domenica 31 gennaio 2021







La vita “ felice “

Di Vincenzo Calafiore

31 Gennaio 2021 Udine

A un certo momento della nostra vita ci si scopre ancora capaci di emozioni ed atteggiamenti che sembrano nuovi, ma che in realtà ci appartengono e sono connaturati come ogni nostra caratteristica genetica.

Bisognerebbe avere più consapevolezza di sé e del rapporto con gli altri, per un’esistenza più ricca di valori umani, che certamente ci allontanano dalle sofferenze.

Obiettivo principale nella vita  di ogni essere umano è la ricerca della felicità: una tensione e non uno stato, che il più delle volte rimane tale proprio per la difficoltà dell’individuo nell’identificazione della felicità stessa con una condizione di appagamento proveniente dalla conquista delle cose semplici ma autentiche, banali, ma a cui è impossibile rinunciare, come la serenità interiore.

 

Una delle prerogative che più si identifica con la felicità ( purtroppo oggi ) è rappresentata dalla “ ricchezza “ come possesso di denaro; quando in realtà un’esistenza nella situazione di normalità, di dignità e serenità interiore è e dovrebbe essere il più grande orgoglio dell’uomo nobile d’animo.

Tutti impegnati  in una competitività violenta, per affermare potere e accumulare denaro.

Ma tutto ciò non serve, sfianca e logora, e conduce alla necessità di trovare un equilibrio con se stessi e con l’altro; esistono le difficoltà, i dispiaceri della vita, andrebbero affrontati con saggezza, accettandoli e cercare di risolverli, diversamente la vita futura risulterà compromessa, e i problemi, le difficoltà saranno sempre lì ad attendere.

 

La “ via dello spirito” insegna che se non abbiamo la possibilità di cambiare le molteplicità a cui la vita ci sottopone, insoddisfazioni, ingiustizie, le assurdità, siamo almeno in grado di cambiare il nostro atteggiamento nei loro confronti, in maniera di vederli da un’altra prospettiva, attraverso quello che è il nostro animo.

 

Colui che sarà in grado di dissipare dubbi, controllare il timore e agire allo stesso tempo con equità, sarà capace di controllare l’insofferenza nei confronti del mondo, sarà soddisfatto, quindi felice.

 

Le altre “ vie “ che compendiano il viaggio dell’esistenza umana, sono quelle dell’amicizia, degli ideali e infine la via dell’esistenza umana che permettono di consolidare quell’equilibrio interiore sempre in rapporto all’età.

 

In ogni caso, a qualsiasi età l’uomo agisce correttamente nella misura in cui si rende capace di “ xinde” ossia un tipo di comprensione nella quale cuore e mente s’influenzano a vicenda.



 

venerdì 29 gennaio 2021


 

Profumo di Gelsomino

 

Di Vincenzo Calafiore

30 Gennaio 2021 Udine

 

“ …. Avere addosso il profumo

del gelsomino e sapere di essere mare

andare via lasciando di se le essenze

della vita. E non ci sono parole

per così tanta bellezza … è sapere

di essere l’esigenza altrui di

respirarla come vita allo stesso tempo… “

                       Vincenzo Calafiore

 

Profumi di gelsomini intorno e frulli di pensieri al muoversi degli occhi al mare.

Ora, sull’età mia appare gigantesca l’immagine di lei.

La guardo ed è tutto familiare.

Vi sono giunto affannato, dei troppi mari grossi ormai si scrolla stanchezza e tornano gli occhi miei ai sui come un guerriero che per amore deserta all’aurora del primo bacio.

E’un pensiero dolce e cruento la morte che penetra per evi di silenzi abbandonati a bracci d’erba.

E si risveglia negli incunaboli di un cuore di voce antica e libertà selvaggia, quel desiderio di vivere.

Quel che rimane di lei dopo il sogno è quell’aria profumata di gelsomino, mentre non saprò mai se è sogno o quel reale bisogno di vita.

Quel desiderio di viverti come una primavera dai cieli tersi e acqua di sorgente che corre via, per congiungersi con il mare per vie misteriose; quel desiderio di sentire il tuo calore, il tuo profumo, che dai lunghi capelli s’irradia attorno …. È così fantastica la vita guardata dai tuoi occhi grandi e misteriosi.

Dagli opposti, si uniscono esistenze, si congiungono, e svaniscono come brevi sogni al levar del sole … che tristezza è mai questa? Quando senti la magia svanire tra le rime di un tempo breve, pregno di nuove speranze.

