sabato 20 marzo 2021


 



 

 



Che Silenzio…..

 

Di Vincenzo Calafiore

21 Marzo 2021 Udine

 

“ …. chiedo al mio cuore

in questa notte di poca luce:

Come si fa a capire se si è amati?

Risponde il cuore: credo che sia

tutto in quel che gira attorno a un verbo … aspettare!

se è amore ti aspetterà

sempre …..”

Cit. Vincenzo Calafiore

 

Ora in questo tempo di

 “ Colera  “ il tempo sembra essersi fermato, c’è un silenzio che non mette soggezione, mette paura, sembra di essere parte di un film di fantascienza e trovarsi in una città post conflitto termonucleare, poca gente per strada, saracinesche abbassate, visi senza sorriso, la vita si è spenta!

Le televisioni altro non fanno che trasmettere bollettini di guerra …. Non è vivere, è un morire a poco a poco.

Vorrei avere le ali e volare alto sopra la città, arrivare al mare o fermarsi là seguendo l’odore del caffè di un bar; cospargermi di polverina magica e volare nella polvere di stelle e di sogni.

Mi alzo, dalla finestra guardo fuori c’è ancora la luna piena, la finestra sembra un oblò di un’astronave che vola veloce negli spazi della memoria; esco per toccare la notte con le punta delle dita, lasciandomi alle spalle un’altra notte da scordare, non c’è nulla da ricordare, se non che manca il senso a questa vita, manca il senso a questo silenzio da chiesa vuota di preghiere.

Vorrei volare alto e girare come un aquila nel cielo, e ogni tanto planare in una sospensione surreale o fare una picchiata giù  a sfiorare i tetti delle case e a sera chiudere gli occhi  nel mio mondo onirico.

Col silenzio sale anche un forte dolore in mezzo al petto, lascia dentro freddo e vuoto, grande amarezza e silenzio, quel silenzio che sa di solitudine.

Vorrei avere il coraggio di seguire dove va il battito del mio cuore, capire cosa succede dentro di me, da dove viene questo strano dolore addosso, vorrei capire dove sta l’amore, dove vanno a dormire i sogni mentre lei sogna in quel suo mare di sogni.

E c’è la mia vita, la mia vita che se ne va seguendo un sogno che conosce già, racchiusa nel cerchio rosso di un bacio stampato sulla pelle.

Ci si innamora così, due cuori s’incontrano e si guardano, uno dei due rivela ciò che mai ha rivelato a nessuno; ci si innamora da lontano, da un angolo imperfetto e amarsi è mai dimenticarsi, è trovare un modo per amarsi senza spiegazioni, senza dover dimostrare nulla, amarsi stando anche lontano

Adesso come adesso io voglio il suo ritorno, voglio  avere ancora quel coraggio che mi ci è voluto per portarla via, a cercarsi e soprattutto aspettarsi. Io sono quello che aspetta!

Adesso come adesso voglio che torni!

Forse è vero che nasciamo  assetati di amore, nasciamo già con il vuoto dentro che riempiamo pian piano ogni giorno. Sono nato per riempirmi di te. Ho difeso questo voler essere sempre e soltanto tuo, per tutto il tempo della mia vita.

giovedì 18 marzo 2021


 

E’ quasi sera…

 

Di Vincenzo Calafiore

19 Marzo 2021 Udine

 

  ….. i ricordi …..

Loro sono tutto ciò che

è andato perduto.

Io sono

tutto quello che loro ancora

vogliono essere …. 

Cit. di Vincenzo Calafiore

 

 


 

E’ notte fonda e guardo fuori dalla finestra, un tempo facevo la stessa cosa, ma c’era un mare che brillava nella luce lunare, c’era uno scintillio magico interrotto dalle sagome scure di navi e piroscafi che silenziosamente scivolavano nella notte.

Guardo fuori  e tutto ciò che i miei occhi incontrano mi appartiene, ma lei no ,irraggiungibile, all’altra parte del mondo con cinque fusi orari che separano.

