Si può …
Di Vincenzo Calafiore
24 Luglio 2024 Udine
“..... ho conosciuto un uomo
che parlava con gli angeli,
così diceva, è
da un lontano orizzonte che
arrivano fino
ai limiti del mare.. poi c’è
la terra
un confine da non superare.
Aveva gli occhi che potevano
anche ferire
guardandoti, ma era un
estraneo anche
con la sua vita e quasi si
giustificava
della sua presenza. A ogni
suo sguardo
corrisponde una piccola
porzione di mare,
di cielo, la sua vita era da
tempo scomparsa
all’orizzonte, da quando aveva deciso di
seguirla con lo sguardo che
ha un sorriso:
forse si può ancora vivere ….
Forse si può ! “
Vincenzo
Calafiore
Siamo tutti
condannati a scrivere una lettera, un messaggio a qualcuno, che non arriverà
mai. E’ uno spettacolo di straordinaria follia, di oscenità, quello che ogni
giorno va in scena davanti agli occhi . Forse se avessimo mandato dei messaggi
in bottiglia, sarebbero chissà in quale mare, ma esisterebbero ancora. Ma ora,
non c’è più mare, ci sono solo bottiglie vuote.
Può darsi che una di
quelle onde abbia portato sulla riva, in un giorno e in un’ora imprecisata,
qualcosa che rassomigliava molto alla felicità, ma forse era così
irriconoscibile, e sfinita da non essere riconosciuta.
Camminando lungo una
spiaggia abbandonata, tra mobili corrosi dal mare e pezzi di vetro, occhi che
saprebbero riconoscerla, l’avrebbero trovata; un tempo ho potuto sfiorarla
e non l’ho saputa raccogliere. L’onda,
arriva e lentamente scivola sui vetri colorati, l’acqua si colora di un leggero
blu, poi ritornando su se stessa, diventa mare.
L’alba come sempre
continua a riflettersi negli occhi miei, come in una finestra …. Che il mio
mare dentro ha frantumato contro i dolori insoluti … poco prima della sabbia
negli occhi. Ieri notte non c’erano più finestre, ma solo sabbia e nebbia negli
occhi, mi chiedo cosa mi porterà il mio mare di nuovo, oltre me, alla prossima
alba. Mi alzo sempre alla solita ora, è ancora buoi quando apro gli occhi è sento
nell’aria e dentro di me che c’è un’aria diversa, è vento di scirocco, è un
vento che arriva dalla Grecia, sarà una buona giornata!
All’alba dalla
finestra si vede un panorama bellissimo: è il mare!
Ci sono tanti
gabbiani girano sopra le barche che pescano, gridano e s’incrociano; cammino e
spero che il mare mi abbia portato qualcosa, a volte lo nasconde, le cose più
belle e preziose non sono mai in vista, le nasconde bene appena sotto la sabbia
e bisogna sapere cercare. Questo mi fa pensare alla vita, alle cose che non da …
io lascio al mare la decisione di farmi trovare qualcosa, e così non fa pure la
vita?
In questa solitudine
c’è una specie di pace, di tranquillità, tutto è avvolto dalla sua magia, dalla
sua solitudine, dall’odore forte salino.
Come coloro che si sentono
braccati e inseguiti, ho imparato a cancellare le orme dietro di me, come se
non fosse mai passato da lì nessuno
I miei pensieri messi
assieme anche senza un ordine preciso, diventano fiabe da raccontare ai bambini
prima di addormentarsi, sembrano sentieri che vanno nei sogni, sembrano
avvicinarsi a Dio e invece vanno lontano lontano da ogni cosa.
Anch’io a volte ho l’impressione
di non esserci e di essere lontano, forse da molto tempo, ormai sul bordo di me
stesso.
Mi è difficile persino
ricordare il mio nome, ho il nome che ho scelto per stare su questa spiaggia,
qualcuno parlando con me, mi chiama Tarquinio o Nicola, poca importa il nome,
rispondo con naturalezza come se ci conoscessimo da moltissimi anni …. Si riduce
in un – Tu – ma io non mi chiamo così, io non ho un nome preciso sono
semplicemente mare e il mare è un ovunque, un ovunque immenso, grande, troppo
grande perfino a pronunciarlo.
La riva è una porta, io
entro ed esco da questa porta … ci vorrebbe un recinto di porte da dove poter
entrare e uscire dopo aver guardato l’infinito.
Lo spazio di una porta contiene
molte più cose di quanto si possa immaginare e penso agli occhi di una donna,
una donna da amare … o forse sono i rapporti tra il dentro e fuori che lo
spazio ristretto di una porta reinventa ogni qual volta,e finiscono per
sorprendere, come fa una donna quando all’improvviso ti da un bacio!
Io non lo ricordo più cosa
sia e che sapore possa avere un bacio, ma immagino sia dolce come una carezza
della sera; una donna il cui sguardo abbia qualcosa di irraggiungibile.
Vivo qui, ma non ci ho mai
abitato!
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