lunedì 29 settembre 2025

 

Laurence Sterney



Vincenzo Callafiore, scrittore, poliedrico bravo anche sul palcoscenico, l'ho trovato interessante in un vecchio filmato ripreso mentre intratteneva una platea con un suo monologo, l'ho visto naturalmente a suo agio.

Io leggo da molti anni tutto quello che scrive e ogni volta mi sorprende, quando ho creduto di conoscerlo un po' mi ha smentito, è come l'onda del mare cambia sempre, sorprende e mi lascia sempre con delle domande.

La sua forza espressiva è eccellente, fine e gentile è come se ti prendesse per mano per portarti nel suo mondo dal quale poi difficilmente te ne vai.

Guardo sempre le sue foto ha una forza magnetica negli occhi, nello sguardo è come a guardati sia la sua anima mediterranea; è una di quelle persone ancora “ vera “ una rarità in questo mondo bugiardo.

Conoscerlo è stato meraviglioso rimarrei ad ascoltarlo per ore; sa nascondere bene, si nasconde nelle sue fragilità, nei suoi silenzi.

Dentro le sue pupille c'è il mare, l'amore, è uno tsunami di emozionanti sogni.

Peccato che non vuole più pubblicare i suoi racconti, quelli che ha pubblicato li posseggo e li rileggo sempre e sempre trovo qualcosa di nuovo, una nuova emozione, è questo che un buon Autore deve saper fare, ma lui, Vincenzo Callafiore lo fa con naturalezza perchè lui è così, una impronta che il mare non riuscirà mai a cancellare.

Laurence Sterney ( NL )

domenica 28 settembre 2025


 


Vincenzo Calafiore

29 Settembre 2025







“ ….. era uno di quelli che quando ti guardava, ti guardava con l'anima,

uno di quelli che raramente s'incontra, e quando lo incontri capisci sin da

subito cosa significhi – umans -, e poi quel sorriso, ti sorrideva con gli occhi

ti parlava con gli occhi … signica questo “ Gentes in movimiento “

Ego Sum

Cosa c'è che non va in me?

E' una domanda semplice, che però direziona in altri universi ancora più grandi, ancora più sconosciuti; è allo stesso tempo una domanda che in molti dovrebbero porsela, anche per conoscere se stessi e al contempo comprendere riuscendoci quanto giusta e gradita dal contesto, la sua immagine, la sua presenza o esistenza che sia.

Non so e non mi è dato saperlo quanto effettivamente io sia una persona “ Giusta “ lo Yad Vashem definisce giusta quelle persona che rischiando la propria vita salva altre vite, da qui “ chi salva una vita, salva il mondo intero”, più genericamente, persona che rispetta la legge, equa, imparziale.

Sento che qualcosa in me non è riuscita a conformarsi o quanto meno ad agire, pensare alla stragrande maggioranza delle persone.

Credo che questo sia dovuto alla mia appartenenza a quell'ordine mondiale di “ Gentes en movimiento “ , quelle persone che non si definiscono popolo o nazione, ma semplicemente umanità, umans..

E' terrificante, è orrendo il mutamento sociale che ormai si è manifestato del tutto senza la possibilità di un passo in dietro. C'è troppo odio, c'è troppo desiderio di usare le armi e di premere quei famosi pulsanti rossi per far saltare in aria il mondo; non solo, sono troppi i muri alzati per non vederci e non parlare, sono troppi i recinti in cui siamo stati rinchiusi come bestie da selezionare e eliminare.

Le città ormai sono prigioniere della violenza e del degrado sociale, spaccio, prostituzione, abuso, violazione, sopraffazione; e si è preferito non guardare, girare la testa da un'altra parte.

Ovunque serpeggia un silenzioso e cancerogeno malessere, che tutto sta pian piano distruggendo.

Si fa finta che tutto va bene, si addolcisce il baratro in cui siamo, dicendoci e scrivendolo pure... che la legalità vincerà questa battaglia.

