mercoledì 29 marzo 2023


 

 

 

Vincenzo Calafiore

                   

   Se la paura ha il sopravvento

 

Adesso ogni giorno è un regalo, una sopravvivenza fatta più di gratitudine che certezza, questa c’è stata  fino a un certo punto quando ancora si poteva sognare, c’era soprattutto l’amore o quel forte desiderio di amare, un qualcosa che faceva volare in alto, tutto senza indossare una maschera sul volto, si diceva … a viso aperto.

Quel che impera oggi è la grande paura di amare!

Vero però che l’amore ha molte facce, corrispondenti ciascuna ad una diversa manifestazione dello stesso istinto, che chiede solo di essere appagato tramite una serena, semplice, relazione; ma a fare paura è anche la passione perché in ogni caso implica la resa di fronte a qualcuno che può tradire, che abbandona, violenta, uccide.

Solo i temerari e gli ingenui credono che si possa semplicemente amare, l’amore è di questi coraggiosi disposti ad affrontarne le sofferenze, pur di amare.

Tuttavia questa pulsione affettiva, ha in se la forza necessaria a superare la paura che genera l’amore, specie in questi tempi caratterizzati da una diffusa insicurezza, paura di legarsi a qualcuno e di assumere tutte le conseguenze che tale esperienza comporta nel generalizzato conflitto tra desiderio e paura va a toccare anche le passioni.

Ora dinanzi al silenzio e il vuoto di questa età matura dove si rincorrono pensieri e riflessioni che portano lontano dalla realtà in una dimensione di smarrimento e di inquietudini fino a raggiungere una visione fatta di silenzio e di astrazione come dinanzi a una distesa infinita di mare che conduce alla dimensione infinita dell’isolamento.

Mare, orizzonte, attesa …. Un paesaggio interiore, forse una metafora per descrivere il rapporto con l’amore e la vita.

La paura di amare, collegata forse all’insicurezza e alla confusione di questi tempi, in cui si fa fatica a distinguere e riconoscere ciò che è autentico da ciò che è effimero, da ciò che rappresenta una “ maschera”.

Si corre per rimanere al passo con tutto e si finisce per non sapere o capire cosa si stia vivendo davvero, in mezzo a questa confusione l’amore viene desiderato quando non c’è, rinnegato quando c’è, temuto il più delle volte.

Per avere una relazione d’amore autentica e senza maschere è indispensabile una grande capacità di rimanere da soli con se stessi e non avere bisogno dell’altro per sopravvivere.

Perché la percezione della mancanza crea una sorta di dipendenza.

Spinti da un insano desiderio di accoppiarsi si finisce per commettere l’errore di scambiare per buono ciò che è solo una pallida idea di ciò di cui si ha necessità, cadendo in relazioni infelici, talvolta scellerate.

Tutta via la paura dell’amore e la fretta di incontrarlo non sono inversamente proporzionali, come si potrebbe immaginare; tuttavia anche nel rapporto sessuale apparentemente libero esiste una forma di relazione, un’intesa che unisce i due patner che si autodefiniscono estranei e separati, pur condividendo emozioni fisiche tal vota prorompenti, senza amore.

Così si viene ad essere accomunati dal disagio nel vivere l’amore che non sia solo sesso, allontanandosi sempre più da quei sentimenti reciproci d’attaccamento e di dipendenza l’uno dall’altra, una dipendenza che non fa male e non si dovrebbe temere come purtroppo comunemente accade.

La malinconia metafisica nel guardare il mare è la stessa di quando si guardano gli occhi di una donna …. Annegandoci !

 

 

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