Amandoti, manchi!

Manchi da morire, manca quel tuo sorriso, mancano quegli occhi che sanno parlare che si commuovono guardando un film!

Con la testa appoggiata sulle mie gambe, ti guardo dormire,mentre giocano le mie dita coi capelli tuoi, penso a quei giorni che non ti vedrò, e mi piace quando mi parli e mi fai ridere, mi piace vederti felice, trovarti quando non ti aspetto… Io voglio questo con te, dividere perfino le immagini impresse nei tuoi occhi, lasciarmi attraversare da attimi felici pensando che domani ce ne saranno altri e altri ancora.

E voglio questo con te, sapere che mi mancherai appena te ne andrai, sapere che vorrei guardarti dormire, vincere le paure, scoprire quanto siamo fragili.

Da quando ci sei tu sono più felice, ho avuto paura conoscendoti, perché sapevo che saresti stata una di quelle persone che avrei voluto per sempre …

Ho avuto paura quando ho capito che eri in tutte le cose che facevo, che pensavo, che dicevo…. Ma è quasi l’alba e quel poco che rimane della notte è nel sogno che rimane … le tue mani, le tue labbra, i tuoi occhi!

So che tutto è destinato a finire, e che probabilmente un giorno ti dimenticherai di me, non mi guarderai più in quel modo che tanto amo, ma so che una parte di me resterà per sempre in te!

Cerco di comunicare qualcosa di incomunicabile, di spiegare qualcosa di inspiegabile, di raccontarti qualcosa che sento solo nella mia anima. Non è altro che paura di perderti, paura anche desiderio di qualcosa di più grande di tutto ciò che è amore.

 

martedì 26 gennaio 2021


 

L’Amore che sei

 

Di Vincenzo Calafiore

26 Gennaio 2021 Udine

 

“ ….. ci sono uomini che

al mattino appena svegli si sentono

e si vedono belli … e ci sono io

che non riesco a capire chi sono

nemmeno se mi trucco prima di entrare

in scena …… “   Vincenzo Calafiore

 


Cammino per strade che conosco poco e incontro gente che dice di conoscermi, facciamo un po’ di strada assieme e mi chiedono perché è così difficile fidarsi degli altri; io chiedo loro perché è così difficile mantenere una promessa, mi giro e sono nuovamente solo.

Ci sono uomini che al mattino appena svegli si sentono e si vedono belli, anzi bellissimi e ci sono io che non riesco a capire chi sono, nemmeno se mi trucco prima di entrare in scena …

Io lo so, un giorno t’incontrerò, prima o poi succederà che cesserà questo vento contrario.

La verità è che mi sento fuori posto ovunque, ma non tra le tue braccia, le tue braccia che mi accolgono, che conoscono le mie braccia, che conoscono a memoria la mia pelle; ti amo e le ragioni sono troppe, oggi però voglio dirti che ti amo da morire.

Probabilmente sei la cosa più bella che possa capitare nella vita: innamorarsi !

A volte ho paura, ne ho tante di paure e tu lo sai .. lo sai perché mi conosci, conosci la mia voce che cambia, i miei occhi  che annegano in un lago salato.

Ho sempre avuto paura di me e di ciò che non sarò mai, ho paura dei miei anni, del mio tempo, dei sorrisi mancati, del mio cuore scoppiare di felicità!

Io voglio amarti così come so, senza paure, tenerti stretta per non perderti; sai cosa c’è ?

Non ricordo i miei anni, non ricordo … ed è già dolore, lo stesso che provo quando mi rendo conto che tu non sei qui è come trovarmi solo davanti all’infinito, lo smarrimento mi aggredisce, la paura mi vince;ho conosciuto il dolore e lui conosce me, siamo amici da sempre, siamo così amici che se per un giorno non mi vede o non mi sente, impazzisce.

La verità è che è il dolore della tua assenza, di quanto mi manchi. Mi manchi da morire e non te lo dico mai, con la fantasia i viaggi sono tanti, mi manca quel tuo sorriso, la tua maniera di guardarmi, manca la tua leggerezza di affrontare questa vita di tanti no.

Ami la mia tristezza, amo i tuoi occhi che mi sanno accarezzare, che illuminano i miei quando mi guardi.

Ora amore non so più ove cercarti, mi manchi e non puoi sapere quanto!

Ti immagino questo solo è rimasto di noi, e non puoi sapere quanto mi manchi  …. Che ne sa la gente di come ci guardiamo noi due?

