venerdì 8 dicembre 2017


E’ da idioti



Di Vincenzo Calafiore
9 Dicembre 2017 Udine


C’è un’aria diversa respirata o respirando, lascia non contentezza né qualcosa che sappia di speranza; è quell’aria che rimane dopo un incendio.
Non capisco il mio respirare male che adduce la strana sensazione della provvisorietà come se la mia vita, il mio “ mondo “ fosse nelle mani di altri che in qualsiasi momento possano decidere cosa farne o farla finire.
Ci sono troppe cose e tutte uguali che vanno nella stessa direzione.
C’è nell’aria sospesa la strana sensazione di un qualcosa di disastroso che s’affanna ai margini delle esistenze, ed è quel grandissimo desiderio di mostrare all’altro chi è il più forte, il più armato, il supremo, il “ Deo”.
Ma la verità terribile è che il mio destino, come quello di un altro che sia albanese o turco, inglese o tedesco è nelle mani di pochissimi cretini che giocano la loro partita a scacchi sulla pelle di miliardi di vite umane.
E’ sconcertante riconoscere  o avvertire l’imminente possibile catastrofe termo-nucleare!
E’ vero che ormai siamo diventati tanti… tantissimi e bisogna sfoltire, diminuire la massa umana e quindi anche distruggere per cui poi rinascere ricostruire e far ripartire i mercati, le industrie.
Allora invece di usare le guerre come mezzo di sfoltimento delle fila, si potrebbe non allungare la vita, ma lasciare fare alla natura.
A parte ciò.
Pare possibile che il numero uno americano debba andare a riaccendere i fuochi nel bosco palestinese, a quale scopo?
Come se non bastasse a questa umanità allo sbando o approssimata ad un crocevia dove ormai inevitabilmente dovrà scegliere quale direzione prendere, se quella di dare voce alle armi o eliminare il proprio cretino che mette in grave pericolo, in poche parole eliminare il guerrafondaio di turno.
E’ veramente un grande disaggio psicologico l’oppressione di questo pensiero, del pensiero che tutto possa finire per colpa di cetriolo nord- coreano impazzito, o di un citrullo americano che va a fare griglia nella boscaglia palestinese.
Insomma con quale animo apprestarsi al Natale?
E come sempre “ facciamo finta che “ non sia successo niente o che tutto va bene sia nella nostra casa che in quelle di altri.
Facciamo finta che non ci sia aria di tempesta che come la corrente del Nino attraversa il pianeta.
Facciamo finta di essere felici e facciamo gli alberi di Natale, i cenoni, i presepi.
Accendiamo le luminarie per le strade e innalziamo al cielo canti natalizi nelle cattedrali vuote di calore umano.
Facciamo finta che …. E ci scopriamo fragili e inermi nelle mani di quattro cretini che altro non pensano che di farsi la guerra, come se loro stessi non facessero parte di questo mondo, appunto.. il mondo, la casa di tutti!
Allora perché farla finire?

  

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