Ma la domanda sorge spontanea: esiste più la legalità?

Quanto a me, le mie braccia si son rotte per aver abbracciato soltanto che nuvole!












sabato 27 settembre 2025

 






Che dire,

mi sono sempre piaciute quelle persone vere, quelle che hanno delle cicatrici profonde, come quelle che hanno gli alberi.

Hai mai pensato quanto siano belle quelle cicatrici?

Hai mai pensato alla bellezza che hanno?

Quante volte mi sei passata accanto, senza guardarmi, senza guardare le mie cicatrici.....

La verità è che tu ed io non potremmo mai avere nulla in comune, nemmeno le parole, Tu al mio opposto e io... bè io non sono comune

io ho la mia pazzia, vivo in un'altra dimensione dove non esistono cose

che non hanno un'anima, come te e milioni di altri, tutti uguali, tutti omologati con lo sguardo spento.

Quelle, sappilo, sono persone che prima degli occhi, ti rubano il cuore, posseggono la tua anima, quella che tu hai svenduto per un pugno di niente. “

Vincenzo Calafiore

venerdì 26 settembre 2025


 


Chissà... se noi.....


Vincenzo Calafiore

27 Settembre 2025


Non è la solitudine in cui cadiamo spesso.

No.

E' la solitudine con cui si trascorre la notte e ci si sveglia con lei, cucita

addosso come un vestito e affrontiamo il giorno, non la facciamo vedere, la mascheriamo con i finti sorrisi, ai finti rapporti amichevoli, alle convenevoli relazioni.

Ma è quella dalla quale si vorrebbe scappare e invece ci si ritrova soli con noi stessi senza sapere da parte andare, magari poterci rimanere.

Parlo della “ solitudine” interiore, tormentosa, quella che ti lascia nelle pene.

La solitudine nel combattere lo schifo in cui si sguazza e scoprire nel contempo tutta la bellezza della vita e chiedersi: perché non l'ho mai vista così? , poi capisci che la solitudine cambia solamente nelle forme.

Forse siamo destinati alla solitudine senza saperlo!

Non è dato a saperlo, ma sono convinto che le battaglie più grandi le possiamo vincere, superarle, da soli …. perchè nessuno mai potrà conoscere e tanto meno comprendere fino in fondo il limo del dolore in cui stiamo annegando, tanto meno lo potrà comprendere il provvisorio, la falsità, l'ipocrisia, l'interesse personale, con cui ogni giorno ci si scontra e fare i conti.

Non abbiamo mai pensato di guardare la vita nostra con altri occhi e scopriremmo così quanto in realtà sia meravigliosa.

Se solo la guardassimo dal dentro!

Eppure noi affermiamo convintamente di vivere, di avere una bella vita, che tutto è bene, che non ci manca nulla, che siamo nella condizione di poter essere felici.

Ma se siamo felici, perché si continua a uccidere,

perché si continua ad accumulare ricchezze e scalare il successo, il potere?

Se siamo così felici, come mai il mondo sta rotolando piano piano al baratro del terzo conflitto planetario!

Che ipocriti e stupidi siamo!

Che ipocriti e illusi siamo verso noi stessi e il resto dell'umanità che ci circonda!

Eppure noi ugualmente diciamo: io vivo ! , quando in realtà anneghiamo in una grande vaghezza in cerca di un luogo in cui fare vita nonostante le continue minacce alla nostra stessa esistenza; ma qui dove siamo ormai giunti non si odono più quei canti gregoriani alla pace, c'è solo uno spettrale silenzio nella fredda luce lunare.

E l'Amore?

Il più delle volte cadiamo nell'errore di pensare che l'altro pensi o abbia i nostri stessi valori; ciò che è scontato per noi per l'altro potrebbe nono esserlo affatto.

Ognuno segue la propria visione del – mondo- secondo la propria formazione culturale, non dare nulla per scontato!

