martedì 9 luglio 2019


                                   Senza mai stancarsi..
Di Vincenzo Calafiore
 10 Luglio 2019 Udine
“ ….. svegliarsi e avere addosso
le tue impronte lasciate nella notte
come di qualcuno che è passato
da una spiaggia a cercare il mare.
E tu sei mare, noi siamo mare,
impronte rimaste lì da un capo all’altro
di mondi che si conoscono, a volte
irraggiungibili, a volte così distanti.
E tutto va con quell’amore dentro
sciupato da una folle deriva, quando
si deve rimanere per vivere, per un eterno .. “

                                                                                                             Vincenzo Calafiore

da : “  Blu Oltremare “


E’ notte fonda e Tu sarai persa chissà in quale sogno! E’ una notte da savana piena di ombre che solo a sfiorarti fanno sentire il freddo della paura addosso,  è c’è pure quel mio urlo strozzato dentro, ci sono tutte quelle parole che avrei voluto consegnarti assieme all’ultimo:
“ .. ciao a domani.. “ .
Verrebbe voglia di andare via, venirti incontro con le braccia spalancate come una finestra sul mare, accarezzare il tuo volto in cerca di quelle rughe che sanno d’amore, di vita in attesa.
E invece, sono qui a ridosso di una finestra che immagino affacciata sul mare, che ne sento il respiro, il suo andare e venire incensante, le maree che tanto rassomigliano ai miei desideri indecenti! Rileggo le tue parole quelle parole che mi scrivi di notte quando ancora le stelle trapuntano il cielo come un velo di sposa, che effetto mi fanno? Dolore, Rabbia, Nostalgia, Mancanza, Distacco, Lontananza! Ecco dove io vivo, dentro questi spazzi tra parola e parola.
Perché continuo a sorridere anche se non c'è motivo? Perché sei così bella nelle mie illuse certezze? Che ci avvicinano così tanto da poterti sentire respirare, cos’è che tanto mi fa male, se poi al primo risveglio, svenato, raccolgo le ceneri di una notte passata troppo in fretta?
Perché fa anche tanto male rileggere tutto? Eppure ci siamo sentiti ….
Perché conto i giorni senza sentirti nè vederti?
Perché lasciarti andare? Per quali motivi non posso trattenerti per sempre?
Sarà forse a causa di una preghiera mancata o di una presenza violata?
Dovrei essere abituato a tutto questo. Dovrei essere abituato alla nostra lontananza, e poi sembrare sconosciuti che parlano solo tramite messaggi;  e poi quando ci vediamo rimanere a guardarci negli occhi senza dire una parola rapiti l’uno dall’altra, per continuare poi per strade diverse. Forse si può descrivere proprio così il nostro legame: due strade che si incrociano ad un certo punto per poi continuare separate. E poi che nome dare al nostro legame? Cosa siamo? Vita, la migliore vita? Amore, che cosa siamo?
Sei sicura che sia soltanto amore? Sicura che ci comportiamo così non perché abbiamo paura di noi stessi?
Pensaci, tutti i nostri comportamenti strani, i nostri sguardi, il nostro desiderio di incontrarci, il nostro allontanarci continuamente anche se poi torniamo a unirci come fossimo mare e orizzonte! Ma poi perché non riusciamo a stare lontani. Perché ci sono tante domande a cui non sappiamo rispondere?
Sai perché? : Perché ci amiamo!
Dimmi di sì ! Dimmi che non vuoi morire con quel tuo desiderio strozzato in gola, spiegami perche ci facciamo tanto male a non essere quello che vogliamo. Forse questi dubbi e queste paure sono solo mie? Forse solo per me è più di un amore? Ho bisogno di sentirti vicino sempre.
Ci resto male quando ci incontriamo e non posso abbracciarti?  Perché mi faccio tutte queste domande e non cerco delle risposte? Forse perché una risposta già la so è che io ho bisogno costantemente di te! Tu hai bisogno di me? Cosa sono io per te? Ho bisogno di risposte perché il silenzio sia vita e non paura.
Ho accartocciato quelle parole, insieme alle altre che non ti ho detto, che avresti potuto sentire rimanendo nella distanza tra occhio e ciglia… c’è che ogni tanto vado a riprenderle per rileggerle e ogni volta sempre più si sbiadiscono come i miei capelli, come rughe profonde di certezze smarrite nei tempi che sempre più si son lasciati andare.
E allora mi volto indietro e capisco che passo un’intera esistenza a cercare un punto di equilibrio, quando poi, con gli anni, mi rendo conto che la vera vita, quella che mi ha lasciato i segni, quei segni che non dimentico, l’ho sempre vissuta interamente come fosse un’unica emozione.
E capisco che ho passato una vita intera a cercare la persona giusta quando alla fine l’unica persona giusta che potevo e dovevo trovare eri tu, sempre e soltanto tu.
Capisco che le passioni, i ricordi, hanno sempre un prezzo da pagare, così come la vita che presenta il conto e che comunque sia valga sempre la pena.
Capisco che non tutti ti amano allo stesso modo mio, che a volte fa paura, ma non si può  valutare l’amore in base alle parole, quel che conta è il dono, il lascito… diversamente è come giudicare un libro in base al numero di pagine, dove molte parole possono servire unicamente a riempire spazi vuoti, senza dire nulla.
E infine capisco che ho passato passo una vita ad osservare e imparare come si muove il cielo,  quando poi mi sono reso conto che non  è stato tutto tempo sprecato, che l’unico momento che ho vissuto, l’unico istante di vita, l’istante davvero importante è “ Ora, adesso”. Il solo, guardarti è già un lungo segnale di vita! Il solo amarti o poterti amare e l’istante che mi traghetterà in quel lontano irraggiungibile.
Il resto è il nulla, che s’appresta, e dilaga negli spazi che a mano a mano si creano, quando tu taci!                                                       
Amarsi, senza mai stancarsi!

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