C’è vento, è un vento forte e immagino un altrove straordinario ove ci sono uomini che sanno volare sopra i sogni; fumo una sigaretta. Fisso lo sguardo alle spire di fumo che si levano lentamente nell’aria .. e di nuovo torna a nuotare la mia mente nella sua memoria della quale si nutre per poter ancora vivere. i pensieri se ne vanno in tutte le direzioni lontano miglia e miglia nei cinque fusi orari.

Mi illudo di vivere e invece  sempre più annego nello stesso bicchiere d’acqua, chissà se mezzo pieno o mezzo vuoto.

E’ già sera in questa mia alba così lontana, così piena di se, così distante dalle mani e da labbra assetate, così vicina alla distanza che lentamente avvelena l’aria che respiro.

Tu sei bellissima, te l’ho mai detto? Non lo ricordo, ma non importa, mi basta sapere che in qualche modo te l’abbia detto magari nel modo più strano, come quando guardo a lungo la tua fotografia e non ricordo più nemmeno cosa stessi facendo o pensando, perché sai, alla fine l’amore toglie il respiro, fa scordare le parole … l’unica a rimanere è quel “ ti amo “ scritto con diversi inchiostri indelebili.

Penso alla mia paura di non essere capace di amarti, viverti, ma Tu rimani, rimani qui con me anche in questi pensieri, l’unica mia maniera di poterti raggiungere.

Amami, perché io ti amo ! Perché tu forse non lo sai ma mi fai innamorare ogni volta di più anche solo guardando la tua foto; tu sei quell’amore che riempie ogni attimo del mio giorno, sei quella che  rimane affissa nella mia mente come un poster, tu resta sempre, qui nel mio cuore!

Sei bellissima! E ti sceglierei sempre, perché sei l’unica, l’unico amore della mia vita; tu non lo sai ma ti scelgo anche quando scrivo, quando lavoro, quando naviglo senza bussola nel mio grande mare di dentro.

Vorrei avere  del tempo, giusto quello di amarti dentro, datti lo stesso tempo, quel tempo di una breve eternità di occhi e di labbra, di mani che si cercano, di annusarsi e ricordare per poter ancora amare, amarti  con certezza, non penso che possa finire, ho solo paura che possa finire.

Io esisto perché ci sei tu!

Esisto tra occhi e labbra.

Esisto nel tempo che c’è tra un battito e l’altro del cuore; io esisto ovunque do ve tu sei.

Amare !

Se ami non hai bisogno di capire cosa sia l’amore, l’amore non lo si capisce lo si sente dentro, è una qualsiasi cosa  che una volta che è entrato dentro non ti lascerà mai più e non potrai più fare a meno di lei.

Io nel momento in cui ho sentito di amarti, ti amavo già!

 

mercoledì 17 marzo 2021


 

Il Mare

 

Di Vincenzo Calafiore

18 Marzo 2021 Udine

 

“… una volta che hai guardato il mare

non potrai più farne a meno!

Camminerai per strade da cui

potrai vederlo sempre….. “

Cit. di Vincenzo Calafiore

 

 

Il “ richiamo “ del mare in me è forte, non solo questo è anche legame un forte legame, è il collegamento al nutrimento primordiale, è il simbolo di vita che si rinnova ogni qual volta  che ci si immerge. è anche quel ritorno nella culla d’acqua del grembo materno che avvolgendomi mi ha dato la vita,  e reso atto alla dinamica del mondo esterno, e al movimento interno insito nella personale soggettività, ossia nella materia e nel pensiero.

Faccio spesso uso della mia espressione: il mare di dentro …. ! Perché il mare è Anima.

Ma non è solo tranquillità è anche dubbio, incertezza; può in qualsiasi momento scatenare tutta la sua carica distruttiva, divenendo strumento di dolore, a guardarlo bene quanto rassomiglia alla vita!

