lunedì 31 dicembre 2018


L’emozione di perdersi in un sogno come la vita


Di Vincenzo Calafiore
01 Gennaio 2019 Udine

“….. pensi che “tutto” ti appartenga
perfino un sogno e invece non è così
nulla ci appartiene! Ma una ragione sì.
E allora che sia tua, falla tua ad ogni costo
e poi dalle il nome che vorrai, chiamala
pure sogno o semplicemente col suo nome
vero: vita! “
                     Vincenzo Calafiore


“ Questo è il “ primo pezzo “ della lunga serie, spero, dell’intero anno che avrò davanti; è o sarà un lungo percorso che più o meno si affaccerà nel panorama che più mi aggrada: scrivere dell’amore. Mi sono chiesto perché io lo faccia, forse per me stesso, per rammentarmi quanto dolceamaro sia amare o semplicemente per qualcuno o qualcuna che leggendomi potrà conoscere i vari aspetti o le diverse sfaccettature che sono dell’Amore e dell’Amare. Non importa in quanti/e li leggeranno, magari fosse uno/a sarebbe la stessa cosa!
Sono purtroppo ancora troppi gli uomini capaci di uccidere una donna il cosiddetto – femminicidio – imperversa e sembra che nessuno possa arrestarlo, è un fiume di sangue e di dolore che lucida le coscienze … ma la coscienza pare che sia morta o che non esista più, al suo posto invece ci sono tanti articoli, tanta tv, tanto bla,bla,bla, poca vera giustizia!
E fino a quando uno di quegli uomini non prova o fa la stessa fine che ha fatto fare alla sua vittima, questo fiume continuerà a scorrere sulle nostre coscienze …pietre di un fiume amaro”.


A guardarla bene, o a saperla guardare la vita è come un cielo di notte, a volte è stellato e a volte a malapena le vedi, ma c’è quel grande senso dell’immenso, l’impotenza e l’arresa a quella cosa che ti tiene ancorato a terra e non ti fa volare, c’è il peso della distanza, c’è il vuoto tra te e il cielo. Ma c’è anche la poesia e la commozione quando una stella cadente l’attraversa e sparisce, e immagini anzi in quella stella cadente ti ci vedi e allora sì diventi triste… ma alla stessa maniera la poesia stessa ti dà una spinta verso l’alto e allora sì che il tuo cielo lo raggiungi: sei finalmente felice tra le sue braccia!
Lei, svegliandosi nel suo letto, vuole cancellare al più presto la nostalgia del sogno, ma non dissolve un senso di perdita.
Io, abbassando la serranda della finestra, per smorzare la luce, sono oppresso dall’angoscia di non poterla amare anche solamente sfiorandola con gli occhi, mentre al di là dei vetri lenta e inesorabile la pioggia continua a cadere senza tregua.
Nella mente i pensieri si spostano da un punto all’altro, come fossero dei fatti che si spostano da un punto all’altro di una pagina lineare e molteplice, conclusa nei punti nevralgici anche quando sembra liberarsi dai suoi confini e spostarsi più avanti, verso luoghi da esplorare, una riaffermazione dei singoli motivi, sopravvissuti ai pensieri bui come la pece, lasciando tracce di malinconia in un area che pare raccogliere tutti i sentimenti e le sfumature di un sentire amore, un’onda di caldo umido che arriva addosso e non lascia più tregua.
E’ il forte senso generale di impotenza di fronte al disastro del distacco e della lontananza, della distanza!
Serpeggia intanto la malinconia di lei, così dolce e così distante, dimenticata, tra le cose di una quotidianità spregiudicata e impertinente; un contrappunto amaro di dolcezza sfiorita, dell’andare del tempo inarrestabile e pure di quel grande deserto di passato che nessuno si sognerebbe mai di esplorare che invece pian piano mi sotterra.
Così è l’amore, quello della presenza-assenza come una conchiglia dorata ove risuona la voce del grande dispensatore di immortalità: l’Amore- vita !
Nei miei libri nessuno muore. E se un personaggio che amo muore, per resuscitarlo mi basta tornare
indietro di un po’ di pagine; sono capace di addormentarmi leggendo me stesso, e alla stessa maniera vivo con molta intensità l’amore per lei e la letteratura, medito sul vuoto, misuro la velocità del pensiero rivolto a lei, nel corso della mia inquietudine nell’attesa di vederla spuntare da qualche parte.
Lo studio è quindi solo apparentemente un paradiso, in cui sono come estraneo alla vita e respiro un’aria di strana, meravigliosa follia diffusa dentro e fuori di me; ma in verità è un campo di battaglia ove si contrappongono desideri e sconfitte, vittorie e arrese, ma ha una valenza molto più di umanità poco rapportabile a un mondo che ovunque tende a diventare finto, che ha perso valori e sentimenti su cui far giacere la vita.
C’è una luna preoccupata che guarda da lassù un mondo alterato, partecipe, aggressivo, inafferrabile e rigido, geometrico, i cui simboli di carta si protraggono a volte simili a ossessioni.
Per fortuna c’è – lei – a salvarmi! La sento in me e la contemplo, mi esilia dalle irrequietezze e dalle perplessità dando spazio a uno sfondo arioso solcato da memorie di un amore così grande, così fortemente in me. Così pure il desiderio di averla sempre accanto, di sentirne il profumo, forte e intenso, come una primavera che solo a pensarla mi fa rinascere dietro i vetri di una finestra spenta nel lievissimo soprassalto di un pensiero: Lei, che rinasce ogni giorno su un foglio bianco da disegno!