Il mondo gira follemente, si evolve, muta, in continuazione, mentre io rimango nella distanza che da tutto questo vertiginoso mi separa, e cammino piano per avere il tempo di sentire il profumo delle stagioni...

la mia mente continua a farlo … insiste a cercare rifugio in quelle cose che non esistono più.

Seguo la vita in altre memorie, le chiedo di smetterla di propormi la fittizia felicità. Continuo a cercare una vita, o quel che resta di una vita che non mi ha mai conosciuto, scopro nuovi confini e orizzonti, nuovi mondi in cui poterci vivere, ne ho sentito i profumi, ho potuto vedere altri mari ancora molto più grandi e profondi di quelli che ho conosciuto in altre vite passate. Ma so che è solo pura mia immaginazione, sono sempre qui come un macigno in mezzo al mare, alle sue tempeste, alle sue secche.

Ma stranamente avverto addosso a me un profumo mai sentito, un'essenza sconosciuta che mi ricorda un'esistenza passata zitta zitta nel nulla, è ora uno scoprire i profumi ovunque, addosso a me...

Come quando torni a casa e si sente che hai incontrato il mare!


giovedì 25 settembre 2025


 










Mare

Penso alla mia vita

e ci vedo il mare!

Vorrei parlarti e non trovo

le parole, strappamele dalla gola

così come hai fatto con il mio cuore .


Ti guardo senza mai stancarmi

le mie parole non basterebbero

per dirti quanto ti amo.


E tu lo sai!

Lo sai che mi incanti

quanto sia perso per te.


Le parole non servono

non basterebbero per farti capire

ciò che provo quando mi trovo

davanti ai tuoi infiniti occhi

quando mi sei distante

quando non ti vedo …

ecco allora che i miei occhi non servono

rimango in silenzio … è l'unica maniera

per dirti che ti amo

che sono felice quando rimango ore

a guardarti senza una parola!

Vincenzo Calafiore

 

Introduzione ai monologhi

FACENDO TEATRO “

  • La Cultura è una vela

che attraversando i mari costringe

le persone a correre in riva al mare -

Vincenzo Calafiore




.. che dirti ?

Io sono un oratore,

maestro del parlare tacendo.

Tutta la mia vita l'ho trascorsa

parlando in silenzio ….

e sempre in silenzio sono passato

solo con me stesso attraverso

terribili tempeste!

Con me stesso ho attraversato

questo millennio

di solitudini !

Calafiore



 


Quella Solitudine


Vincenzo Calafiore

Teatro Sotto le Stelle”

Trieste estate del 1999

RISIERA DI SAN SABBA


La solitudine dei morti

in quel silenzio nel vento

che della Risiera conosce ogni mattone,

ogni crepa nelle travi.


E ora noi senza memoria, sempre a smentirci

e senza parole per raccontare i morti

delle nostre battaglie perdute.


E' così !


Li lasciamo come lettere dimenticate in un cassetto,

viviamo in un si provvisorio con un ieri che ritorna

sempre più raccapricciante in certe notti

brulicanti di fantasmi.


E poi sono così facili e scorrevoli

le carezze che la luna offre, rischiano di far

impazzire il cuore.

Questi morti che se ne stanno lontani

sono mare e pensiero, sono terra …

e rimandano dentro un autunno questa

primaverile senilità dell'anima.


E mi va bene rimanere qui nella Risiera

e da questo “ essere “ guardare il tramonto

che incendia e inonda di luce gli antri della morte.





Ci vorrebbe un'anima capace di verità,

un'ala di gabbiano che tagli il vento

ci vorrebbe di riprendere vita soltanto

per un minuto e in un minuto cambiare tutto.


Trovare, un amico, una madre, una sorella, una sposa,

un figlio, per poterci abbracciare, per raccontarci

del silenzio che abbiano dentro, e intorno.