Che ne sanno loro di quanto ridiamo insieme, di quanto ci emozioniamo solo nel poterci vedere.

Che ne sanno della mia felicità, quando allunghi le braccia per abbracciarmi, di come impazzisce il mio cuore?

Sanno forse di come mi abbandono tra i tuoi baci e le tue braccia?

Non so se capirai … ho visto il tuo sorriso, le tue lacrime scivolare sulle guance … non sai che tenerezza hai suscitato in me… ecco perché ti amo.

Quant'è bello amore poterti amare…… Ora capisco perché  Peter pan quando diceva di non voler crescere

Io non voglio più che mi manchino i tuoi occhi …. Ecco perché non smetto di aspettarti ogni notte in quel taglio di luna!

 

 

 

 

domenica 24 gennaio 2021


 

AUSCHWITZ

 

Di Vincenzo Calafiore

26 Gennaio 2021 Udine

 

“ Da, la Tregua, di Primo Levi.

Quelli che uscivano in quei giorni

da Auschwitz, non salutavano,

non sorridevano; apparivano oppressi,

oltre che da pietà, da un confuso

ritegno … era la stessa vergogna..

che il giusto prova davanti alla

colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista,

che sia stata introdotta

irrevocabilmente nel mondo delle cose

che esistono e che la sua volontà sia stata nulla. “

                                     Primo Levi

 

La Riflessione

 

Il 27 Gennaio è il  Giorno della Memoria “  ma cosa si intende per “ memoria “ ? Cos’è importante ricordare?

Questa ricorrenza è stata istituita in Italia nel 2000 e da tutto il mondo nel 2005, che non va solamente considerata alle vittime del nazismo , quanto occasione di riflessione su una storia che riguarda tutti da molto vicino.

Il 27 Gennaio del 1945, la 60esima Armata Sovietica abbatte i cancelli di Auschwitz, alla fine del secondo conflitto mondiale.

Il vasto complesso di campi di concentramento conosciuto come Auschwitz non è molto lontano da Cracovia, in Polonia, e si trova ai confini dell’epoca tra  la Germania e la Polonia.

Le SS iniziarono ad evacuare i prigionieri, circa 60.000 vennero fatti marciare prima dell’arrivo dei soldati russi. Si stima che dai 9000 ai 15000 sarebbero morti durante il trasferimento, altri e in gran parte uccisi dalle SS perché non riuscivano a reggere la difficile marcia forzata. Altri 9000 circa vennero lasciati nei campi perché non in grado di muoversi.

Cosa imparare dalla  “rilettura “ di Auschwitz indicazioni per il nostro tempo.

Il punto è di capire … perché Auschwitz? Di interrogarsi perché è accaduto.

Mai più una seconda Auschwitz, quante volte abbiamo udito questa promessa, e invece in silenzio, nel più grande silenzio chissà quante altre Auschwitz sono già accadute.

Quanto è accaduto non succederà più o potrebbe ripetersi come una modalità inscritta nel DNA del genere umano.

Nell’insonnia della ragione adesso si rinnova la rimemorazione della apertura dei cancelli di Auschwitz, dove si compì in larga misura lo sterminio degli Ebrei, e non solo. Rimemorazione che potrebbe diventare routine, abitudine.. e quindi non sentita più come un evento speciale che faccia ricordare e non dimenticare.

La SHOA’ o SHOAH giornata della memoria, per comprendere il senso di eventi orrendi e per cercare di capire perché ciò sia potuto accadere.

L’Angelus Novus di Paul Klee, detto anche L’Angelo della Storia, ha cantato inni di lode e forse attende di cantare ancora …. per il momento è come se non conosce più il canto.

Forse aspetta la mezzanotte quando anche Dio si ricorda della cerva che giace nella polvere e negli esilii  versa due lacrime che bruciano più di tutto il fuoco del mondo.

C’è il silenzio di Dio, Dio che nasconde  il suo volto per tutto il male fatto.

Dietro – il celarsi del volto – è come se si nascondesse l’incapacità umana di vederlo quando c’è.

Davanti a noi si aprono stupefatti, angosciosi interrogativi. Quelli ad esempio che la coscienza ebraica ha incontrato ad Auschwitz, un abisso di dolore e smarrimento, ciò solleva un apice di angoscia sull’ontologia del male.

Ma la verità è che tutto questo interrogarsi, questo sofferto balbettio ci riporta invece all’assurdo non solo umano di quella terribile storia. Ma non è dalla filosofia che potrà giungerci la salvezza, forse dalla responsabilizzazione etica dell’umanità.

