con un solo nome: “ Oceano-Mare “
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