lunedì 25 ottobre 2021


 

Purché tu sia

 

 

Di Vincenzo Calafiore

24 Ottobre 2021 Udine

“ ….. certe cose restano,

e sono lì sospese nell’aria

in attesa di riprendere a emozionare;

tornano e cambia tutto, rimangono

emozioni sfumate nel lento scorrere

delle ore … qualcosa

fa bruciare gli occhi, ho pensato al tramonto

che incendia l’orizzonte si riflette

negli occhi …mai avrei pensato fosse

pianto! “  Vincenzo Calafiore

 

 

C’è tanto di quel silenzio nella stanza, che s’ode il ticchettio di un orologio che lentamente macina le ore, sembra d’essere in un’altra dimensione ove il tempo non conta nulla, e scorrono lente immagini sfocate ed echi di parole distorte.

Mi pare d’essere, ramo d’albero caduto a terra; mi guardo allo specchio e vedo tutti i miei anni impilati in un corpo che pian piano senza rumore, si lascia andare in una deriva costante, tanto da non riconoscermi com’ero ieri, quando immaginandoti come un’alba ti aspettavo in riva al mare.

A quel tempo ero io dentro un altrove che mi portava via da te, le mie notti erano lunghe e di grandi desideri; tanto che il più delle volte l’alba mi trovava ad attenderla dietro tende di lino bianche che si gonfiavano come vele alla prima brezza.

Mentre tu chissà dov’eri, non potevi vedermi morire ogni giorno un po’ di più, ti chiamavo Dafne come la mia barca, che mi aspetta sempre giù al porto.

Purché tu sia qui con me, ti ho vestita di colori che le albe hanno lasciato nei miei occhi come velo si sposa; purché tu rimanga nella mia memoria, non sai cosa ogni giorno invento coi pensieri …. e ti vedo sorridere, mentre a piedi scalzi cammini sulla riva a raccogliere conchiglie e legni che il mare di notte rilascia.

Sapessi tu, quanto siano state tristi le ore illudendomi di vederti arrivare …. E c’era solo un vuoto dopo l’altro che tutto sommato avevano lo stesso odore e il colore della solitudine.

“ Ciao Amore “ il mio buongiorno! E’ un messaggio in bottiglia che affido a quel mare fuori dalle finestre che lo porterà ovunque invece che a te, è un mare che non avvicina, cancella invece le tracce di un’esistenza possibile!  Però quanto è strana la vita, più cerchi e meno trovi; non porta mai ciò che più desideri, e quando meno te l’aspetti arriva qualcosa che stravolge tutto, cambiando gli scenari  uguali e monotoni di quel sempre che lentamente uccide.

Certe cose restano, e sono lì sospese nell’aria in attesa di riprendere a emozionare, tornano e cambia tutto, rimangono emozioni sfumate nel lento scorrere delle ore … qualcosa fa bruciare gli occhi, ho pensato al tramonto che incendia l’orizzonte si riflette negli occhi …. mai avrei pensato fosse pianto.

Non è vero che gli “ uomini “ non piangono, piangono dentro, si commuovono dentro, muoiono lentamente dentro e tutto dietro la maschera di un sorriso; è come un proscenio che si affievolisce lentamente fino a chiudersi dietro un sipario.

Dopo non rimane che la scena vuota e cala un silenzio su tutto che come pioggerellina di marzo non si sente ma inzuppa, porta seco brividi di solitudine, fino alla prossima alba, al prossimo sole sullo scenario che con un po’ di calore riprende vita.

Ecco a mancare è quella sottile e affilata lama di calore che illumina e riscalda quel vuoto dentro.

 

 

 

 

 

 

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