venerdì 28 dicembre 2018


L’ultima “ Primavera”

Di Vincenzo Calafiore
29 Dicembre 2018 Udine

“ … e ora siamo qui, in questa nuova alba
ancora con le stesse parole e lo stesso pensiero.
Siamo qui, assieme, uno di fronte all’altra con
quel – perché –  sospeso negli occhi che
avviano ogni dì  a nuova vita, fino alla prossima
alba.
Così rinasco con quel – ti amo –
come fosse un passaporto per l’eternità……. “
                                    Vincenzo Calafiore

Non è giusto in una notte così non poter vivere il sogno più bello!
In una notte così di tante stelle e di luna grande, tanto grande da sfiorare quasi il mare!
In una notte così ti vorrei qui dinanzi ai miei occhi per raccontarti di me, e di quel mare dentro che si muove e muovendosi mi porta via con se lontano da te tutto quel tempo che sta nello schioccare delle dita.
Tu lo devi sapere che io ti amo per quanto riesci a darmi con quella tua semplicità che quasi sempre mi commuove;
devi saperlo che t’amo così tanto da avere una ragione di più per vivere.
Voglio che Tu lo sappia, e ancor di più lo sappiano anche gli altri perché conoscano uno dei tanti volti dell’amore, dell’amare una persona più di ogni cosa.
Perché mia cara questa è felicità, è questa la felicità: poterti amare!
Poterti chiamare con tutti i nomi del mondo e comunque sarai solo tu e solamente te a riconoscere la voce, e tutto quello che essa ha in se,e tutto quanto smuove in te quando il tuo cuore l’ascolta.
Vorrei che Tu fossi qui per potertelo dire guardandoti dritta negli occhi, quegli occhi che amano tanto… quanto mare sei in me, di come mi sollevi come onda per lasciarmi morire poi su una spiaggia deserta della solitudine.
Ma, penso anche che uomo sarei stato io se non ti avessi?
Che uomo sarei potuto essere se non avrei avuto la possibilità di poter dire : ti amo? O senza aver mai sentito il profumo di una donna, se non avessi potuto vedere e leggere il sorriso di una donna; e sono così fortunato di poterti amare, anche così nella distanza, in quel distacco che c’è tra ciglia e ciglia, mano e mano.
A mano a mano che si avvicina l’alba sento svanire in me la possibilità di vederti spuntare chissà da quale parte della notte, e vado in contro così alla mia ultima primavera conscio del mio tempo che pian piano con le sue magiche visioni va svanendo.
Non ho più tempo lo so. Ogni giorno lo vivo intensamente assaporando ogni cosa di esso, lo vivo sempre con quella speranza di poterti ancora amare; ma so anche che questo mare che mi culla e dolcemente mi porta al largo potrebbe all’improvviso capovolgermi e portarmi nel suo grembo. Non è solo questo il terrore, l’altro è quello di non poterti venire in contro, allargando le braccia per stringerti a me, o il non poterti più baciare o che ne so, il solo stare lì seduto su una panchina e parlare, sognare una vita possibile, anche al di sotto del mare.
Avrei voluto tu ci fossi quando mi sveglierò a notte fonda e mi tremano le mani dal freddo quando fuori  guardo il cielo. Vorrei che tu ci fossi anche solo per girarmi e trovarti dove l’ultimo sogno ti ha lasciato ad aspettarmi, pensa, non ci sarebbero state serate a sentirmi solo in mezzo alla gente e non mi sarei fermato a guardare il cielo sperando in una stella. E’ con te che voglio stringere il mio presente stringerlo forte e mandare al diavolo il mondo che non mi appartiene.
 Sei Tu che mi fai vibrare come filo d’erba in un campo…. Non è giusto che torni nel sogno senza incontrarti , io non voglio che vada così, l'ho voluto tanto, ma adesso non ho più tempo non voglio che si presenti alla mia porta il tempo con in mano le scuse per tutta questa lontananza, la voglia di amare, di farcela ancora a mantenere i tuoi ritmi, io avrei voluto solo che tu restassi qui con me per sempre con una carezza nello sconforto e darti sempre tutto, tutto sempre: perché ti amo.


