By Vincenzo Calafiore
Non sempre è
piacevole ricordarsi di come massacrati da mille balzelli ancora si riesca ad
andare avanti nei tempi della nostra vita. “ Loro “ i componenti di quel
maledetto potere giocano a nascondino e vengono a raccontarci che sarà sempre
più dura per noi e non per loro che fanno di tutto per non privarsi di nulla.
Vincere con loro è come sfilare la sottana a una donna ancora vestita. Quindi
bisogna trovare un senso o il senso. Intanto si racconta un sogno che mai si
avvererà, giusto per non morire o peggio ancora avvelenarsi quel po’ di tempo
rimastoci. Ecco il senso di questi brevissimi cenni che forse non ci apparterranno
mai nella loro interezza:
UNA VITA DA DECIFRARE
Da quanto tempo non
mi fermo a guardare i suoi occhi, a guardarla negli occhi! E ora accade ora che
sto morendo con tutto il desiderio di andare incontro alla vita. E non è facile
credimi di fermarmi perché ho un tempo da correggere e rincorrere prima che
finisca.
Siamo tutti qui
viaggiatori all’alba di una vita tutta ancora da decifrare per conoscere e
imparare, donare ai nuovi anni una migliore prospettiva.
Conosco poco il mondo
che fuori dalle persiane gira sempre allo stesso verso, con gli stessi
orizzontali e verticali, si consuma respirando e rilasciando nell’aria il suo
tutto non amare freddo come le ore bianche di luna fredda.
Io non sono stato in grado
di amare neanche il mio dolore e adesso nuoto dentro un tempo ristretto che va
diradandosi nei tanti multipli di se stesso nell’attesa vana di un’alba diversa
e che la mia bocca pronunci certe parole di preghiere scritte da mani inferme
per non farmi nascere.
Prendimi e
costringimi vita mia a scriverle, gridarle al mondo là fuori che ama solo se
stesso.
Ma … dietro le
persiane corrono lunghi treni in spazi ridotti dai fili spinati tra baracche di
legno e fumo che sa di cenere.
Ascolto quel che il
mondo lascia nell’aria, sono parole da decifrare incomprensibili come lo è la
vita, la mia vita!
Vorrei aprendo la
porta trovarmi davanti il volto della donna che amo. La donna dai mille sguardi
e mille volti, la donna che prendendomi per mano mi allontana dal mondo e dai
miei anni che mi seguono come ombre che uguale nella voce raccontano il nulla
attorno e un orizzonte ormai distante. Mentre i treni passano sferragliando tra
gli spazi ristretti.
Ho imparato a memoria
ricordi che ancora mi fanno annegare dentro una lacrima mentre il mondo si
allontana lasciando posto al dolore.
Eppure ancora so
amare le assenze e le lontananze che costringono ad aprire scatole ammuffite
colme di cose perdute di emozioni appena sbocciate e sogni da imparare a
memoria.
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