mercoledì 20 novembre 2019



Come fosse autunno

Di Vincenzo Calafiore
21Novembre2019 Udine

“ … che dire, quello non era da dire
lo hai detto, ed è un precipitare
all’indietro nel tempo repentinamente.
Sono andati perduti i valori,
le essenzialità, forse le esistenze stesse..
con quello scrivere freddo, deciso! “
      Vincenzo Calafiore

E’ difficile dare un titolo a quanto segue, è l’immaginario di una finestra che si chiude, ognuno lo darà da se. E’ sovente, accade e accadrà sempre, poiché a un certo momento chissà perché una “ finestra” si chiude,e l’incanto  della nostra vita svanisce in un crepuscolo di foglie …. come le foglie…. Come fosse un autunno inoltrato. Ma la domanda è: dov’è il confine tra un sì e un no? Una buona occasione per parlare di un evento: la fine di un amore. Parliamone, non come al solito il – mi piace- esprimetevi.


Quando ti ho conosciuta non sapevo cosa saremmo diventati. 
Non sapevo di certo  in cosa l'amore poi ci avrebbe trasformato.
E Dio sa quanto non sapevo che tu saresti stata per me l'amore che non avrei mai immaginato di avere.
Eppure ti ho amata e ancora adesso … ignaro di quanto forte fosse, lo è ancora e mi toglie il fiato… l’Amore questo lo fa solo se si ama davvero e questo in me accade ogni qualvolta che arrivo lì, alla soglia dell’attesa!
Ho lottato per averti, come ho lottato contro le paure che mi portavo dentro, come quella di perderti, ed è accaduto ugualmente.  Forse non ero altro che sogno  e come un sogno sono svanito in un mattino.
Dirti ti amo è stato e lo è ancora la cosa più bella che il cuore possa suggerire ogni mattino, ogni attimo del giorno!
Diventare tuo è un premio, che la vita concede forse solamente una volta!  E’ come ricevere il dono più bello mai richiesto e ricevuto. Non era previsto che tu mi donassi vita, e vita è ! Le cose belle non sono mai previste, ne prevedibili, e tu sei la cosa più bella!
L’amore, dicono, sia il vedere bellissimo tutto, a volte anche il peggio. Ma potrebbe anche essere l’imparare  ad amare gli errori, i difetti, le brutture, i guai dell’uno e dell’altra.
Quando ti ho conosciuta non sapevo, tu mi hai insegnato ad amarti, a poterti amare, lasciandoti la libertà di sbagliare, di provare a volare, di camminare, di fare, di amare a modo tuo, senza cambiarti.
Lasciare al cuore e alle mani di tracciare la via, il sentiero per raggiungerci, magari su una riva, o camminare con le mani intrecciate in un abbraccio. O attendere, attenderti, sperare in un altro si!
Quando ti ho conosciuta, sapevo che ti facevi bella per me, era un qualcosa di tuo  che mi donavi.
Ti dicevo “sei bellissima” e lo eri, lo sei ancora, ed è rimasto inciso nel cuore, così come ogni mio
 “ti amo” un tratto di strada aggiunto agli altri … come un viale fiorito.
Quando ti ho conosciuta non sapevo che amarti mi avrebbe svuotato e riempito di tutto e che stare nudi significava sentirsi amati così come si è, senza finzioni, senza paure.
Ma amare, fare l’amore  non è solo il denudarsi, ma è quel rimanere  nudi tra le braccia, è pelle con pelle, mani che si cercano e si toccano,  di cuori che si ascoltano,  di senza barriere, senza riserve: nudi come le anime.
Tu l’hai presa. Te l’ho data, la mia anima …. Il mio essere.
E io ti ringrazierò sempre, di tutte le paure che mi hai fatto prendere , per le mie insicurezze che mi hai curato, per tutte le ferite ancora aperte che hai curato, del mio lasciarmi essere così come sono. Grazie.Quando ti ho conosciuta non sapevo che l’amore fosse un dono divino, ma il vero miracolo amore mio sei tu. Amare è : mai addio, mai fine, è un per sempre. Ma è anche litigare e allontanarsi per poter tornare, è desiderare, restare, tornare, è amarsi in ogni stanza.
E’ porsi delle domande, avere paura, soffrire e piangere, dirsi addio e subito ritornare sui propri passi per continuare, avere sempre voglia di amarti sempre più con amore, sempre più per un per sempre!
Ecco perché devi restare, devo restare!



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