L’ “ immenso nulla “
VINCENZO CALAFIORE
Noi siamo “ tempo “
Un tempo che si sofferma
non si ferma
siamo tempo che passa veloce!
Soltanto chi ha vissuto certe esperienze può sapere cosa significhi il fascino del tempo, quando si ferma e negli stessi istanti ci abbandona, con un gran senso di vuoto dilatato all’infinito a volte.
In quel palcoscenico di ombre e chiaroscuri che è l’età si producono continue serie di metamorfosi;
e su quel palcoscenico si animano forme di geroglifici, che poi man mano diventano figure in cui ognuno riconosce persone amate e dimenticate, perdute o altre da attendere, con fiducia e speranza, per uno di quegli incontri speciali che sono nel desiderio di ogni uomo, ogni donna.
Per me, fu quel volto a cui in principio diedi il nome di Daniela.
In apparenza, delineato senza alcun artificio magico … al contrario vicinissimo e umano, tanto umano, un miracolo di semplicità.
Gli angeli, con la maschera rossa che è il segno della vita che si reincarna, intonano un canto, la pagina comincia a prendere forma si riempie di righi blu, segni che diventano man mano parole.
La memoria, conservò a lungo quell’immagine nelle sue zone sommerse, dove esiste la possibilità anche illimitata di essere coinvolti da tante magie.
Ero certo, sicuro che quel volto, in qualche modo a me sconosciuto avrebbe coinciso
col mio destino …. un giorno.
Pensai stranamente, a una donna speciale, una per un lungo amore, che si voltasse a dirmi addio, in una notte quieta come questa, andandosene in un luogo dove potrebbe perdersi in altri sogni, di altri uomini.
E lo so, là, nella mia età di fanciullesca grazia rinverdita, potrebbe accadere di poter amare quel volto col nome di Daniela.
Lo so, avrei voluto toccare, stringere la figura che pareva nata da certe albe, da certi crepuscoli, in cui mi sono perso, pensare che potrebbe rivelarmi qualcosa. E mentre questa rivelazione, nel suo offrirsi e sfuggirmi allo stesso tempo, mi procurava un dolore fisico: è vero, la vita è troppo miserabile, per non essere vissuta, farla immortale con un semplice bacio, con una carezza, con un corpo che brama soltanto di essere stretto forte in un dolcissimo abbraccio.
Quanti anni sono passati, e ora?
Ho la certezza che il volto che mi apparve in quella notte, la donna che si è insinuata per fatali coincidenze nella mia vita, e che da qualche tempo è riapparso.
Tutto, di lei, si manifesta in un’ora!
La grandezza della vita è immensa, il suo commuoverci con il suo affetto supremo.
Quando capita, è sublime. Lo capisco oggi più che mai, provo una sorta di commozione ogni qualvolta che incontro il suo sguardo … è il manifestarsi del mistero di certe creature che come Daniela, entrano a far parte dell’intimità, per amarla, salvarla dall’immenso nulla!
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