giovedì 18 ottobre 2018

ITALIA


ITALIA
Di Vincenzo Calafiore
19 Ottobre 2018 Udine

“ Il senso di questo, lo potrà capire
chi ha avuto per anni l’Onore di issare
il tricolore al vento e ripiegarlo la sera
con la sacralità che aspetta a una bandiera:
il Tricolore! Non è solamente un simbolo
che identifica una Nazione, ma è lì,
in quel vessillo che è racchiuso il significato – Italia-
                                                                                              non ché l’Onore e l’Orgoglio d’essere,
                                                                                              sentirsi italiano, e vivere nel Paese più
                                                                                              bello del mondo: L’Italia. “
                                                                                                                     Vincenzo Calafiore

In classe quando entrava l’insegnante ci si alzava in piedi; non avevamo niente oltre una lavagna rotta e banchi di legno sgangherati, il calamaio.
La prima cosa che si faceva erano il segno della croce e cantare l’inno nazionale, poi si poteva iniziare.
Per anni ho guardato da una finestra di un ufficio il Tricolore sventolare alto nel cielo, ho portato il tricolore al braccio, ho ripiegato il tricolore oltre che a issarlo su nel cielo; e questo per me è sempre stato motivo di orgoglio perché io ci credevo ieri come oggi in quel Tricolore era ed è per me : Orgoglio, Onore!
Ma oggi, che mi piaccia o no, questa è l’Italia, la mia Patria, anche se non è più quella che i miei ideali e valori me l’hanno sempre inculcata in testa, mai tradita, mai delusa, mai disobbedito.
Questa di oggi è quella che italiani per tornaconto personale, arricchendosi, hanno tradito, rubando denaro nelle Pubbliche Amministrazioni.
E’ l’Italia che “ La Politica “ ha ridotto così per la sua supremazia, per il suo interesse e dominio politico.
Una volta c’erano degli industriali che hanno fatto grande l’Italia e lo hanno fatto come quelli del Piave, oggi ci sono industriali che spostano le fabbriche in un’altra Nazione ove è possibile arricchirsi ancora sfruttando quella gente e lasciando allo stesso tempo italiani senza lavoro:
“ chi se ne frega “ !
Forse la chiave di tutto questo degrado morale e politico sta tutto in questo “ Chi se ne frega”.
Io direi potendo a questi “ italiani” di passare una giornata nel “ Il Sacrario di Redipuglia”
e meditare che cosa è veramente l’Italia, colloquiare con quei – morti – che da lì ancora sono monito e significato di un grande amore per la patria, la loro – Italia – fatta.
I peggiori nemici di questa “ Meravigliosa terra “ siamo proprio noi gli italiani, quando permettiamo la deturpazione dei nostri monumenti, quando sotterriamo rifiuti velenosi invece di smaltirli legalmente, siamo noi che concediamo alle mafie  la possibilità di spadroneggiare con le collusioni, le infiltrazioni, col diventare servi nelle loro mani.
Siamo noi a deturparla questa Italia con le evasioni fiscali, con l’essere divisi politicamente come fossimo in guerra perenne; è così che in questo clima di eterna rivalsa l’una fazione pur di non darla vinta all’altra si disfano e si rifanno governi che non governano, leggi che non si capiscono e si prestano all’inganno …. E così via via in un’ infinità di madornali errori epocali e occasioni di unità perdute!
Questa è e sarà l’Italia che dovremmo consegnare alle future generazioni, alle quali non è stato tramandato nessun principio  e alcun dovere morale e patriottico!
I colpevoli siamo stati noi, perché noi l’abbiamo voluta e ridotta così.
Ora mi dicono che il mio Paese non è più vivibile, che è meglio espatriare, fuggire! Ecco lasciamo che tutto fugga, lasciamo che vadano via le industrie, lasciamo che degli stranieri con la scusa di investire e dare lavoro, vengano in Italia a fare i loro interessi e una volta raggiunto lo scopo chiudano baracca.
Lasciamo pure che i nostri gioielli vengano venduti a investitori stranieri, a questo un tempo ci penso il Prodi della situazione, il grande demolitore e rottamatore dell’Italia …
Lasciamo pure che i nostri figli e chi ospitiamo si facciano l’idea che qui ogni cosa è possibile perfino violentare le donne, rubare, frodare, prostituire e spacciare, contrabbandare ogni tipo moralità per il vil denaro e poi piangiamo i morti, o abbandoniamo intere popolazioni dopo ogni sisma, Amatrice tanto per ricordare, Aquila,  solo il Friuli è stato ricostruito e ci sarà pure un motivo, domandatelo alle vostre coscienze, ma chiedetelo anche a Genova che saprà rispondervi.
Ma recatevi a Trieste e fermatevi in Piazza dell’Unità e alzate gli occhi al cielo!
Vedrete sventolare un Tricolore …. È lì l’Italia che più amo, è lì che più di ogni altro luogo mi sento italiano è una magia che si ripete ogni volta!
Mi ritornano in mente le note dell’Inno Nazionale, e un immaginario sorvolo della città delle Frecce Tricolori l’Orgoglio Italiano in tutto il mondo, che colorino il cielo coi colori della bandiera….  

“La Patria non è un’opinione. O una bandiera e basta. La Patria è un vincolo fatto di molti vincoli che stanno nella nostra cane e nella nostra anima, nella nostra memoria genetica. È un legame che non si può estirpare come un pelo inopportuno. Oriana Fallaci. “



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