Ricordare la tavola della domenica e risentire

le loro risate e la nostalgia di loro, nonostante il vento

che ci porta via.


Piangere.


In silenzio ripetersi che la vita sarebbe stata bella

se solo la si osservasse dal dentro.

Se riuscissimo tutti, morti e viventi

ad amarla nonostante il muro che ci separa

nonostante il fumo che ci ha portato via.

Ahimè... la vita svanisce man mano nel suo fluido inganno,

mi stordisce come un pugno in piena faccia!

Vincenzo Calafiore

mercoledì 24 settembre 2025


 

L' Amore che non c'è


Vincenzo Calafiore

25 Settembre 2025


E' che a volte, forse per abitudine o per mancata gratitudine nei confronti della stessa vita che non ci si rende conto di quanto miseri e schiavi siamo, sempre a rincorrere il bene per se stessi, per la propria cerchia; non ci si rende conto che il bene, la semplicità della felicità siano a noi vicini ed è proprio da quelle persone trascurate, lasciate in parte senza importanza, quelle che non ti chiedono niente se non di come stai?

Sono quelle persone “ vere” quelle che non si sono lasciate omologare come questo sistema vuole, tutti uguali, tutti uniformati negli abbigliamenti, negli atteggiamenti, nelle visioni delle cose.

Quelle persone che di te non si dimenticano e il loro primo pensiero sei Tu, in ogni luogo, in ogni altrove del mondo, in ogni angolo, svolta, incrocio della vita; che se le chiami lasciano tutto e arrivano fino a te e lo fanno senza aspettarsi nulla, nemmeno un grazie.

Un “ Grazie “ da parte tua, che potresti lasciare spogliandoti dall'inutile che ti sei caricato addosso, almeno cambiare e tornare a essere un po' più umano, più di vita, piuttosto che di vice vita.

Prova ad essere almeno una volta nella tua vita un “ vero “ vivendo più di emozioni che di denaro e cose futili.

Una vita vera fatta di piccole cose e di strade di mare ove rimangono impresse le tue impronte che hanno resistito alle maree, alle peggiori tempeste.

Prova a camminare con i tuoi piedi su quelle strade che vanno dritte tutte nella direzione del cuore, pensando che ad ogni incrocio, ad ogni angolo, ad ogni svolta, di trovare una mano tesa e braccia capaci di cingerti in un abbraccio caldo come un bacio, forte come il cuore, come per dirti senza parole: Io ti amo! Ti amo e ti voglio bene, grazie per essere qui adesso, ora in questo momento così intenso di noi!

Sai, sarebbe bello solo se si realizzasse, ma la verità è che io spero sempre di fare l'incontro più bello della mia vita, incontrare un umano come me con cui scambiarci segni di pace e di speranza e invece mi sono reso conto di essere solo assieme alla mia ombra proiettata da un anale, o dal sole cocente.

E' un'ombra gentile, affabile nel suo essere parte di me, padrona del mio tempo.

Possibile che sia solo?

Possibile che mi trovo a camminare solo su strade piene di automi freddi e calcolatori, guidati e non dal desiderio dell'incontro, ma da un misterioso senso di solitudine fredda e glaciale come la loro vita.

Ma io sono qui, ci sono, e so che hai bisogno di me, perchè sai che ti amo, perchè tu hai bisogno di me, anche se non lo sai.

Per me essere qui adesso è difficile, è stato difficile eppure sono qui nonostante tutto … è perchè ti voglio bene, anche se non lo sai ancora!


lunedì 22 settembre 2025


 

Vincenzo Calafiore

22 Settembre 2025

( Da: Dialoghi! Teatro, anno 1990 )



. Certo che voglio vivere!

Lo voglio, lo vorrei con tutta l'anima.

Vorrei sapere come.

Ecco perché ne parlo con te, Dimmi, come posso vivere in questa dilagante disumanità.

Come potrei vivere facendo finta di non vedere, non sentire?

