lunedì 2 febbraio 2015



1422738502-ansa-20150131215511-113447341.jpgE….. DIO, DOV’E’ ?


Di Vincenzo Calafiore



A guardar attoniti quanto attorno a noi, se pure nella sua stessa lontananza accade, un brivido di terrore mi attraversa e quanto è dentro di me muta di colore, si svuota di luce, svanisce per suo effetto la speranza di un mondo non dico interamente migliore poiché è un’utopia, ma almeno un po’ meglio di quel che è.
L’Isis ha decapitato il reporter giapponese  Kenjj Goto per mano  di un militante dell’Isis vestito di nero, il boia dall’accento britannico che nel suo folle delirio da invasato ha pronunciato prima dell’esecuzione :
 «Ora inizia l'incubo per il Giappone». Con queste parole termina il videomessaggio postato su Internet, che prosegue mostrando una raccapricciante foto del corpo decapitato e della testa mozzata (con il volto insanguinato) del giornalista Kenji Goto. Il militante dell'Isis vestito di nero e dall'accento britannico – in piedi, con un coltello in mano che roteava sopra Kenji inginocchiato e in tuta arancione poco prima dell'esecuzione, ha rivolto il messaggio pieno di minacce al governo giapponese. «Come i vostri stupidi alleati nella coalizione satanica, non avete ancora capito che per grazia di Allah siamo un grande califfato con autorità e potenza e un intero esercito assetato del vostro sangue». Il premier viene poi citato direttamente: «Abe, a causa della tua decisione di prendere parte in una guerra che non potrà mai essere vinta, questo coltello non solo ucciderà Kenji, ma anche porterà la strage ovunque il tuo popolo sarà trovato. Ora inizia l'incubo per il Giappone». Subito dopo, il coltello si avvicina alla gola di Kenji che chiude gli occhi, ma le immagini in movimento sfumano e viene subito mostrata la sola foto di Kenji già cadavere.
E’ talmente forte lo sgomento, il dolore della morte di un uomo che si trovava in quei luoghi non per fare della guerra uno spettacolo, o un’orrenda forma di intrattenimento, era lì per la libertà dell’informazione al mondo intero di quanto sta accadendo.
Era uno dei tanti reporter lì inviati per una giusta causa quale lo è l’informazione.
Ma Kenjj Goto  non era solamente un reporter era un uomo con una famiglia che lo piangerà per sempre, una persona che è stata suo malgrado immolata sull’altare della stupidità umana: il nostro grande malessere, la stupidità!
E’ assieme agli altri che l’hanno preceduto, assieme alle popolazioni che subiscono, un uomo di cui vale la pena ricordarsi e per cui decidere se vale ancora la pena stare a pensare a cosa e come fare per porre fine o per dare un messaggio ai fomentatori della violenza, ai dittatori ancora in vita, di cancellarli dalla faccia della terra con un qualcosa già usata nel secondo conflitto in Giappone.
Non si può più assistere inermi a questi spettacoli, o di ascoltare il loro “ delirio “  poiché facendolo ancora e rimanendo in disparte come se questo non ci appartenesse pensando egoisticamente solamente e solo ai propri individuali interessi nazionali; non si può più attendere o rimanere schiacciati da altri “ interessi “ che ci riducono pari a bestie soggiogate ad altre bestie feroci.
Questa è una carneficina di tutto un Medio Oriente insanguinato e del resto del mondo intrappolato in mille sotterranei sporchi interessi che vanno dal petrolio alla vendita di armamenti! Questa strada imboccata non ci condurrà da nessuna parte oltre alle carneficine sparse per il pianeta.
Ecco pensando a questo orrendo mi chiedo dove sia Dio, e non ho alcuna risposta!
Forse sarà il caso di tenere questa foto in casa per onorare la sua anima e per ricordare a noi stessi quanto indegni siamo di definirci “ umani “  e di quanta poca coscienza possediamo.
Pace alla sua anima benedetta ovunque sia.





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