Io e il mare
Di Vincenzo Calafiore
25 Ottobre2016 Udine
“…. Il mare è come l’amore
quando è calmo ti ci perdi
nei suoi occhi
a guardalo bene vedi tutte le
sue sfumature
dai blu ai viola; ad
ascoltarlo
ti ci perdi nella sua poesia.
E rimani lì seduto sulla
sabbia o su uno scoglio
ad ascoltarlo, all’improvviso
lo vedi cangiare
s’infuoca e pare che un
pittore sulla sua tavolozza
si sia divertito a mescolare
i rossi e gli amaranti
tutto cambia, c’è più
serenità è sera!
Vincenzo Calafiore
Succede sempre così
a sera, quando l’aria comincia a svuotarsi dai rumori, dalla presenza
dell’uomo;
il pensiero è già
volato via da tempo e fatica a ritornare, penso all’amore e penso al mare è
così forte che immancabilmente mi riporta a un tempo in cui ero felice seduto
su uno scoglio o sulla riva coi piedi sprofondati nella sabbia ancora calda.
Lì in attesa di
qualcosa, ma nel frattempo si manifesta in tutta la sua bellezza il miracolo
del tramonto in uno scenario cangiante, mutevole e dolce, il mare è la metafora
dell’amore, quell’amore che ti porta via e non ti fa più tornare.
Il mare è lì davanti
ai tuoi occhi, lo vedi cangiare colori, ti affascina e ti rapisce, non ti
restituisce alla realtà che appena fuori dal confine pulsa di rumori e di
lontani echi d’umanità.
Stai lì è non pensi che il mare potrebbe
arrabbiarsi da un momento all’altro, potrebbe risalire la riva, o sormontare lo
scoglio su cui sei seduto e portarti laggiù oltre quel confine che lo separa
dall’infinito, come l’amore ti porta via con l’inganno o potrebbe lasciarti lì
immobile e pietrificato dalla paura mentre ti colpisce ondata dopo ondata con
tutta la sua violenza, potrebbe trascinarti giù e su mentre sale la paura di
non farcela, di non resistergli.
L’amore è come il
mare.
Lo subisci e stai
male, hai voglia di rimanere solo, smettere di pensare; allo stesso tempo ti
rendi conto che il mare solamente è capace di guarire le tue ferite, lenire il
dolore, lui solo è capace di farti guarire.
Il mare è uragano o
tempesta, come la persona che ami.
Sa essere poesia
come la persona che si ama!
Avevi, una maglietta
in tinta rosa antica a mezzemaniche, e un paio di pantaloncini corti, indossavi
gli occhiali da sole e venivi verso me col tuo passo sicuro; avevi nelle mani
un libro e sorridevi. Ci cercavamo da tempo, ci volevamo da sempre, anche
quando le nostre strade si erano allontanate tanto da non ritrovarci.
Da quell’abbraccio,
ricordi? Dopo una giornata trascorsa al mare, restammo in pochi ad assistere al
tramonto, eri seduta accanto a me… all’inizio il sole si pose dinanzi ai nostri
occhi, una luce calda,che sapeva di serenità, li oscurò per un po’ e tu posasti
la tua testa sulla mia spalla, potei sentire il loro profumo. Avrei voluto
accarezzarli e invece sono rimasto con le mani sulle ginocchia; fu lì che
cominciai ad amarti in silenzio, pian piano mentre il sole dopo aver incendiato
il mare, si lasciò morire tra le sue braccia, come me che desideravo tanto
morire tra le tue braccia.
Qualcuno della
comitiva vicino a noi mise il disco – Sapore di Sale – e quella canzone
l’abbiamo ballata stretti in un abbraccio che non ho mai più dimenticato, non
so te.. ma ballammo tutti assieme fino a notte inoltrata.
Sei andata via
lasciandomi addosso il sapore dei tuoi baci, la stretta del tuo abbraccio!
Ai miei occhi rimase
affissa la tua immagine per tutto il tempo che sei sparita nel nulla, per
riapparire la notte di ferragosto alla “Chianalea”… loro non ci credevano ma
eri tu, in carne e ossa, e si risvegliarono tutti i desideri e i sogni che
s’erano messi in parte al cuore …….!
C’è sempre il mare
nella nostra vita, anche se fa paura, anche se poi viene a prenderti per mano a
darti felicità; c’è il profumo … il suo… è profumo di vita.
La vita che non
cambia ma che ci cambia, il fuoco che non brucia e incenerisce, questo è
l’amore che una volta che è in te ti consumerà piano piano fino alla fine,
quando ti rendi conto del tempo che è passato: c’è poca vita e c’è tanto amore,
tanta voglia di lei!
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