giovedì 20 dicembre 2018


Ce bisogno di te

Di Vincenzo Calafiore
21 Dicembre 2018 Udine


E’ di notte che accade, quando prepotentemente esci dal mio sogno e con fare elegante ti siedi accanto, parli e io non ti seguo più, tanto sono incantato dalla tua immagine, bella e solenne.
Tu parli ed io mi trovo esattamente dove tu vuoi che io sia: in quell’andirivieni di sogni ed emozioni senza fine, quasi celestiale condizione.
Tu non lo sai, non puoi saperlo, ma attorno alla tua immagine ne nascono delle altre ancora più belle ed è come se si formasse quella grande emozione del vivere.
Amarti è così bello che è impossibile farne a meno!Tanto che in quel mio paesaggio della memoria tutto finisce con l’apparire distante, alternativo alle visioni e alle sensazioni più o meno piacevoli o spiacevoli del presente.
Ed è nell’abitare questa distanza che è possibile cogliere tutte le emozioni di questo amore, di questo nostro amore che ripaga della vita che si è persa, la vita che non abbiamo vissuta.
La nostra distanza, è lei a scandire l’accaduto … il mio esserti vicino, il mio amarti, il mio cercarti,volerti,in ogni momento del giorno, che ci accompagna al diverso percorso con tutta l’irrevocabilità del volersi e che fissa inesorabilmente ciascuno alla sua storia.
Ce bisogno di te! E’ una forza estranea e indistinta, invisibile e possente dentro, che seduta da qualche parte, provvede a dare desiderio e speranza, coraggio e sopravvivenza, amore e eternità, dando alla vita significato e freschezza, come fosse un album sfogliato dal desiderio di volerti ad ogni costo: tanto da trattenerci in un sospeso gioco di : ti amo … nel didascalico specchio di un contrappunto acceso di desideri e emozioni.
E la vita continua più o meno dolce, più o meno amara, più o meno vita a volte .. quando svanisci per fare ritorno a notte inoltrata dentro un sogno, dentro una memoria, dentro una parola, dentro uno sguardo rimasto affisso ad un’immagine dolce e serena.
In un intrecciato parlare di corpi e di fantasie, una sotterranea e persistente eco di desiderio dello stare assieme …. Una persistente esistenza dello sguardo nel mare della solitudine che a volte ci separa come poco più di un muro di nebbia attorno a un grido: amore!
Più nuoto dentro te e più scopro qualcosa di affascinante  ….
Legati da un amore totalizzante… felicemente totalizzante!
Noi, come momenti di mare e di sole, come il piacere del cielo stellato e desideri sempre più forti: l’uragano di cose che noi innamorati ci scambiamo anche solo in uno sguardo.
Ti guardo ed è esplorare il tuo corpo, la tua anima, per riconsegnarmi ancora un’emozionante attesa del rivederti venirmi incontro con quel tuo sorriso che m’incanta.
Si accendono in me fortissime emozioni che transitando mi lasciano ardente come un fuoco…
Un tumulto di cose diverse ed impareggiabili che raccolgono in se gli anni per capire un amore.
Il tempo .. i minuti stessi hanno tutti la stessa intonazione, anche se qualcuno si sofferma attorno a un si !
Comunque sia sempre un inno alla bellezza della vita, dell’amore che a te mi lega, alla gioia che imporporano il linguaggio degli sguardi che rendono dolce e pungente, cristallino e ardente nella concava voce di noi che ci amiamo!





















venerdì 7 dicembre 2018

Somos asi
(sección del capítulo: azul en el extranjero)

Por Vincenzo Calafiore
08 de diciembre de 2018 Udine

".... Si solo tu amor me lo imaginara
que eres para mi
Si solo pudiera imaginar lo que pasa en mi
Cada vez que es de noche o lo que está oculto.
o que hay en mi - te amo - que todos los días
o en cualquier momento del día te escribo o te susurro.
Me doy cuenta de que siempre es un poco ... Mas y mas
Solo en aquellos deseos que a veces suceden.
Me alejan de mi vida. ... "