Questo potrà ripetersi? Una grande domanda … Primo Levi scrisse: “ Non ci sono demoni, assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano .. “

E’ che qualsiasi forma di dittatura contiene in sé la virtualità di Auschwitz.

E una rimeditazione del famoso detto di Adorno, secondo cui, dopo Auschwitz , non si possono più scrivere poesie, oppure dopo Auschwitz si possono scrivere poesie solo su

AUSCHWITZ!                                                           

 


 

…. Forse so sognare

 

Di Vincenzo Calafiore

23 Gennaio 2021 Udine

 

“ …. L’amore prima o poi ti troverà

e chissà se saprai riconoscerlo.

L’amore è un treno passa e si ferma

se  non ci sali, o lo perdi, non lo

riprenderai mai più.

L’amore ti trova, non esistono

le distanze ti raggiungerà ovunque

con le sue imprevedibili traiettorie…

l’amore che non conosci e ti conosce

l’amore che cerchi e ti sfugge

l’amore prima o poi passerà

e sarai solo senza ragioni di vita! “

                             Vincenzo Calafiore

Scrivendo di te, ferma, silenziosa e china sul proprio ascolto, la scrittura, come se conoscesse i tempi giusti per far coincidere, mente,penna e stati d’animo.

Così non esistono distanze tra pensieri,desideri e le imprevedibili traiettorie dell’amore sentito e custodito nel mio sogno strozzato perduto all’orizzonte.

Aspetto te che mi passi vicino come un’ombra sottile sfiorente!

Mi addormento col pensiero di te e ti sogno, perché ho desiderio di sognarti, e nel sogno ti amo, trattenendo il respiro resto ad ascoltare il tuo cuore …. Siamo stati nei deserti e negli oceani con l’acqua alla gola e in tutte queste mie amarezze quello che mi consola è che siamo stati lontani e siamo stati bene assieme, siamo stati vicini, ci siamo amati.

Abbiamo e non so quanti mari attraversati per incontrarci e quanti sogni sono andati perduti negli abbracci mancati, ma siamo ancora insieme.

Ma ora è il momento di sognare e chissà se ti raggiungerò!

Come lunghi echi da lontano giungono i dolori delle assenze si confondono in una profonda unità vasta come le mie notti bianche e con la luce tornano i tuoi profumi, i colori e i suoni delle tue parole.

Nella penombra di un sorriso di luna, vago come un vizioso povero e bacio il seno di un’antica puttana ….  la fine dei desideri caduti, mentre al volo rubo un piacere clandestino  … il pensiero di te così intenso in me!

Oh… la mia solitudine, quei desideri, macerati nei seni di un’alba o nei nostri corpi nutriti da amabili pensieri … come mendicante alimento i miei insetti.

I miei desideri amore sono testardi di giorno, vili di notte mentre fanno ritorno al pensiero melmoso, convinti d’aver regalato nostalgici piaceri d’anima.

Se il pensiero di te, il desiderio, l’amore mio, l’incendio, non hanno ancora ricamato con le loro forme piacevoli il canovaccio banale della mia esistenza, è perché non sono più capace di sognare, muoio entro il serraglio infame del mio volerti qui ora, adesso.

E’ così difficile rimanere in disparte, difficile solo il pensare di non poterti stringere a me, guardare i tuoi occhi!!!!!

Questa sera, la luna sogna con me con maggiore indolenza, come una bella donna che stesa su morbidi cuscini con mano leggera e distratta accarezza prima di d’addormentarsi il contorno dei suoi seni, sopra il dorso di raso delle molli idee morenti, s’abbandona ai lunghi deliqui

e volge intorno gli occhi sulle visioni magiche che nel silenzio cadono purpuree.

Quando talvolta sogno nel mio ozioso languore, tu lasci filare furtiva lacrima, un pio cenno, nemico del sonno … vasta è la notte è come luce, come profumi e colori di quanto amore va perduto!

 

 

 

 

 


 

La valigia dei sogni

 

Di Vincenzo Calafiore

17 Gennaio 2021 Udine

 

 

“ … è scrittore colui che tesse

e da vita ai sogni passa anni, la sua vita

 alla paziente ricerca dell’essere distinto

che porta dentro di sé e del mondo

che lo circonda e lo rende

la persona che è ….. “

                      Vincenzo Calafiore

 

Di Lei, ricordo gli occhi, soprattutto. E quel suo modo di farli parlare, di guardare, è dolce, sereno, quello sguardo che invita a rimanere dentro i suoi occhi.

