Sempre
di vincenzo calafiore
19 Ottobre2016 Udine
I giorni sono come le
nuvole, arrivano e passano velocemente. A volte si fermano e rimangono sopra
noi a coprire il cielo per tanto, a volte hanno la faccia dell’amore, a volte
del corvo, a volte sono carichi di pioggia e ti fanno rimanere zitto, pieno di
paura, a volte sono tristi e viene voglia di morire, a volte pieni di sole e
viene voglia di volare.
Ma a differenza loro,
noi uomini non sappiamo volare condannati come siamo a rimanere coi piedi
attaccati al suolo come dei sassi, e come sassi rotoliamo sulla riva fino a
quando il mare ci avrà ridotti in ciottoli.
Che strana è la vita!
Che stupidi siamo?!
Siamo così stupidi,
così superbamente convinti di riuscire a fermare i nostri giorni che non ci
rendiamo conto che intanto sono diventati anni, tanti anni …. !
Si fanno sentire,
maggiormente il loro accumulo mentre sto ormai inesorabilmente invecchiando, me
ne accorgo guardando il mio viso mentre mi rado la barba, ogni mattino c’è una
nuova traccia, un segno, e, mi domando dove questa traccia porterà, chissà cosa
nasconde, chissà quale mistero cela, chissà in quale via mi infilerà.
E mentre seguo le
linee del viso col rasoio, immagino la mia vita adagiata su un “ sempre “ sono
come una barca adagiata di fianco sulla sabbia che pian piano ha perso o sta
perdendo i colori sgargianti, si sfalda o comincia a sfaldarsi il fasciame, per
finire interamente consumata ridotta in cenere.
Allora ripenso al mio
“ sempre “ quel sempre che mi ha fatto fare grandi cose, ma anche commettere
degli errori, tanti errori da cui imparai.
Il mio sempre che ha
colorato i giorni miei.
Quel sempre che mi ha
fatto volare in cieli sconosciuti, ormai mari che ho solcato e continuo a solcare con
tutta la mia vecchiezza, mari che guardo e sento il lungo respiro.
E’ una piccola “
espressione “ quasi comune, di facile uso, ed ha invece enorme valenza; usata
con spregiudicatezza quasi come un giuramento d’eterno quando nulla è eterno.
Ma quale accento più
bello per apostrofare una miriade di emozioni e di sensazioni, sentimenti
provati e che si continuano a provare, sentire, per la donna della propria
vita?
“ Sempre “ una
canzone sottovoce,
un motivetto
fischiettato per far bello il giorno.
Un accento rosa nella
misera quotidianità.
Bello poterlo dire,
altrettanto riceverlo! E’ una finestra spalancata su un lontano futuro
probabile e sereno, ma è anche certezza di un andare e tornare, certezza di
ritrovarsi, certezza di non perdersi.
Questo “sempre” che
accomuna è anche distacco a volte quando un legame si scioglie!
E’ autunnale in quel
che va svanendo o si svapora portandosi via parte di noi; questo sempre che ci
foglie morte.
E’ poesia.
E’ vita, legame indissolubile,
amore, eternità questo sempre che in me in continuazione porta sempre nuove
emozioni: una grande voglia di vivere, uno sfrenato desiderio di dirlo magari
con lo sguardo all’unico amore, all’unica vita che è in me!
Io lo scarto piano,
ogni mattino questo bacio di dolcezza e tenerezza; un cioccolatino da sciogliere
piano in bocca che poi farà bene al cuore; è un qualcosa da difendere dalle
bruttezze, dalla pochezza della vita dinanzi alla sua maestosità.
Sempre!
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