Semmai
Di Vincenzo Calafiore
20 Gennaio 2019 Udine
“ …. una volta giunto al mare,
sono rimasto a guardarlo e
ricordo
quel senso di pace che provai
dentro.
Mi sono girato è ho guardato
da dove sono
venuto … un gran senso di
vuoto…
mi sono nascosto fra le rocce
e sono
rimasto a guardare il mare,
come a non
voler più tornare…!
Vincenzo
Calafiore
Rimanemmo così a
guardare il mare seduti accanto ad un falò, con le ginocchia al petto, come se
il mare potesse darci il luogo ove rimanere distanti da ogni cosa; come se in
quelle lingue arancione del fuoco, potessimo trovare una risposta a quel dolore
che c’è in quel momento del distacco, quando dopo un bacio e un ciao si ritorna
alle nostre giostre, alle battaglie per la sopravvivenza fino alla prossima
luna.
Amore, tesoro mio,
dimmi quanto tempo ancora dovrò aspettarti, dimmelo prima che il mio cuore vada
in pezzi, ci sarà un modo per rimanerci dentro, uno nell’altra?
“ Principessa”
voglio che tu lo sappia: ti amo!
Ci baciammo e in
quel bacio se ne andarono le nostre vite!
Il nostro letto di
sabbia bianca, fine… il nostro letto, per cui mi ci distesi con lei. La
spogliai come fosse la prima volta e la toccai con insolita smania. Ci
accarezzammo a lungo, come solo un uomo e una donna che condividono tutto sanno
fare.
Percorsi il suo
corpo baciandolo dappertutto, centimetro dopo centimetro, perché non volevo
lasciare neanche la più piccola superficie senza l’impronta della mia bocca.
La sentii fremere,
più del solito, e allora l’adorai, la baciai con tutto l’amore della terra.
Lei salì su di me,
era il nostro un abbraccio dolcissimo, pieno di poesia, io aprii le braccia
stringendola forte. Dissi parole che non avevo mai detto prima, che non sapevo
neanche di conoscere, che non ricordavo di aver mai sentito né scritto.
Colsi nei suoi occhi
uno sguardo nuovo mentre ci abbracciavamo e così, quasi inavvertitamente, come
se tutti e due fossimo altri.
Lentamente, molto
lentamente, morivamo uno dentro l’altra!
Sono un ladro di
baci. E’ successo tra la gente, quando la costrinsi ad abbassarsi dietro un
lampione per rubarle un bacio, ed è successo nuovamente dietro una siepe…. In
fondo in fondo, ho sempre aspettato l’occasione, questo contatto, questo
miracolo che venisse a confermare che eravamo una sola carne, un bacio che
veniva a salvarci dal nulla….
Amore, quei baci li
sento sempre costantemente dentro di me nella mia anima dischiusa e lacerata.
Semmai fosse per
sempre, questo nostro tempo…. E ancora e ancora, fino a quando ci fondemmo e sentimmo
di essere un solo essere, incapaci di distinguere l’uno dall’altra, uguali.
Ci staccammo piano
piano per guardarci e ci toccammo come due ciechi, a cui bastano le mani per
vedere, catturando ogni più piccolo particolare dei nostri visi, per custodirlo
come il gioiello più bello. Mi chiuse gli occhi e baciandomeli cominciò a
parlare.
“ Lo sai? Io che
credo che siamo dei predestinati…. È una comunione, e la comunione dev’essere
qualcosa di molto simile a questa notte.
Rimanemmo immobili,
con gli occhi chiusi nel silenzio del mare.
Con gli occhi chiusi
sognai di andare via con lei in capo al mondo. Lei mi baciò le palpebre chiuse
e sussurrò: Adesso dormi! E’ ora di sognare, di andare via….
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