E’ anche Maree, onde … hanno in sé tutta la forza che appartiene all’acqua; non a caso nei sogni le immagini sbaragliano le naturali difese mettendo l’essere umano in contatto con le proprie abissali profondità, con le emozioni taciute e sepolte, con i dolori addormentati, ma non per questo meno potenti.

Il mare al pari dell’animo umano, conserva intatti i suoi tesori, anche sottoforma di relitti …

Il mare è anche ritorno, quando restituisce il passato; mentre è nostalgia quando conserva i segreti che l’animo umano gli affida ( quando si sta a guardare in silenzio un tramonto); pensieri che vagano attraverso le acque e che portano testimonianze di un legame segnato da un distacco o spezzato da un addio, dalle lontananze.

La speranza di un ritorno temporalmente lontano o impossibile, informa il sentimento di

“ saudade “ che diventa canto, lamento del cuore che patisce una mancanza, un’assenza.

Perché è anche questo il mare, un’immensa distesa di acque su cui si perde lo sguardo quando scompare l’orizzonte e il nulla aggredisce l’animo con quel brivido di smarrimento, proprio come una madre presente, grande, ma che non fornisce un orizzonte al suo piccolo non ancora svezzato.

Nel continuo rimando interiore/esteriore, questo primordiale elemento narra quindi la storia di ciascuno; mentre definisce l’appartenenza di un popolo.

Segnando orizzonti interni in me mi connota nella mia stessa sensibilità, decretando, in ultima istanza, il mio destino. C’è “ lei “ il mare, il mio mare!  Lei con gli occhi pieni di sogni e la bocca fatta apposta per sorridere, vulnerabile e fragile, si circonda di spine come le rose per difendersi; allo stesso tempo selvatica e indomabile, come il mare racconta di se

Occhi profondi di chi ha solcato grandi mari, occhi pieni di sogni, occhi  ove spesso annego,

si muove in punta di piedi: è la mia vita.

Ci vuole coraggio per rimanere e amarla, questa vita che come uragano a volte travolge, sconvolge, lascia senza fiato. Vale sempre la pena amarla, tenerla stretta questa vita. E

Non  importa come  quando dove  “ lei “  ci lascerà, fino all’ultimo lei sarà “ culla “!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 14 marzo 2021

 

Lascia che te lo dica

 

Di Vincenzo Calafiore

14 Marzo 2021 Udine

 

“ …. Guardami negli occhi

e non avere paura delle mie tempeste

guardami negli occhi per ritrovarsi,

tienimi la mano se qualche volta inciampo.

Abbracciami forte se mi vedi tremare

davanti alla vita ….. “

                            Vincenzo Calafiore

 

Ci sono momenti come ora, che non trovo alcun significato in tutte le cose che faccio, che scrivo; momenti in cui mi sembra assurdo tutto.

Non so e non potrei neanche pretendere che “ l’altro, gli altri “ capiscano quello che ho in me, quel mare sempre in tempesta.

Per me è proprio così  - tempesta – e da questa cerco di esprimere quello che sento, non so se mai riuscirò a farmi capire.

E’ di questo che si tratta! Forse sono sforzi inutili, energie e tempo, sonno, sprecati … forse ho sbagliato tutto, ma è anche vero che siamo tutti facilmente sostituibili, che prima o poi ci perdiamo come si perdono gli spiccioli di poco valore e mi piace pensare di aver lasciato almeno qualche mia impronta, un mio segno, un ricordo.

A me basta pensare alla vita, guardarla alla stessa maniera di come guardo un’alba o un tramonto in riva al mare, rimanendo in silenzio; il mio posto è là, in riva al mare, sento il mio cuore impazzire quando sono lì seduto sulla riva a guardarlo, con lui non ce bisogno delle parole, lui vuole il silenzio, deve essere questo l’amore: il silenzio!

Ma che ne sanno gli altri di come so amare, di quanto bene faccia una carezza, un sorriso, un abbraccio, uno sguardo, una donna sincera!

