giovedì 18 febbraio 2016



Le Foibe

Di Vincenzo Calafiore
17febbraio2016-Udine

“ Un governo che è sleale e disonesto
con lo Stato, non può pretendere che
lo Stato lo sia altrettanto nei suoi confronti. “
                                        Vincenzo Calafiore


Le pagine sporche.

Una vera e oggettiva Revisione Storica sui tremendi fatti avvenuti nel secondo conflitto mondiale l’ex PCI ( Partito Comunista Italiano) non l’ha mai voluta fare e mai la vorrà fare.

 In URSS migliaia di prigionieri italiani che per Togliatti non bisognava aiutare

Vincenzo Bianco, funzionario del PCI, durante la guerra era responsabile in Unione Sovietica per i prigionieri italiani nei lager sovietici.
Nel gennaio 1943 scrive una lettera “ allarmata “ a Palmiro Togliatti, Suo superiore diretto e dirigente del Comintern. (Comintern o Komintern, dalle parole tedesche Kommunistische Internationale, il tedesco era la lingua ufficiale della III Internazionale).
Bianco assiste quotidianamente alla tragedia dei soldati dell’ Armir nell’inferno dei campi di concentramento, abbandonati al gelido inverno russo, affamati, senza cibo, senza medicine, senza indumenti, angariati da sorveglianti spietati, terrorizzati di poter  sparire nel nulla della Siberia.
Erano destinati a morire a migliaia Vincenzo Bianco animato certamente non dalla carità o amore del prossimo intuisce che qualcosa bisogna fare, anzi qualcosa deve fare il capo Supremo,
“ il Migliore: affinchè non abbi a registrarsi il caso che muoiano in massa, come già è avvenuto. Perché i supertesti, ritornando, faranno un lavoro da canaglia, e noi, ed i nostri cari compagni di qui, non abbiamo bisogno di ciò”.

Palmiro Togliatti risponde: “ ….. se un buon numero di prigionieri morirà, in conseguenza delle dure condizioni di fatto, non ci trovo assolutamente nulla da dire. Anzi io non sostengo affatto che i prigionieri si debbano sopprimere, ma nelle durezze oggettive che possono provocare la fine di molti di loro, non riesco a vedere altro che la concreta espressione di quella giustizia che il vecchio Hengel diceva essere immanente in tutta la storia. Che vorrebbe dire in sostanza: queste migliaia di connazionali prigionieri stanno bene morti, non deve interessarci la loro fine, perché avviene secondo i canoni della giustizia storica… “
Che Togliatti una volta tornato in Italia si sia pentito non risulta ma che si sia Vergognato forse si, ma qui si tratta di coscienza.
Tacciono le coscienze del mancato pentimento dei loro crimini dei comunisti italiani, mentre in Francia esce il terribile  - Libro nero del comunismo – Cossutta tuona “ non c’è nulla di cui noi comunisti italiano dobbiamo pentirci.
Purtroppo tra i milioni di morti c’erano migliaia di italiani senza colpa né peccato, della cui sorte e delle cui condizioni i comunisti del PCI erano al corrente e che non solo hanno tormentato nei lager per lavarne il cervello e convincerli ad aderire al paradiso comunista, ma hanno lasciato morire per calcolo e interesse politico come prova la cinica lettera di Palmiro Togliatti ( se questo era un uomo) al Compagno Bianco.
Nel libro di Elena Aga-Rossi e Victor Zaslavsky – Togliatti e Stalin sono documenti particolari agghiaccianti della tragedia in cui i corresponsabili comunisti italiani a tutt’oggi non risultano essere pentiti.

Nei Gulag finivano oppositori politici e ogni genere di nemico della rivoluzione russa, nella seconda guerra mondiale divenirono luoghi di prigionia per migliaia di soldati dell’Asse catturati fra i quali i soldati italiani dell’ARMIR. Molti di quei prigionieri perirono nel loro
“ soggiorno”  nei lager a causa delle condizioni disumane a cui sono stati sottoposti, mai ci fu colpevolezza da parte della dirigenza del partito comunista italiano, oggi possiamo affermare con certezza che un uomo, noto esponente del P.C.I. fu corresponsabile e complice del silenzio di ciò che gli italiani dovettero subire in quei campi di morte.
Quest’uomo è passato alla storia con l’appellativo de “ Il Migliore”, al secolo sua eccellenza Palmiro Togliatti che ebbe a scrivere “ E’ per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza Italiana perché come italiano mi sentivo miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte di più del migliore italiano ( se questo è un uomo). A parlare è lo stesso uomo che nel 1936 chiedeva al governo fascista il rientro in patria redigendo un Manifesto sottoscritto da molti Comunisti Italiani in esilio per motivi politici, i quali aderivano addirittura al manifesto dei Fasci di Combattimento del 1919.
Oggi al nobile o al Migliore Palmiro Togliatti sono dedicate strade e piazze,, nomi di sezioni di partito, ed è insito nella popolazione italiana un ricordo tutto sommato positivo del compagno Palmiro Togliatti, bisogna prendere coscienza che fu un criminale responsabile della morte di migliaia di connazionali e quindi è tutto tranne che  un eroe, fuorchè  “ Il Migliore” semmai  il peggiore. Sarebbe stato opportuno levare ogni scritta, ogni titolazione, perché comunque siano andate le cose ne è indegno, è una vergogna che andrebbe cancellata.

Io che ho al mio attivo una ventina di anni dedicati allo studio delle “ foibe “ propongo qui una breve sintesi per motivi di pubblicazione (troppo lungo- troppo corto).

L’altopiano carsico compreso tra Slovenia e Italia chiamato Kras in sloveno e Carso in italiano.
Doline, caverne, acquitrini, sprofondamenti, dirupi, forre, voragini,abissi, sono gli ambienti principali del territorio carsico. Nel corso della seconda guerra mondiale, il Carso e altri territori sono stati teatro di battaglie nazi-fascista e partigiani, il cui epilogo è riferito dall’attuale storiografia “ Ufficiale “ italiana alla cosiddetta tragedia delle “ foibe”degli episodi bellici relativi ai siti ipogei si conserva però memoria.
In Italia il termine friulano “ foibe” significa doline, abissi è impiegato per indicare violenze di massa a danno di militari e civili in larga prevalenza italiani scatenatesi nell’autunno 1943 e nella primavera del 1945 in diverse aree della Venezia Giulia. L’azione di “ infoibamento”, ossia di uccisione per mezzo di armi o per caduta violentemente indotta dai bordi delle cavità.
“ Osvobodilna Fronta o pulizia etnica” cioè “ eliminazione sistematica” degli avversari.  
8/9/1943 :    Nella ricerca storica sulla questione delle “ foibe” il primo periodo storico è quello dell’immediato dopo 8 settembre 1943, quando,in seguito all’armistizio firmato con gli Alleati, i militari italiani furono abbandonati dai vertici dell’esercito e si trovarono allo sbando. In questa situazione alcune zone dell’Istria passarono in breve sotto il controllo delle formazioni partigiane con i relativi arresti di persone compromesse con il regime fascista ed anche esecuzioni sommarie causate da vendette personali.

Segue pubblicazione con maggiori approfondimenti vista l’importanza storica del dramma delle “ Foibe” ( La più nota è quella di Basovizza “ La foiba grande” oggi museo). Scrivo, per non dimenticare quei morti infoibati, uomini,donne, militari; per rendere loro sincera memoria e non in una sola giornata dopo quella della Shoah, ma per farne insegnamento affinchè non si ripetano più! E invece purtroppo la storia si ripete ed è sempre la stessa musica di morte.

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