LEI
Di Vincenzo Calafiore
08-Ottobre -2024 Udine
Quantunque noi prigionieri di
certi pensieri usammo parole a noi sconosciute, di un linguaggio nuovo, di un
modo e maniera di vivere e di interpretazione diverse, ancora assieme
attraversiamo strade di gente che con noi non aveva nulla a che fare.
Io e lei ci siamo difesi,
abbiamo difeso quel poco che di noi ancora esisteva e palpitava sotto la pelle
riconducibile a un cuore che batte un tempo asincrono, diverso da quello che
costretti dividiamo con distacco, con un margine simile ad un confine.
Lei conosce le scritture
pupillari sa ascoltare il ritmo delle mie parole e rimane ad ascoltarle, lo ha
fatto ieri, lo fa ancora oggi.
Ma io a volte non riesco più
a tenere certi ritmi e mi abbandono in un silenzio in cui posso rimanere come
un archeologo a scavare con le nudi mani alla ricerca di un qualcosa che mi
possa permettere di compiere quel salto all’indietro nel tempo per ritrovare me
stesso.
Non mi riconosco, mi
smentisco continuamente recitando quel ti amo che rimane impronta indelebile,
diviene strada che riconduce a lei dopo i viaggi nell’anima.
Le parole delle donne sono
forti remi capaci di fendere le durezze,
falci che mietono ipocrite
bugie,
infondono e traducono
sentimenti e sensazioni in altra vita ancora da vivere.
Voglio che lei abile nocchiera
sia foriera di altre intimità, di nuovo ti amo!
Lei è un mondo mutevole,
fatto di volte in volte.
E’ un linguaggio mutevole, è
continua evoluzione.
E’ desiderio.
E’ Amore.
Nonostante la mia
irrefrenabile voglia di riprendere ogni giorno il mare, dopo tanto remare e
giunto al limite sento il suo richiamo che mi fa tornare indicandomi la rotta
più breve come è brevità, l’assenza, e l’orgoglio.
Cado nel suo abbraccio e
sento di aver trovato quel che la mia anima cerca.
Pensare a lei come a una cosa
sicura è un errore che potrebbe condurre alla catastrofe, perché per averla
bisogna essere uomini capaci di mare, saperla amare e custodire come la più
preziosa gemma.
Ricordare invece che ogni
volta che lei muore o è violentata, stuprata, sono parti di noi che muoiono per
sempre.
Lei è quanto di più
appropriato e vero sia nel creato.
Ricordiamolo!
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