Quella Solitudine
Vincenzo Calafiore
“ Teatro Sotto le Stelle”
Trieste estate del 1999
RISIERA DI SAN SABBA
La solitudine dei morti
in quel silenzio nel vento
che della Risiera conosce ogni mattone,
ogni crepa nelle travi.
E ora noi senza memoria, sempre a smentirci
e senza parole per raccontare i morti
delle nostre battaglie perdute.
E' così !
Li lasciamo come lettere dimenticate in un cassetto,
viviamo in un si provvisorio con un ieri che ritorna
sempre più raccapricciante in certe notti
brulicanti di fantasmi.
E poi sono così facili e scorrevoli
le carezze che la luna offre, rischiano di far
impazzire il cuore.
Questi morti che se ne stanno lontani
sono mare e pensiero, sono terra …
e rimandano dentro un autunno questa
primaverile senilità dell'anima.
E mi va bene rimanere qui nella Risiera
e da questo “ essere “ guardare il tramonto
che incendia e inonda di luce gli antri della morte.
Ci vorrebbe un'anima capace di verità,
un'ala di gabbiano che tagli il vento
ci vorrebbe di riprendere vita soltanto
per un minuto e in un minuto cambiare tutto.
Trovare, un amico, una madre, una sorella, una sposa,
un figlio, per poterci abbracciare, per raccontarci
del silenzio che abbiano dentro, e intorno.
Ricordare la tavola della domenica e risentire
le loro risate e la nostalgia di loro, nonostante il vento
che ci porta via.
Piangere.
In silenzio ripetersi che la vita sarebbe stata bella
se solo la si osservasse dal dentro.
Se riuscissimo tutti, morti e viventi
ad amarla nonostante il muro che ci separa
nonostante il fumo che ci ha portato via.
Ahimè... la vita svanisce man mano nel suo fluido inganno,
mi stordisce come un pugno in piena faccia!
Vincenzo Calafiore
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