mercoledì 8 aprile 2015




CERCARSI

Di Vincenzo Calafiore


Non sempre si ha voglia o il desiderio di rimanere su un palcoscenico affollato dalla peggiore solitudine ove si consumano nelle continue quotidianità e usualità le peggiori rappresentazioni di se stessi; succede di staccare le spine che ci alimentano per fare ritorno come vecchi e saggi salmoni all’origine del silenzio, della solitudine per riconquistare territori perduti, per ridisegnare confini e limiti o semplicemente per ritrovarsi e potersi dire “ ciao come stai, o più semplicemente ciao sono tornato”.
Da marionette abituate a dipendere, a camminare seguendo immaginate traiettorie, a seguire determinati usuali percorsi come conigli sempre sullo stesso sentiero rischiando il cappio in agguato.
Chissà perché ad un certo momento accadendo, non è gradito al resto della comunità di marionette che ci circonda e non comprende il messaggio del volersi autonomamente esiliare, chiedere congedo, insomma andarsene fuori dalle balle per il periodo necessario a ricostruirsi, a riparare i danni che questo idiota sistema purtroppo causa, quanto necessario sia.
L’allontanamento volontario, necessario e indispensabile non è concesso, bisogna comunque rimanere in scena, bisogna comunque recitare la propria parte, bisogna comunque sorridere e parlare, pensare, anche quando non se ne avrebbe voglia, desiderio.
Questa condizione manifestata o manifesta, è forma arcaica di repressione.
Questa pressione del “ dover ad ogni costo”.
Questo obbligo di rimanere obbligatoriamente sull’assurdo palcoscenico a recitare è oppressione.
Forse sarebbe giusto imparare a conoscere,
a rispettare le volontà altrui,
la libertà di pensiero e di concepimento dello stesso,
e non per questo sentirsi oppressi da altre presenze che gradirebbero invece l’esatto contrario.
Ecco che allora scatta e chissà perché l’essere giudicati, analizzati, insultati anche dalle distanze.
Forse sarà utile trovarsi nella condizione del silenzio e rimanerci per purificarsi, per eliminare inutili zavorre, per ritrovarsi e tornare in quella normale esistenza che nulla di tutto questo contemplerebbe.
A quanto pare non è proprio possibile, non è concesso in questo sistema di merda, poiché facendolo, ci sarebbero coloro che si sentirebbero esclusi, coloro che si sentirebbero cacciati o  eliminati….. quando in realtà è di silenzio che si tratterebbe.
Di silenzio d’oro.

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