La voce, che a tratti sembra spegnersi in un suono secco, d’improvviso si dilata e s’aggrotta restando tuttavia sempre nitida.

A guardarla bene, sorprendono le mani, le dita snelle come quelle di una giovane, nella grazia di una pagina.

Io, ti amo così! Nella distanza e in questi giorni invisibili è come cogliere qua e là, scorrendo pagine di una inesistenza, più farraginosa, fumosa, che serena.

Ti guardo e penso che non esistono due occhi belli come i tuoi, così neri e profondi come il mare, soli e mi sembra che Tu possa ascoltarmi, sentire i miei pensieri, penso questo e penso all’amore che ho nel cuore per te.

Penso alle distanze, ai tanti cieli che mi separano da te, anche se tutto è un po’ vecchio io non posso fare a meno di continuare ad amarti.

Sento un po’ la stanchezza, sono gli anni che ho, ma mai ho smesso di amarti in questo mi andare in salita, con la fatica alle gambe e la primavera nel cuore.

Lo sai, i narratori e sognatori come me lo sanno, l’amore è negli occhi di chi lo guarda, in un tempo infinito in questo tempo di vagabonde maschere coperte da troppe illusioni, è una notte col suo silenzio, quel silenzio che a volte mi sembra la morte, mi da la forza di dirti, ti amo!

Respiro la tua aria, è un istante che vorrei vivere con te per sempre!

Sai, ora più che mai c’è il bisogno di amare e di essere amato, è una necessità interiore, un nutrimento fondamentale dell’anima; e c’è la necessità di tornare là dove è l’inizio di noi.

Rimanere lontani è un viaggio nell’invisibile ove i giorni scivolano accanto alle attese che cadono negli spazi bianchi tra riga e riga del racconto interiore, del legame, delle inquietudini, delle mani e occhi stanchi di guardare sempre lo stesso cielo vuoto di te.

Il pensiero di te è una scrittura continua che, fulminando, coglie gli imprevedibili sussulti dei desideri, mai placati.

Continua l’amore a muoversi su quotidiane mappe, marginate dal tempo.

L’amore non smette di intrecciare i suoi percorsi in quel mondo fantastico che è: il pensiero rivolto a una donna!

Così  - amare – o essere amati è un fondamentale dal quale farsi sopraffare, come lo scoglio si lascia sopraffare dal mare che sembra annegarlo, ma è solo vita che passa e torna, rimane dentro e attorno.

Non so fino a quando potrò amare, ma ora è il momento di amare, di assaporarne ogni attimo per un godimento interiore.

Ecco perché ti amo!

Lasciamo a chi ne avrà voglia il piacere di trarre dalle pagine di questo amore più precisi dettagli. Tutto ciò è una valigia piena di sogni, che comunque costringe sedersi a un tavolo, a ripiegarsi in se stessi e costruire un mondo nuovo con la parola – Amo –

Così, come scrivere è scavare un monte con un ago, Amare è toccare il cielo a piene mani!

Amare è dunque avere sempre una nuova vita!

 

 

 

martedì 5 gennaio 2021

CALAFIORE

Arte – Comunicazione – Cultura

 

Non credere di trovarmi sempre qui, non esserne sicuro; non lo sai o non te ne rendi conto, ma anche per me il tempo corre; ogni mattino al mio risveglio sento un dolore nuovo, mi guardo allo specchio e lì, proprio davanti ai miei occhi, vedo l’età mia, i miei 75 anni stanchi, con in se la voglia di vivere, sorridere alla vita.

Questo mio tempo lo so, diventa ogni giorno più prezioso e comincio a pensare  che quello che mi rimane dovrò viverlo il più possibile lontano dai ricordi, come se non avessi memoria, come un non senso, proprio come tu fai che vivi senza memoria dimenticando che questo tempo in cui io oggi sono, domani tu ti ci troverai solo con te stesso come tu hai scelto di vivere da sempre.

Ho provato a vivere no come nei film, ma giorno per giorno scanditi dai sogni, realizzati e no ! Ecco perché ho preferito rimanere sempre qui nella mia vita.

Mi è stato chiesto se c’era un luogo ideale in cui vivere e io pensai che fosse il paradiso, ma ora ho scoperto che non esiste e allora vorrei trovare un posto ideale in cui finire i miei giorni.

Sto qui e non penso mai alla mia solitudine, non mi annoio …. Guardo il mare, lo ascolto. Guardo avanti e so che ci sono tante immagini.

