Ho scelto di vivere, esserci
Di Vincenzo Calafiore
11 Novembre 2024 Udine
“ … ho sempre voluto essere il padrone
di me stesso. E’ costata
molto la mia libertà
ma ne è valsa la pena.
E’ semplicemente meraviglioso
poter dire:
“ sono padrone di ogni attimo
della mia vita”
e grazie lo dico solo a Dio e
ai miei anni bruciati
nelle lotte per difendere la
mia dignità, la mia libertà,
il mio orgoglio di uomo.
Importante è stato sempre
rispettare e pensare che l’altro
in realtà non è un altro è
l’altra parte di me
che mai sono riuscito a
guardare negli occhi . “
( da: Prigionieri di un
Sogno! , di Vincenzo Calafiore )
La nostra civiltà,
che è riuscita ad ottenere e possedere il controllo della tecnologia,
soddisfacendo allo stesso tempo la gran parte dei suoi bisogni e necessità
elementari, è anche drogata di una moltitudine di cose artificiali e quindi
poco autentici; avverte ormai da tempo l’assenza di un patrimonio intellettuale
capace di dare delle risposte concrete di cultura e umanità.
E’ una civiltà che
in qualche modo rischia di farsi rubare il futuro da un malessere dell’anima,
rischia insomma di scomparire a causa delle orde di cinghiali che ormai da
tempo dopo averla assediata la stanno facendo terra propria.
La decadenza si
vede, la si tocca, si manifesta continuamente e si trasforma in paure,
indecisione, mancanza di visione di un futuro possibile.
A che cosa ancorarci
per salvarci ?
E soprattutto che
cosa è rimasto di quel che si conosceva, che riferimenti abbiamo?
Se ci voltiamo un
attimo, a dare un sguardo al nostro passato culturale… c’è da chiedersi quando
nascerà un nuovo Italo Calvino con il suo bel “ Le città invisibili “ «Anche le
città credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura. D'una
città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una
tua domanda.»(Marco Polo).
A guardare bene è
rimasto poco, quasi niente dell’Umanesimo, trascurato anche nelle università,
diventato poco più che un ricordo.
In qualche maniera
porre fine a questa lunga e inesorabile decadenza.
Credo che per
affrontare e fermare questa crisi culturale dell’Occidente, non occorrono nuove
filosofie non servirebbero a niente, ma neanche di grandi riforme, di nuovi
progetti, non servirebbero a nulla, perché abbiamo tutto il necessario a
portata di mano, è solo necessario saperne fare uso.
Blaise Pascal,
pensatore francese, chiedeva all’uomo di credere in Dio! E se lo avesse trovato
il suo premio sarebbe stato il paradiso, se non ci fosse stato avrebbe comunque
vissuto bene, senza nulla perdere!
Oggi a distanza di
tre secoli e mezzo, quella scommessa del filosofo avrebbe un senso?
Scommettere su Dio o
Cristo e perché? Così come alla fine dell’Impero Romano, si fece la scelta di
affidare al Cristianesimo il compito di
traghettare la civiltà antica, oggi la gran parte di questa società o civiltà incivile, si è affidata non al Cristianesimo
ma a dei miseri Rapper che bene la rappresentano a discapito della bellezza
della cultura che un tempo è esistita.
Così non possiamo
non definirci civili, visto a chi abbiamo permesso di invaderci e non mi
riferisco all’invasione dell’Islam quella è un’altra grave e difficile cosa, mi
riferisco alla fantomatica forma culturale che questi presunti artisti Rapper
pretendono di rappresentare ….. ma sono solo dei cinghiali tatuati e volgari,
decadenti, che invece di portare bellezza portano abbrutimento!
Questa è una civiltà
senza valori etici, senza vergogna, senza freni. Una civiltà destinata a
sparire nella polvere del suo stesso deserto culturale!
Nessun commento:
Posta un commento