Io ci sono e sempre ci sarò, mentre l’altro o gli altri restano finché non hanno qualcun altro con cui sostituirmi.

Nei miei silenzi si fanno sempre più forti le sensazioni di essere solo, di essere di passaggio … nella vita degli altri, nella mia stessa; sono visibili in me i segni che gli altri hanno lasciato dal più importante che ritenevo a quelli che mi hanno solo sfiorato, ora insignificanti.

Vivere è stata ed è la conquista più bella ed è quella che rimane, mentre degli ultimi resti, ci saranno ancora altri resti, così come dopo la gioia, dopo l’amore … dopo questi c’è solo il sale che lasciano le lacrime.

Nel silenzio penso al passato, al presente, al futuro, e non so dove andare a sbattere la testa e mi sento soffocare e quando capita quella notte …. Mi sento svuotato d’ogni cosa.

Non so cosa sia, è un qualcosa che non so definire, è un ignoto tumulto interno che lacera il cuore, stringe forte la gola. Con occhi stanchi mi sono guardato allo specchio … non sono io, devo essermi perso da qualche parte in un sogno mai  finito, tra le delusioni e le false speranze, in una vera solitudine in cui nessuno sa cosa stia passando, ma il fatto è che mi sento così stupidamente fuori luogo in qualsiasi posto, perfino nei miei pensieri!

Da molto tempo faccio finta di non sentire, di non vedere, ho nascosto a me stesso ciò che più mi fa male, pensando scioccamente che magari passa, passerà; me lo ripeto sempre … magari trovando delle stupide giustificazioni, ma le persone non cambiano, là fuori c’è un mondo spietato che potrebbe farmi a pezzi in qualsiasi momento, è già accaduto e accadrà ancora.

Allora si cerca riparo nell’amore, con quella voglia di sentire la forza di un abbraccio sincero, un sorriso come dire: assieme ce la faremo! E invece no ugualmente ci si trova soli mentre tutto crolla mentre hai in faccia il miglior sorriso e così si va avanti con le tempeste dentro.

Rimane quello che penso di me e che alla fine non ho mai detto … alla fine non sarò mai il primo pensiero di nessuno, sono quel tipo di persona che potrebbe piacere ma di cui non ne esci pazza, sono quel tipo di persona che viene dimenticata non appena ne arriva un’altra, non sono mai stato importante, non ne vale la pena.. alla fine ci si rende conto di essere solo quello di una volta sola.

Per poter “ Vivere “ c’è bisogno solo di qualcuno, qualcuna, che ascolti, che sia capace di dare riparo, che abbracci senza un motivo, che sia amico, amica sincera, ma è molto difficile.

A sera arrivano i demoni e mi ricordano le cose incompiute, la vita non vissuta, il tempo che ho perduto, la fine che si avvicina lentamente con le sue maree; arriva il pentimento di non averli uccisi quei demoni mentre naufrago nei miei pensieri.

Ma c’è un verbo coniugato in silenzio, Amare!

Amare qualcuno significa sentirne la mancanza, avere il timore di perdere, sentire nostalgia al solo pensiero di doversene separare.

Amare qualcuno vuole dire sapere esattamente quale sia il posto nel mondo al di là e al di sopra di ogni possibile distanza, vicinanza, solitudine, tristezza, malinconia, vuoto.

Stanotte, stesso sogno, stesso posto, ho incontrato la verità … Non smetterò mai di amare la vita, credo sia una cosa impossibile: l’amore per lei toglie il fiato, toglie le parole.

 

 

 

 

 

domenica 7 marzo 2021

 

VIVERE

 

Di Vincenzo Calafiore

8 Marzo 2021 Udine

 

… abbiamo necessità per vivere

credere in qualcosa e non importa

sia una divinità o a un amore

è importante credere.

Credere non certo a quei dei pagani

della politica, ipocriti e mercanti,

mercenari al servizio del potere e del denaro.