Ci sono tante cose che non ho ancora finito di vedere.

Non si è mai soli, perché sono tante le cose con le quali parlare, confrontarsi, dirsi di volersi bene di amarsi, illudersi di vivere, di avere una vita.

Comunque non si è mai soli.  Se si ha fantasia, la noia, la solitudine non esistono.

Della mia vita mi sono rimaste impresse le emozioni .. senza data, la scuola, il servizio militare.

Il giorno che è passato da qui, quando ti tenevo in braccio.

I cerchi dei giorni che si ripetono, ritornano e si sovrappongono gli uni sugli altri in maniera non perfetta e lo spazio tra uno e gli altri sono il mio prima e il mio poi, forse il mai!

Lo so, il mio tempo è breve, ricavato forse da un lungo respiro che non mi appartiene; non sono mai ritornato in uno dei tanti miei attimi inventati.

Sai, la verità è che siamo tutti condannati  a inviare messaggi che non arrivano mai a destinazione.

Un messaggio in una bottiglia gettata a mare!

Solo che non c’è più mare, ci sono solo bottiglie!

Chissà può anche darsi che una di quelle onde mi porterà sulla riva in qualche giorno inaspettatamente qualcosa di simile alla vita o alla felicità, ma sarà irriconoscibile, sfinita da troppo mare.

Forse ormai non saprei più riconoscerla e ci sarà tempo… il tempo di chiedersi cosa avrà portato di nuovo il mare, oltre a lui!

 

Udine, 05-01-2021

 

VINCENZO CALAFIORE

Info: vincalafiore@gmail.com

vincenzo10vc@libero.it

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FB – Vincenzo Calafiore


sabato 2 gennaio 2021


 

 

CALAFIORE

Arte- Comunicazione-Cultura

 

 

 


 

Sai cosa significa “ Averti addosso “ ?

E’ uno stato d’animo,

è felicità, intima felicità, così preziosa da non poterla condividere con nessuno oltre che te, per paura di perderla, per proteggerla, per poterti amare ancora un po’, ancora un po’ di tempo, ecco cosa significa anche quell’ averti addosso.

Perché la felicità sai, non è  - quanto – o  - come -, - perché - !

E’ l’averti addosso come seconda pelle, è quella strana sensazione di vivere, di amare, amarti così come sei con i tuoi pensieri, con i tuoi momenti tristi, con le tue solitudini, con le sofferte distanze, con le mancate carezze, con gli sguardi che non ci sono, con il mancato sfiorar di mani! E non è il desiderarti, quello è un’altra cosa, è passione è desiderio, è sangue che impazzisce e comincia a scorrere violentemente nelle vene fino a far tremare il cuore stesso.

“ Averti addosso “ è un miracolo che si manifesta quotidianamente in un ciao come stai? In un bacio disegnato, nel tuo nome scritto e ripetuto non per memoria, ma per il sentirti dentro.

Tu sei quella ruga disegnata in viso, i miei occhi stanchi, la mia voglia di vivere, quel cercare sempre una strada per tornare da te, quel morire e rinascere con quel pensiero in testa.

E sei mare, quel mare che mai si ferma, sempre in movimento, che mi annega e mi salva, che mi porta in cielo e mi lascia precipitare in un volo vertiginoso nelle profondità celate in un si, in un no! Ecco cosa sei tu amore mio, grande, troppo grande anche da attraversare a piedi o a nuoto, volandoti sopra come respiro, o brezza, vento!

Nel mio immaginario, con ali di farfalla, vieni e rimani lì dove posa lo sguardo, te ne vai e mi lasci sospeso in quel vuoto di attese senza fine come una spiaggia che aspetta sempre la sua marea… amore mio, che vita sei!!!

Della tua vita sono rimaste impresse le emozioni senza data, il primo bacio, il primo abbraccio.

Il giorno che, per la prima volta hai trovato in te.

Il tuo tempo … una misura breve.

I cerchi dei giorni che si ripetono, ritornano, si sovrappongono gli uni sugli altri e mai uguali e lo spazio tra loro … il prima e il poi.

Il tuo è un tempo breve, come un respiro che non ti appartiene è mio, che ritorna o non ritorna nello stesso attimo inventato.

La mattina, quando mi alzo, molto presto, sento le voci nel cuore e mi dico guardandoti, quella è pronta per me, adesso me la metto addosso.

Mi sento bene, quando ti ho addosso!

Ti amo!

 

 

Vincenzo Calafiore

Info:vincalafiore@gmail.com

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