venerdì 2 novembre 2018


Che Euopa è ?

Di Vincenzo Calafiore
1 Novembre 2018 Udine

Questi che stiamo attraversando non sono “ bei tempi “ ovunque in ogni parte del mondo non v’è contentezza, ma neanche gioia di vivere; tutti siamo pervasi dalla strana e incombente sensazione di un grande malessere sociale planetario.
Pare che l’uomo altro meglio non sappia fare, oltre gli stati di tensione, le guerre, le repressioni, lo sfruttamento dei più deboli, l’economia, il denaro, il potere.
E per ottenere la supremazia, il potere, la ricchezza, non si risparmia in niente.
Per l’Italia non è un gran bel momento, non lo è neanche per noi  - italiani – sono troppe le disuguaglianze, sono troppe le cose mal fatte fin qui, è troppo il rancore che divide una maggioranza dall’opposizione….. è troppo tutto.
Un’Europa così fatta non serve a nessun Stato se questo ha perduto la Sua Sovranità, se non può dettarsi delle regole, se non può attuare la giustizia che più vuole, e questo lo dimostra il risarcimento che l’Italia o meglio lo Stato dovrà elargire in favore della famiglia di un mafioso condannato al 41bis, un uomo responsabile di atrocità, un sanguinario, una belva!!!!
Nietzsche ha affermato che ogni nostra azione ha come fine ultimo l’aumento del potere o del nostro potere. Inoltre afferma che certe madri hanno bisogno di figli felici, onorati; altre di figli infelici : altrimenti la loro bontà materna non può manifestarsi.
Fa pena questa società con i suoi costumi e le sue mode, questa società modernissima con i suoi polmoni forti e i nervi fragili … la prima a spaventarsi di se stessa.
Non far valere i propri diritti ed esercitare il potere costano fatica e richiedono coraggio. Perciò tanti non fanno valere i loro diritti, perché questi diritti sono una specie di potere, e loro sono troppo vigliacchi per esercitalo; indulgenza e pazienza vengono chiamate virtù che mascherano questi difetti.
E’ un disastro non solo italiano, ma planetario. I problemi filosofici riprendono oggi in tutto e per tutto quasi la stessa forma interrogativa di duemila anni fa: come può qualcosa nascere dal suo opposto, per esempio il razionale dall’irrazionale, ciò che sente da ciò che è morto, la logica dall’illogicità, il contemplare disinteressato dal bramoso volere, il vivere per gli altri dall’egoismo, la verità dagli errori?
La filosofia metafisica ha potuto finora superare questa difficoltà negando che l’una cosa nasce dall’altra, invece la filosofia storica afferma che quelle cose non sono opposte tranne che nella consueta esagerazione, non esiste a rigor di termini né un agire altruistico, né un contemplare disinteressato, entrambe le cose sono soltanto sublimazioni.
Questa Europa del potere finanziario, quel potere che decide quale nazione deve vivere e quale morire come è accaduto alla Grecia.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che allo stato presente delle singole scienze può esserci veramente dato è una chimica delle idee e dei sentimenti morali ed estetici, come pure di quel bagaglio che è in noi italiani del grande e piccolo commercio della cultura e della società.
L’umanità ama scacciare dalla mente i dubbi sull’origine e i principi: non si deve forse essere quasi disumanizzati per sentire in sé l’inclinazione opposta?
Ci vorrebbe una forte democratizzazione dell’Europa e Platone è l’archegeta di questo “ movimento” all’uomo sono state poste molte catene affinchè egli disimpari a comportarsi come un animale, è veramente egli è divenuto più mite, gioioso e assennato. Ma ora soffre ancora del fatto di aver portato per tanto tempo le catene, di aver mancato per tanto tempo di aria buona e di libero movimento.
Queste catene però sono gli errori gravi e insieme sensati delle idee morali. Solo quando la malattia delle catene sarà superata la prima grande meta sarà raggiunta: la separazione dell’uomo dagli animali.
Ora noi siamo impegnati nel nostro lavoro di togliere le catene che questa Europa ci ha imposto, e ci è necessaria, in tale circostanza la massima prudenza.
Questa Europa così fatta non serve a niente, è carta straccia, una cosa da buttare, una cosa da scordare. E’ l’ora di circondarsi di un’antica e grande parola, che fu detta per tutti e che si è fermata sopra l’umanità intera. Non è tempo che a tutti gli uomini possa accadere come a quei pastori che videro rischiarato il cielo sopra di sé e udirono quella parola: Pace in terra agli uomini di buona volontà!
Questo è ancora il tempo degli individui! Quelli che stanno schiavizzando un mondo intero per il proprio interesse e l’Europa o per lo meno “ quelli che sono lì, in quei palazzi dorati per loro legiferare e incatenare popoli”!
O si cambia rotta o andremo a sbattere contro gli scogli….. e sarà la fine.





























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