giovedì 7 novembre 2024


 

L’Amore vince sempre

 

Di Vincenzo Calafiore

08 Novembre 2024 Udine


“… sarebbe bello incontrarsi e darsi un bacio, abbracciarsi,

per ricordare a noi stessi l’umanità che avevamo

un tempo, quando incontrandosi ci si comportava

come extraterrestri … nella forma più comune

di imprudenza che è quella di ridere, ritenendolo inutile

quella cosa che facevamo e che poi potrebbe avvenire!

Oggi invece è tutto avvenuto e la risata

non potrà mai seppellire ciò che è già sepolto,

ma è un fiore abbagliante sulla tomba del mondo:

quel bacio! “

                                             Vincenzo Calafiore

 

 

Si parla e si scrive molto sull’Amore, dell’Amore; non è di sessualità che si tratta, ma di Amore, quell’amore che vince sempre, oggi un “ infinito perduto”.

Siamo un po’ tutti alla ricerca “ dell’infinito perduto “ è una specie di malattia, la malattia dell’infinito, sentirlo dentro questo infinito è come compiere un viaggio interamente nel cuore.

-Malattia-  è in realtà una parola doppia, perché quella dell’infinito perduto è certamente una malattia, ma anche allo stesso tempo qualcosa di meraviglioso: L’Amore!

L’Amore non ha limite!

Rousseau non sopportava il limite, voleva uscire da se stesso,salire verso il cielo, superare il mondo di Dio, andare oltre ogni limite religioso e perdersi nell’aria … e questo accade ogni qualvolta

che si pronuncia quel magico e misterioso, infinito: ti amo!

Sono i sognatori quelli che hanno nel cuore quel –ti amo- imperfetti, perché il vero sognatore o colui che sa amare, segue il suo sogno eternamente, cade in esso come si cade nell’acqua, muovendosi in modo che il profondo, il profondo mare lo tenga su.

Amare è come trovare una bellissima farfalla che è un qualcosa di meraviglioso, ma anche l’esistenza di un mondo superiore, dove “l’infinito perduto” si può realizzare.

Amare è sentire in sé l’esigenza di felicità, di pura bellezza, di amore! Non è di sessualità che si tratta ma semplicemente di Amore-Amare, la doppia parola, una sola parola!

Oggi è rimasto solo il potere dell’Amore per difenderci dall’abbrutimento, dalle barbarie dei nuovi barbari, orde di cinghiali se non peggio, che si muovono seminando ovunque letame e sporcizia, vandalismo, criminalità, droga e violenze di ogni genere, anarchia camuffata dal desiderio di libertà.

Fino a poco tempo fa, 20 anni ? Forse di meno, avevamo ed eravamo una società che aveva dei principi e dei valori come una grande famiglia, ed eravamo molto orgogliosi di appartenerci.

Oggi, in questa tempo o era dei “ Cinghiali “ ci troviamo infilati in una sorta di civiltà che erroneamente pensiamo di conoscere, con la quale purtroppo bisogna convivere e che tuttavia non riconosciamo come tale.

Questo tempo o era dei Cinghiali è uno choc, un evento che ha cambiato tutto perfino la velocità della luce, l’avvicendamento del giorno e della notte, sarà rinnovato e acuito dalla scoperta che quello stesso sconcerto ( l’essere dei cinghiali) è del tutto assente nella coscienza, non c’è niente, nemmeno una cicatrice microscopica.

Si può impazzire trovandosi in un mondo così, che non ha legame alcuno con il dolore di convivere in questo tempo di decadenza d’ogni genere.

Per difenderci dal disorientamento a questa era dei cinghiali daremo un nome di una malattia, o disagio del vivere: disturbo postraumatico!

Il trauma di aver scoperto di essere invasi ovunque dai cinghiali!

Per risolvere il problema ci sono dei bravi psichiatri e una sterminata varietà di farmaci stabilizzanti dell’umore!

 

 

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