Sarebbe fin troppo facile, ti pare?

Ecco vedi siamo solo noi due , sotto le stelle in questa notte dagli occhi velati di nostalgia, Tu così immenso e io così piccolo!

E questo momento mi ricorda Seneca, quando parlando con un giovane disse: “ A uccidere non è la lama di una spada, fa più morti il silenzio di dentro … quello dell'anima! Quello sì che semina morte più delle battaglie più stupide degli uomini, incapaci di seminare campi di pace! “

Queste sono le parole che io affidai a Seneca affinché le facesse conoscere e adesso so che ha seminato intere generazioni di uomini con queste parole di pace, e la pace non c'è ancora!

E allora dimmi dove potrei trovare la via che porta alla vita, se appena conosco me stesso?

A questo tuo – essere – a mancare è il sottinteso, l'oblazione di un dono, come una mano tesa, le parole che non feriscono, il profumo dell'amore.

. Certo che voglio vivere!

Lo voglio, lo vorrei con tutta l'anima.

Vorrei sapere come.

Ecco perché ne parlo con te, Dimmi, come posso vivere in questa dilagante disumanità.

Come potrei vivere facendo finta di non vedere, non sentire?

Sarebbe fin troppo facile, ti pare?

Ecco vedi siamo solo noi due , sotto le stelle in questa notte dagli occhi velati di nostalgia, Tu così immenso e io così piccolo!

E questo momento mi ricorda Seneca, quando parlando con un giovane disse: “ A uccidere non è la lama di una spada, fa più morti il silenzio di dentro … quello dell'anima! Quello sì che semina morte più delle battaglie più stupide degli uomini, incapaci di seminare campi di pace! “

Queste sono le parole che io affidai a Seneca affinché le facesse conoscere e adesso so che ha seminato intere generazioni di uomini con queste parole di pace, e la pace non c'è ancora!

E allora dimmi dove potrei trovare la via che porta alla vita, se appena conosco me stesso?

A questo tuo – essere – a mancare è il sottinteso, l'oblazione di un dono, come una mano tesa, le parole che non feriscono, il profumo dell'amore.

Ove non esistono queste cose non potrà mai esserci pace, non può esserci vita!

Si, hai ragione.

Io sono troppo meschino e misero, forse troppo umano anche, e incerto vado dove non dovrei andare, attratto come una falena. Vivo da stupido e stupidamente faccio ammenda a coloro che seminano miseria e vuoto, ai predatori di anime.

Dimmi dove posso trovare la vita?



giovedì 4 settembre 2025

 

E poi


E poi tu nella livida sera

nei tagli trasversali del cielo,

volano carezze scorrevoli.

E poi tu con quel tuo sorriso

dolce da svelare piano

nell'affanno di ombre

aggrovigliate.

In giorni come questi,

spesso la nostalgia di te m'assale

e il vivere mi tortura fino

alla prossima notte.

Arrivi tu che sconfiggi

il vuoto coi tuoi occhi luminosi.

Anche questa notte cercheremo

tempesta d'amore.

Braccia che ci possono trattenere

labbra per saldare

sospiri che ci tengano in bilico

tra i sensi e la vita.

Potrai con la tua fantasia

cangiare l'esistenza!

Vincenzo Calafiore


 ... mordimi il cuore

mentre io bacio le tue labbra ! "
Vincenzo Calafiore

mercoledì 3 settembre 2025


 

Il Burattinaio Mangiafuoco


di Vincenzo Calafiore

4 Settembre 2025 Udine


Galleggiando da un mare a un altro, non so quanti ne abbia attraversati, e quanti paesi ho visto solo da lontano, da un orizzonte a un altro così per tanto tempo.

Mi chiamo Nikos, un tempo “ Marionetta “ importante, ero un eroe. Cosa sono le marionette? Le marionette sono i personaggi che compiono le azioni, recitano le battute e portano avanti la trama dello spettacolo teatrale e io l'ho fatto per tanti anni, facevo parte della Compagnia di Mangiafuoco.