.... Si solo amas imagina lo que eres para mi. Si solo pudiera imaginar lo que pasa en mi
Cada vez que llega esa noche o lo que está oculto o lo que hay en la mía, te amo, todos los días o en cada momento del día te escribo o te susurro. Me doy cuenta de que siempre es un poco ... Mas y mas
Sólo en aquellos deseos que a veces me alejan de mi propia vida.
Sin embargo, estás allí en esos repentinos gozosos, en esas tristezas que invariablemente siguen todos mis deseos, junto a ti, a mi despertar y encontrarte cerca, a mis deseos que no me dejan ningún respiro.
Si amarte significa soledad, ¡quiero amarte!
Quiero amarte así, con ser un hombre, con esos sueños que solo se hacen realidad cuando estoy cerca de ti, cuando huelo tu piel aterciopelada y tu cabello se convierte en hilos plateados en tus manos que me permiten alcanzar el cielo.
Quiero que seas, es decir, una palabra para agregar a la mía, que, sin embargo, invariablemente vuelve a ese pensamiento primario: ¡Te quiero!
Supongo que nunca has sido tan amado,
Me imagino tus momentos tristes, cuando la soledad del alma te ataca, porque sabes que falta algo o que te lo perdiste y eso se llama "Amor" y ahora que lo tienes, no pareces verdadero.
¡No crees que sea verdad que te haya pasado!
Pero lo sabías, sentiste en ti que algo hermoso en algún momento de tu vida vendría, para hacerte sentir y sentir los latidos del corazón de un día que llegaría a tu puerta: ¡finalmente te encontré!
Nunca habrías pensado que desde ese día en tus ojos habrías recuperado la luz que habían perdido, nunca habrías imaginado que todavía temblarías en un abrazo, nunca habrías pensado que alguien podría haberte amado tanto como yo te amo.
Sí, te amo y estoy enfermo si no te lo digo,
Me siento mal si no te escucho, si no te veo, si no te abrazo, si no te beso los ojos ...
Estoy enfermo cuando te vas y cuando desapareces por mucho tiempo, o cuando dejas tanto que no puedes alcanzar.
Tengo un sueño y es que puedo despertarme a tu lado y hacer lo primero en el mundo:
Despierta con un beso y dile que te quiero!
Tengo un deseo, vivir todo mi tiempo contigo.
Tengo una vida y es la que fluye de mis manos a las tuyas.
Si supieras mi amor, qué pasa en mí cuando solo me tocas ...
Pero sé que incluso esta noche estaré solo para esperar mi sueño, solo cuando entregaré a una hoja en blanco los dictados del alma, el susurro de la era que se acerca a un final inesperado, cuando estaré solo frente a un mar de sueños. y los recuerdos que lentamente me llevarán a donde me llevaría a lo que hace mucho tiempo quería alcanzar, ¡mientras espero que estos sueños míos te alcancen!
Yo te amo

mercoledì 5 dicembre 2018


Niente, nella mano chiusa a pugno

Di Vincenzo Calafiore
06 Dicembre 2018 Udine

Da qualche parte in questa notte ancora da farsi, c’è un mare calmo e una spiaggia ancora con il sole dentro davanti a un sole che uscendo di scena lascia di se scie luminose come fossero vie di stelle da seguire per trovare inedite poesie da imparare a memoria.
So che in un altro luogo c’è una felicità in attesa, delle mani che cercano le mie per intrecciare gli orli di un’esistenza sospesa fino alla prossima alba.
Questo amore è una barca arenata che nella notte in balia del buio attende la prossima marea per riprendere il mare.
La stilografica nella mano è un remo, che porta lontano, porta a lei che chissà in quale sogno sarà rimasta impigliata …. vorrebbe tornare.
La mia immagine riflessa sul vetro di una finestra, è quella di un libro riposto in libreria, un libro da sfogliare, pagine piene di parole a volte senza senso, come questa notte senza di lei, una delle tante, una delle poche rischiarate dalla luna che da lassù arcigna guarda la vita scorrere come un declino, come un fuori scena.
Ah! Che spettacolo la vita!
Avrei voluto averti qui questa notte, tremano le mani al solo pensiero e non riesco a scrivere.
Sai? Amarti o poterti amare è bello, anzi è bellissimo, noi camminiamo nella nostra vita come su una spiaggia … noi camminiamo lasciando le nostre orme sulla sabbia che sanno di poesia e loro rimangono lì fino a quando il mare lo vorrà.
Ma domani, svegliandoci, guarderemo questa grande spiaggia e non le troveremo più, non ci sarà nulla, le nostre orme, un segno qualsiasi che ricordi noi… il mare di notte ha cancellato tutto, la marea nasconde ogni cosa.
E’ come se non fosse mai passato nessuno.
E’ come se noi non fossimo mai esistiti.
E invece esistiamo, amiamo, soffriamo, ridiamo, giochiamo con la vita, col tempo … già il tempo che cerchiamo di cristallizzare per fermarlo e lui prende noi, come il mare si riprende la spiaggia.
Non vorrei mai svegliarmi e trovarmi solo, o vederti andar via, sei un luogo, il mio luogo.
In cui non pensare a nulla, in cui ci si sente “ qui “ ! Non è più terra, non è forse neanche ancora mare, non è vita immaginata, non è vita illusa o disillusa, è tempo.
Tempo che se ne va, svanisce e basta!
Ecco perché cerco di bruciarlo, amandoti in ogni suo istante perché rimanga qualcosa di noi adesso e no domani, perché la vita è adesso e domani saremmo solo che tempo, già passato, già svanito nel nulla, come quello che c’è ora nelle mie mani a pugno chiuso contro il cielo.
A solo pensarti aumenta la velocità del respiro, il cuore accelera, gli occhi si restringono le uniche parole che riesco a dire sono…. Mio Dio!
E’ come cadere a terra, o volerlo urlare questo amore, il tuo nome; i pensieri corrono veloci più della mia mano e non riesco a fermarli.
Vorrei tenermi a qualcosa, aggrapparmi ad un appiglio ma la cosa bella, anzi bellissima è che sono in mare aperto di notte e la corrente del desiderio mi sta trascinando sempre più giù.
Ciao, ti amo!













