Giù il sipario
VINCENZO CALAFIORE
Oggi è il 29 Gennaio dell’anno 2025, un anno che deve ancora venire ed è già avvenuta la Shoà o Shoah, tanto il significato è lo stesso; preferisco scrivere come la pronuncio Shoà è più umana, come troppo umano è stato l’olocausto o la Shoà.
Questa è una parola che è rimasta da sempre nel mio cuore, ne parlo sempre con i giovani quando ne ho l’occasione, l’ho divulgata con una mia personale Mostra composta da 250 cartelli in tutti i Plessi scolastici di Udine e non solo, fino a Sovere, Bergamo, Iseo, ho scosso le coscienze, ci sono stati dibattiti e perfino uno spettacolo teatrale della mia Compagnia Teatrale abbinato alla Mostra.
Insomma un grande lavoro portato avanti con l’aiuto dei sopravvissuti Rosa Cantoni e Fabbretti ora deceduti.
Sulla “ Shoah” quella ufficiale, cioè quella istituzionale di ogni singolo stato europeo il sipario è calato nella sera del 27 Gennaio e se ne parlerà il prossimo anno, il 2026 !
E’ invece importante che rimanga ancora in questo 2025, questo anno che deve ancora venire, perché in questo ancora ci sono, sono qui …. Ma nel prossimo potrei non esserci più!
Ed è questo il punto: < il non esserci più >
Come non c’è più la bimba nella foto, non conosco e mai potrò conoscere il suo nome, e l’ho battezzata “ Vita” la chiamo Vita e mi rivolgo a lei con il tu come potrebbe fare il suo papà o la sua mamma, i suoi nonni, ma dove sono, che fine hanno fatto?
“ Ti ho cercata senza alcuna
risposta nei luoghi della follia umana : Auschwitz-Birkenau, Belzec, Chelmno, Majdanek, Treblinka e Sobibor,Bergen-Belsen,
Buchenwald, Dachau, Mauthausen.
Eri proprio una bella bambina coi tuoi occhi azzurri e i tuoi capelli biondi raccolti sotto un foulard di pezza; ti sono stati tolti i sogni di bambina, i giochi, il primo bacio, l’amore, i tuoi figli, la tua vita.
Chissà sarai un angelo, un bellissimo angelo che volerà nel cielo di chissà quale campo, e chissà se avrai ritrovati i tuoi genitori, i tuoi nonni?
La tua unica colpa era quella di essere un’ebrea e ti è stata cucita sul tuo cappottino la stella, quella che adesso sarai.
Non mi stancherò mai di cercarti continuerò a farlo anche non ricevendo delle risposte, intanto sei qui con me, la tua foto è tra quelle delle persone che amo, come una di famiglia! “
E’ questo il punto “ non sparire “ e allora mi chiedo perché calare giù il sipario su un evento così grande, così importante per l’intera umanità, perché invece non continuare a parlarne come si fa di altre cose che non servono a niente e lo dimostrano le violenze di ogni tipo che dominano ormai ovunque. Così come prevalgono gli interessi religiosi, politici, economici e in nome di essi si uccide e si fanno ancora le guerre.
Ecco perché occorrerebbe invece parlarne ancora e come è stato detto: da Auschwitz, non è mai tornato nessuno! Noi facciamoli tornare affinché non ci siano più guerre, violenze, perché il colore del sangue è uguale di tutti!
Nessun commento:
Posta un commento