Che per la loro esistenza vivono

una inesistente vita ! “

                                     Vincenzo Calafiore

 

 

Vivere è imparare a Vivere!

Andare come in un viaggio nelle profondità delle acque della vita e per farlo bisognerà essere aperti e ricettivi, ciò libera dalle inibizioni della paura e permetterà di comprenderne il suo significato.

Nel nostro viaggio bisognerà condividere la vita, non certo la morte,neanche le false idee degli ipocriti  o dei falsi dei pagani; Vivere è una filosofia fatta di verità e di luce!

Perché il fine della vita è : vivere! L’atto più importante di cui dovremmo essere capaci.

La vita è sacra, come lo è la comprensione del vivere che elimina le confusioni e le oscurità del caos, del disordine interiore; questa vita, questo vivere sono un grande mistero, l’uomo stesso è un grande mistero.

Vivere significa essere parte del cosmo dentro e fuori di noi, e noi oggi non abbiamo più un cosmo! Perché la società e le sue strutture politiche-economiche sono state create al fine di acquisire prestigio, potere, amore, soldi. Queste sono le basi, attualmente, sulle quali si è organizzata questa società, la vita della collettività.

In questa società viviamo per afferrare, arraffare soldi e relazioni sessuali e di potere; il processo  dell’acquisire, del possedere, del divenire, distolgono dal centro della vita.

Acquisire, afferrare, trattenere, rubare, sottrarre, privare, conducono all’attaccamento e da questo nasce la dipendenza o uno stato di dipendenza e lo stato di dipendenza, impedisce il pensiero e la parola … è quello che vuole il cosiddetto “ sistema” ! Più cose si acquisiscono, più si è isolati in quel rincorrere l’accaparramento  ad ogni costo, più si ha e più si possiede e più si sarà lontani dall’energia vitale contenute nel cosmo attorno.

Arriva però per alcuni e non per tutti il momento del sentirsi sommersi da tutte le stupidità e inutili cose in cui  vivono, nasce così la necessità interiore di scoprire che sia possibile vivere in un altro modo.

Come si fa a desiderare la morte, invece della vita, del vivere?

Come si fa a parlare di felicità se questa non è in noi?

Così a questa maniera ragiona quella persona che è stanca di un gioco fatto di crudeltà e solitudini interiori ( perché lontana dal cosmo della vita), ma anche dal dolore, dalle relazioni false e ipocrite che non danno modo di chiedersi: “ Cos’è la vita ? “ che cosa significa vivere?”

Fino a quando tali quesiti non sorgeranno dal cuore non sarà mai libera!

Come si può imparare, se la mente è colma di cose inutili e di arroganza intellettuale? L’errore sta nel concedere all’intelletto di aggrapparsi alle proprie conclusioni certe, alle proprie acquisizioni, sentirsi sicuri di un certo sapere, di possedere idee, dimenticando che una mente acquisitiva non potrà mai essere una mente ricettiva.

La comprensione fiorisce quando c’è il coraggio di osservare da vicino il contenuto della propria vita, quando c’è l’umiltà di imparare da ciò che si scopre; in realtà viviamo la nostra vita senza gioia, calore, amore, passione, altruismo, sincerità, onestà.

Viviamo casualmente da indifferenti, in uno stato di intorpidimento, nella disperazione e nella frustrazione.

Dobbiamo osservare la vita umana, la miserevole situazione in cui giaciamo, in realtà non siamo nati per questo; viviamo trascinati, ad essere trascinati, viviamo la nostra vita tirati a forza dalla società, tirati a forza da teorie economiche, sociali e religiose.

Arrestare il movimento di una mente condizionata comporta la non accettazione della sua autorità, e fino a quando si accetteranno l’autorità dei modelli alimentati dalla società sì fatta, non saremo mai liberi!

 

 

 

 

Il lungo inverno addosso

 

 

Di Vincenzo Calafiore

6 Marzo 2021 Udine

 

“… io, prima avevo una vita

che ora pare non sia più mia

ma di un manipolo di uomini

che possono decidere cosa farne.