martedì 4 dicembre 2018



Qualcosa di tuo rimane
Di Vincenzo Calafiore
05 Dicembre 2018 Udine


















“ Le notti di tanti sogni … alcuni brutti, altri belli, ma così belli e veri, reali, che non vorrei più svegliarmi. Sento la felicità in me, sono finalmente felice! E invece al mio risveglio realizzo che non è stato  altro che uno di quei fottuti sogni miei!! Mi rimane addosso la delusione e deluso torno alla mia vita di tutti i giorni, accettando l’idea che quello resterà solo un sogno, uno dei miei tanti sogni che terrò per sempre nel mio cuore. “



Le notti di tanti sogni … alcuni brutti, altri belli, ma così belli e veri, reali, che non vorrei più svegliarmi. Sento la felicità in me, sono finalmente felice! E invece al mio risveglio realizzo che non è stato  altro che uno di quei fottuti sogni miei!! Mi rimane addosso la delusione e deluso torno alla mia vita di tutti i giorni, accettando l’idea che quello resterà solo un sogno, uno dei miei tanti sogni che terrò per sempre nel mio cuore.
Ma Tu, amore mio sei reale, esisti e vivi in me sempre come nuova emozione, come nuovo motivo per restare; sei ogni giorno attesa come un’alba dalla mia anima che sentendoti ancora si emoziona.
Sai, l’emozione più bella è quella di immaginarti, risentire echeggiare in testa la tua voce … ed io ci passo oggi come ieri, le ore ad ascoltarla come fosse una canzone, che poi canto sottovoce per strada …  sarà forse il desiderio dell’averti accanto, di parlare con te anche delle cose più stupide, o del rimanere lì, come davanti chissà a che cosa di bello, a guardarti, ad ascoltarti mentre racconti di te. E
qualcosa di tuo rimane sempre fino al prossimo sogno, al prossimo incontro, quando potrò stringerti tra le braccia e morire negli occhi tuoi.
Sei bella e ancor più sei dolce quando ti fai baciare la pelle e come sempre tu dici, ci apparterremo per sempre, in quel sempre che ci unisce.
Ti ho scritto lettere e dedicato poesie, ho scritto che ti amo sui sassi, l'ho scritto sulla sabbia, sui muri, l'ho recitato, l'ho cantato, l'ho chiamato di giorno e sussurrato di notte e poi ancora più forte nel cuore: quel ti Amo!
 Ho urlato il tuo nome a squarciagola  per sentirlo ripetere dall'eco, l'ho affidato al mare, affinché  lo riportasse a me per un nuovo incanto.
Sei dentro di me anima e cuore !
Ora io lo so che sei mia e mi appartieni come io ti appartengo perché tu sei unica, sei un tesoro, preziosa come vita.
Per incontrarti farei qualunque cosa!
Il mio cuore allora non si sbagliò e una volta trovata, sentii il cuor mio felice di averti trovata, sei quell’ Amore che nella vita si può incontrare una volta sola.

Non ci foste bisognerebbe inventarti, inventarti per vivere, per avere ancora un sogno prossimo!
Tu esisti e sei qui con me, senza nulla chiedere in cambio, se non di essere amata!