Un tempo non lontano, alla periferia di questo fottuto millennio, in un dietro le quinte di un teatro della sua periferia, appeso al muro potevo guardare il cielo, pieno di stelle, e pensai quanto dovrebbe essere bello, poter volare fin lassù e toccarle con mano, e da lì guardare giù in basso vedere cosa si nasconde nel buio della notte sotto le nuvole.

Una notte davanti alla finestrella sbarrate da grosse sbarre di ferro, apparve una palla bianca come la cipria che Mangiafuoco ci buttava addosso prima di entrare in scena. I miei occhi rimasero incantati così come erano stati dipinti, così la mia bocca disegnata in una smorfia di meraviglia.

Più la guardavo e più mi piaceva, ma non potevo parlare, non avevo voce, e non sapevo nemmeno cosa fosse … la voce, non saprei nemmeno come immaginarmela.

Restò lì ferma a guardarmi, illuminandomi a pieno, poi sparì dalla finestrella.

Mangiafuoco ha la sua Corte ristretta di nobili marionette che come zecche si nutrono di sangue.

Sono, queste marionette, emancipate e profumate, eleganti che sanno ben rappresentarlo. E' per questa loro capacità, che sono state scelte da Mangiafuoco e per questo a far parte della sua Corte.

Io ero felice, rimanevo poco appeso al muro, ero sempre in scena in tutti i teatri importanti di Mangiafuoco.

In un teatro, che mai dimenticherò, finito il mio spettacolo, venni appeso al muro di un lunghissimo corridoio .. fu allora che sentivo la presenza di qualcuno al mio fianco, non sapevo da quale parte, ma la sentivo la sua energia.

E mi chiesi … come posso sentire questa forza dentro di me? Come può un pezzo di legno colorato sentire quella forte energia, mi sono chiesto?

Ma.. io penso!

Improvvisamente mi sono sentito diverso dalle altre, avevo paura, ero terrorizzato dalla paura che in qualche modo Mangiafuoco lo venisse a sapere.

Non potevo muovermi, ne girare la testa, avrei voluto voltarmi per vedere la marionetta appesa vicina al mio chiodo.

Quello che non avevo ancora capito era che io avevo un'anima, pensavo e dentro di me parlavo...come sarebbe stato bello poter udir la mia voce, muovermi.

Mangiafuoco non so come è venuto a sapere di una marionetta che nelle notti di luna si agita e si muove, così una notte sono venuti a prendermi e in un sacco mi gettarono in acqua.

Ma io sono qui, mezzo umano e mezzo burattino, libero di respirare, e di parlare, di pensare, libero di amare il mare che fin qui, alle soglie di un millennio scuro. Sono qui a raccontare il mare, quel mare che si agita e vive dentro di me, con il suo infinito, con il terrore e le paure, ma anche con le sue serenità, con la sua infinita poesia.





 Good morning! It's been about two months since one eye closed due to medication, and I've been carrying out my daily activities using only one eye. It seems I'll need surgery to regain my vision. For this reason, I can't write, and I do so on and off. For this reason, I'm here to apologize. While I await my soon return, and I truly hope so, I wish you and your families the best of luck! Don't abandon me, don't leave me alone in my solitude! Thank you, bye!

בוקר טוב! עברו כחודשיים מאז שנסגרה עין אחת עקב תרופות, ואני מבצע את פעולותיי היומיומיות רק באמצעות עין אחת. נראה שאצטרך ניתוח כדי להחזיר את ראייתי. מסיבה זו, איני יכול לכתוב, ואני עושה זאת לסירוגין. מסיבה זו, אני כאן כדי להתנצל. בזמן שאני ממתין לחזרתי המהירה, ואני באמת מקווה שכן, אני מאחל לכם ולמשפחותיכם בהצלחה! אל תנטשו אותי, אל תעזבו אותי לבד בבדידותי! תודה, להתראות!

