Ti sei chiesta mai..
Di Vincenzo Calafiore
20 Ottobre 2019 Udine
“ …. e speri in cuor tuo che si fermi,
che resti lì,
in quel filo di vita fra orizzonte
e mare, dove
i tuoi occhi cadono sempre.
Noi siamo lì,
in quel tratto di vita
agli occhi
estranei, segnati dalle lunghe
assenze,
opachi di solitudine.
Rimane una
preghiera intima e preziosa
scandita
dall’unico tempo di un verbo
arcano, che
sa di magiche atmosfere: io t’amo ! “
Vincenzo
Calafiore
( Chissà
quanti si trovano in questa ipotetica situazione)
La “ Pegasus
“ barcheggia all’ormeggio in una sospensione di tempo non tempo, è si vorrebbe
andar via lontano da ogni cosa, ma si rimane in un’attesa che scompagina e
arruffa pensieri ai bordi d’una esistenza macerata dal disgusto e dal dissenso
di questo immane catino di tante cose diverse messe assieme.
E c’è
l’esigenza di rimanerne fuori, distante il più possibile da questo.
Guardo fuori
da un oblò e c’è guerra ovunque, un orrido in cui cadono uomini che hanno solo voglia
di usare armi e violenza.
Il mio
pensiero corre lontano,si ricongiunge in un punto ben preciso di uno spazio
distante da ogni ovunque, ed è un – altrove – che solo noi abbiamo potuto
conoscere, che conosciamo, che era nostro.
Sono come i
vetri d’una finestra perlati dalla prima pioggia di questo autunno, nei
riflessi di colori che donano poesia, e quella sottile tristezza che
immancabilmente porta seco intime tristezze, immaginazioni sempre più vive
sempre più distanti, sempre più verso la fine.
Ti sei
chiesta mai quale senso dare alla vita?
Vita che non
finisce mai, perché la vita stessa è un sogno e i sogni non hanno mai fine; ma
questo lo dicevano anche le nostre mani, quando passeggiando su una riva
pensavamo a un futuro che sapeva di continuità.
Lo sapevamo
e ne eravamo convinti: l’amore è quel vento improvviso del deserto che alzandosi
copre ogni cosa, acceca …. Ma sapevamo anche che quando c’è l’amore tutto è
luce e quando se ne va tutto è freddo, arido, lontano dalla vita.
Ti sei
chiesta mai cosa rimane?
Te ne sei
andata via, piano piano, lasciando poche impronte di te, come a voler essere
dimenticata, ma non è così, perché quello che è stato non va mai via dalla
nostra vita è un tormento che rimane, è un sogno che rinverdisce e rifiorisce
ad ogni stagione dei sogni, è un cielo a cui gli occhi vanno ogni momento del
giorno.
Se tu
sapessi cosa sei ora,
se tu
sapessi che significato sei, nelle quotidiane parvenze, nelle sottili attese di
un cenno che non arriva, che non c’è, che manca.
C’è che se chiudo gli occhi si presenta
il tuo viso, quello che le mie mani stringevano per rubare un bacio, ancora
limpido e presente.
C’è che se mi guardi negli occhi, ti ci
troverai tutta!!!!
Così l’amore come prende, toglie, e lascia
dolore, confonde e lascia tristezza.
L’amore ci fa fare follie, riempie gli occhi
e li fa brillare al buio, un po’ come te, quel calore che non scalda più,
quella forza che non c’è più, quel sorriso che sparisce.
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