Il mare in un bicchiere
Di Vincenzo Calafiore
23 Luglio 2024 Udine
“ …. Ha visto le montagne
toccare e confondersi con il
cielo,
in lontananza e pensò che era
lì
che viveva Dio, sospeso, tra
il cielo
e gli uomini. Questo è la sua
maniera di vivere,
- sospeso tra cielo e terra
-,
da allora ! “ Vincenzo Calafiore
Ci sono due modi di guardare queste pagine, queste registrazioni per certi versi poetiche su un diario, una storia personale, forse autobiografiche, di un uomo privo di concretezza che vive da sempre ai bordi della vita o al bordo del mare.
Il primo è di prendere e
far proprio il vostro punto di vista e guardare come se si guardasse il limite,
ad un oltre.
Una prospettiva in cui il
mondo appare lontano e schiacciato per sua mano.
La seconda maniera è
l’opposto: guardare a voi da me, dal mio mare, dai bordi estremi del mio niente,
dal limite del niente che il mare a volte rappresenta se manca una preghiera
rivolta a Dio.
Il mare che lo rappresenta
tramandando in noi il suo fruscio dall’orizzonte.
“ Nel mare da sempre
cerco, gli occhi di Dio, immagino di vederli guardando il mare, mentre
barbaglia gli occhi miei, mi immagino di vedere delle figure che
non ci sono, ma che mi sembrano nascoste dal mare. Più di tutto preferisco le
figure fatte dalle nuvole, che per me sono le mani di Dio. Ci sono alcune che
rassomigliano a dei grandi gabbiani che volano, volano e tornano sempre allo
stesso posto sopra la mia testa, o forse sono io ad essere fermo sempre allo
stesso posto e loro invece mi raggiungono da lontano?
Ecco, così succede
dentro di me, tutti i santi giorni, faccio dei pensieri, come quello di
incontrare una donna che mi sappia amare così come sono – sospeso -, ma so che
è impossibile come vedere un altro mondo, altri orizzonti, altri mari, ma so
che non esistono.
Perché, stando
sempre qui, su questa spiaggia davanti a questo mare, dove sono seduto, conosco
tutto, barche, sassi, scogli, i gabbiani, le nuvole, l’orizzonte che mi
inganna.
Vedo immagini che
gli altri non vedono, sento voci che gli altri non sentono, e mi pare di
colloquiare con Dio; lo so è la mia immaginazione che me le fa vedere e mentre
immagino, mi faccio una vita, un presente, una nuova esperienza, intanto che il
tempo passa e se ne va, come se ne vanno via i giorni i miei anni, la mia vita.
Amo questa vita,
perché è mia, è la mia vita! Come amo questo mare che mi barbaglia e mi distrae
tanto che mi lascio prendere dai miei pensieri, ecco perché sono – sospeso- .
Quando sono sullo
scoglio, sono più alto della spiaggia dove mi siedo è da lì che posso guardare
lontano lontano nell’orizzonte e vedo una vita migliore, una vita possibile che
non ho.
La mia vita è come il mare
in un bicchiere!
Io avevo per me
altri sogni, ma qui in questo mondo piccolo io sono un sasso colorato in mezzo
a tanti, milioni di sassi colorati e grigi, neri, e come sassi il mare ci
prende e ci trascina su e giù per le rive, per tutte le rive del mondo e sai
come funziona la vita degli altri? Si perché la mia vita è degli altri e per
averla ho lottato molto.
Pensa alla pesca del
pesce spada, ad esempio, lo devi colpire al primo colpo perché lui fugge,
scappa via nelle profondità dove non lo si può raggiungere, né vedere.
Per averlo, devi
colpire prima la femmina, così il maschio rimane lì a farle compagnia fino all’ultimo
istante della sua vita, diventa un bersaglio facile; se invece colpisci il
maschio, la femmina scappa via, non la vedi più.
Ma la domanda è : perché
gli uomini non sono capaci di amare come il pesce spada ama la sua femmina? “
“ Della sua vita gli sono
rimaste impresse nella testa che poche emozioni, tutte senza data, senza un
giorno preciso.
Ma lui ricorda il suo
giorno, il giorno in cui per la prima volta, le sue mani poterono accarezzare
il viso di una donna, questo ricordo non ha tempo, perché per lui il tempo non
ha una misura.
Nella vita tutto si
ripete, si ripetono i giorni, le misure, le distanze, ma no le emozioni, sono
uniche, e quando ci sono tutto cambia.
Ama una donna, dolce e
serena, è di un altro uomo, lui non va più in la … la ama in silenzio come
quando guarda il mare e pensa che in fondo il suo mare tanto rassomiglia a
quella donna.
Lui e la sua vita in un
attimo… solo che lui non è mai ritornato in quell’attimo di vita, inventata! “
Nessun commento:
Posta un commento