E…. poi
Di Vincenzo Calafiore
15 Gennaio 2019 Udine
“ ….. si tratterebbe di amare
farsi portare dentro a due
occhi
piccoli e neri come schegge di
notte
e per dovermi ritrovare
attraversare
un mare antico lottare contro
il tempo
ma il tempo con lei non c’è
più
ci sono solo sogni sogni così
veri
contro cui rimbalzano stanchi
gli anni.
Ah mia felicità con quale
sogno arriverai?
Lo so … che passerai …
Come sapevo di raggiungerti …
passerai
come sempre in fretta senza
fermati mai! “
Vincenzo Calafiore
La lunga notte
affamata di sogni finirà all’alba con un timbro d’uscita sui miei documenti di
viaggio, l’ombra lunga dei sogni sarà
ancora lì, e già sembrerà di tornare a casa da lei!
Navigo verso lei in
una bolla di felicità, la notte si riempie di nuovo, la processione interrotta
dei sogni ricomincia, centinaia di vele arrivano all’orizzonte … i miei sogni
di lei.
Ma arriva la tregua
come la bonaccia, un gran silenzio scende, fra tutte le cose che esso si porta
appresso è l’assenza di un sogno, quel sogno che mi racconta di lei e mi fa
vedere il suo corpo e vale la pena di restare fermo a vele flosce, per qualche
minuto, per un’ora, per una notte intera e immaginarla, pensare cosa significa
nella mia vita, restare prigioniero davanti a un sogno e non poterci entrare.
Durante la bonaccia
cerco di tracciare una rotta per poterla raggiungere, e intanto accendo una
sigaretta, l’anemometro è fermo non indica nulla nemmeno una bava di sogno e
resto a bordo dell’ultimo fatto a cucire vecchie vele rosse di tannino …. Ogni
rammendo è una battaglia alle spalle!
Dopo una notte così
non sono più lo stesso, le mie idee sul tempo e la distanza cambiano, il moto
dei sogni è un’andatura esasperante per un uomo come me che ama.
Ma lentamente questa
lentezza mi possiede, mi invade un immenso, taciturno e di corpi che si legano
sempre più come radici con la terra.
Innamorato così, non
sono più nessuno.
Sono solo un uomo
che ama senza limiti, senza confini una donna che si fa sogno e rimane.
Penso agli anni
perduti in cerca di un ritorno a casa da lei, capisco l’amore, le ombre e la
luce la vita, che ritornano.
La guardo e penso
che le distanze non contano, ma i giorni di cammino … dunque il viaggio per
raggiungerla, per rimanere, per amare.
Capisco che “ lei “
la mia donna è il nesso naturale fra il tempo e lo spazio…
Succede di notte in
mare aperto a distanza di bacio.
I corpi hanno un
fremito, l’aria si scalda e le vele si riempiono di vento, non è solo un cambio
di vento, è molto di più.
L’amore è tutto in
questa trasfigurazione di dolcezza e desiderio.
E’ una lentezza che
fa tremare, scuote ogni ordine, è una battaglia che alla fine mi sfinirà, una
specie di calma che nasconde un uragano di sensi e di desideri infiniti.
Succede al largo dei suoi occhi in una notte di stelle ardenti, l’amore
porta odori di essenze lontane …. Cominciano le visioni, nel buio le mie mani
sembrano le sue che si agitano e si va alla battaglia fino a quando l’alba
vedrà caderci sfiniti tra le braccia di un sogno….
Certe volte accade,
guardo il cielo spolverato di polvere bianca è il cielo senza i suoi occhi, non
brilla più; mi manca sempre più come un sogno, un sogno importante, ma non mi
importa più del tempo ora c’è lei tra il buio e il cielo e le mie parole
stanche!
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