¡Buenos días! Hace casi dos meses que me cerré un ojo por la medicación y he estado realizando mis actividades diarias usando solo uno. Parece que necesitaré una cirugía para recuperar la visión. Por eso, no puedo escribir, y lo hago de vez en cuando. Por eso, vengo a disculparme. Mientras espero mi pronto regreso, y de verdad lo espero, ¡les deseo a ustedes y a sus familias mucha suerte! ¡No me abandonen, no me dejen solo en mi soledad! ¡Gracias, adiós!

Καλημέρα! Έχουν περάσει περίπου δύο μήνες από τότε που έκλεισα το ένα μου μάτι λόγω φαρμάκων και εκτελώ τις καθημερινές μου δραστηριότητες χρησιμοποιώντας μόνο το ένα μου μάτι. Φαίνεται ότι θα χρειαστώ χειρουργική επέμβαση για να ανακτήσω την όρασή μου. Για αυτόν τον λόγο, δεν μπορώ να γράψω και το κάνω κατά διαστήματα. Για αυτόν τον λόγο, είμαι εδώ για να ζητήσω συγγνώμη. Ενώ περιμένω την σύντομη επιστροφή μου, και το ελπίζω πραγματικά, εύχομαι σε εσάς και τις οικογένειές σας καλή τύχη! Μην με εγκαταλείπετε, μην με αφήνετε μόνο στη μοναξιά μου! Ευχαριστώ, γεια!

Bonjour ! Cela fait environ deux mois que j'ai un œil fermé à cause des médicaments, et je ne vaque à mes occupations quotidiennes qu'avec un seul œil. Il semble que je doive me faire opérer pour retrouver la vue. C'est pourquoi je ne peux pas écrire, et je le fais de temps en temps. C'est pourquoi je suis ici pour vous présenter mes excuses. En attendant mon retour prochain, que j'espère sincèrement, je vous souhaite, à vous et à vos familles, bonne chance ! Ne m'abandonnez pas, ne me laissez pas seul dans ma solitude ! Merci, au revoir !

Bom dia! Faz cerca de dois meses que um olho fechou devido à medicação, e tenho realizado minhas atividades diárias usando apenas um olho. Parece que vou precisar de cirurgia para recuperar a visão. Por esse motivo, não consigo escrever, e o faço de vez em quando. Por isso, estou aqui para me desculpar. Enquanto aguardo meu breve retorno, e realmente espero que sim, desejo a você e sua família boa sorte! Não me abandonem, não me deixem sozinho na minha solidão! Obrigada, tchau!

Bună dimineața! Au trecut aproximativ două luni de când mi-am închis un ochi din cauza medicamentelor și mi-am desfășurat activitățile zilnice folosind doar un ochi. Se pare că va trebui să mă operez pentru a-mi recăpăta vederea. Din acest motiv, nu pot scrie și o fac și o fac cu intermitențe. Din acest motiv, sunt aici să-mi cer scuze. În timp ce aștept întoarcerea mea curândă, și sper din tot sufletul să o fac, vă doresc vouă și familiilor voastre mult succes! Nu mă abandonați, nu mă lăsați singur în singurătatea mea! Mulțumesc, la revedere!

Доброе утро! Прошло около двух месяцев с тех пор, как один глаз закрылся из-за лекарств, и я выполняю повседневные дела только одним глазом. Похоже, мне потребуется операция, чтобы восстановить зрение. По этой причине я не могу писать, хотя делаю это время от времени. Поэтому я здесь, чтобы извиниться. Пока я жду своего скорого возвращения, на что очень надеюсь, я желаю вам и вашим семьям удачи! Не бросайте меня, не оставляйте меня одного в моём одиночестве! Спасибо, пока!

                                                                       Vincenzo CALAFIORE