Questa che loro mi costringono

a vivere non è vita, è semplicemente

una “forma” un prototipo di vita

a cui non solo io siamo destinati

a vivere….. è semplicemente

una violazione di un “ fondamentale”!

E’ martellante ogni giorno

a tutte le ore, senza tregua, il messaggio

di questi saggi da strapazzo, come una goccia

che cadendo su un macigno alla fine

lo passerà da parte a parte …”

 

 

Non è finito l’inverno addosso, l’impennata del vento gelido dello stillicidio giornaliero come un bollettino di guerra, dei morti e dei contagi  è un’aggressione. E’ l’inizio del 2020 pur essendo il 2021, quando è iniziato tutto, era il preludio di un mutamento, è così è stato, si vive

un clima di incertezza in cui i sapientoni ti dicono ogni giorno che devi rimanere a casa, che non devi lavorare, e che devi morire di fame!

E’ davvero facile chiudere tutto! E poi?

Ma potrebbe anche non essere così, e poi perché non vivere, o poter vivere la propria vita, e

chi può dire di cosa sono fatto?

Ho visto abbastanza il mondo da sapere che tutti siamo fatti di carne e di peccato, che tutti ci eguagliamo

E’ per questo che alla fine uno si stufa e ha voglia di mettere radici, di farsi pane, amicizia, fraternità, amore, pensare che vale la pena di vivere, che abbia più significato di un giro di giostra.

E’ della verità, del conoscere, dell’amore, del narrare, del fare poesia, che si ha necessità in questa vita, non di quello stillicidio quotidiano che invece la vita la toglie.

Riuscire a concepire che vivere non è quello che ci vogliono imporre, vivere vuole dire anche non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di nostro che anche quando non ci sei resta ad aspettare.

Lo so, vorrei avere  più vicina la vita che ho avuto e che mai più sarà la stessa, e invece vivo nei suoi ricordi in cui è facile immergersi e difficile poi salvarsi …. Lo so che era bella come la luce che hanno certe albe, certi tramonti!

Ma ora sono solo immagini crude, meno poetiche, talvolta visionarie di un dì che non è più; e per immaginarlo è un viaggio nella dimensione interiore; un viaggio in cui ci si immerge nel profondo di se stessi.

La vita finisce ogni giorno e ogni giorno prolunga la sua esistenza in un marasma contraddittorio di decessi-ricoveri,contagi, che occultano ciò che è in piena evidenza:vivere.

Di continuare la nostra avventura su questo pianeta.

Ma la verità è anche che non abbiamo nessuna religione che ci tiene assieme, nessun progetto di vita da condividere; basterebbero a denunciare l’imbroglio di questa storia, del suo aver portato l’umano dalla civiltà della parola alla civiltà dell’isolamento totale.

Navighiamo in un mare di male affare, di false notizie, di imposizioni, di costrizione  a vivere da coatti e intorno a noi tutto un panorama di morte e solitudini!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed io che vorrei averti più vicina,

io che nella mente mia ho solo te!

Vorrei cadere

nei tuoi occhi di tanti cieli,

grandi così da perdersi!

Quei tuoi occhi grandi

belli come il cielo

dopo una tempesta,

belli come il sole.

                        Vincenzo Calafiore

 

 

 

And I, who would like to have you closer,

I who in my mind have only you!

I would like to fall

in your eyes of so many skies,

big enough to get lost!

Those big eyes of yours

beautiful as the sky

after a storm,

as beautiful as the sun.

                         Vincenzo Calafiore

 

 

Y yo, que quisiera tenerte más cerca,

¡Yo que en mi mente solo te tengo a ti!

Me gustaria caer

en tus ojos de tantos cielos,

lo suficientemente grande como para perderse!

Esos grandes ojos tuyos

hermosa como el cielo

después de una tormenta,

tan hermosa como el sol.

                         Vincenzo Calafiore