lunedì 19 novembre 2018


E’ la vita

Di Vincenzo Calafiore
20 Novembre2018 Udine


Sono le tre del mattino, c’è chi si alza a impastare del pane per poterlo sfornare caldo e croccante e l’aria sa di cosa buona, sa di vita; ma ci sono altri che magari negli ospedali non dormono perché magari lottano per la vita, o la vita la stanno lasciando, o perché la vita arriva e fiorisce.
Questa è l’ora giusta del “ pensiero “ … la poesia delle – ricordanze – penso a quanto sia bella e serena la mia vita; penso pure in verità anche con un pizzico di nostalgia ai miei giorni che si sono vaporizzati magari troppo in fretta senza averli potuto godere, così come pure non ho potuto godermi mamma e papà … allora pensai al mio futuro e li ho visti in tempi e da luoghi sempre diversi e sempre più lontani da loro, invecchiare.
E oggi tocca a me! Sto invecchiando assieme al mio tempo, ai miei ricordi che finiranno con me, come finiranno di vivere con me mamma e papà, in un certo qual senso finirà la nostra personale eternità.
Ma questa non è tristezza semmai è contrariamente felicità, perché se oggi sono qui è perché non mi sono mai lasciato vincere dal mare grosso della vita, quando con le sue bordate di onde anomale cercò di farmi annegare.
Amo questa vita e l’amo più di ogni cosa al mondo, non vita come anno..età, ma vita come amare, sì potere amare una donna come la qualsiasi pagina scritta o da scrivere.
Amare perché è l’unica cosa al mondo che fa stare bene.
Sognare perché è il sale della vita.
E allora chiedersi, piuttosto che piangersi addosso, piuttosto che essere tristi, quale sia il segreto o meglio la ricetta per fare felicità quotidiana e felicità intima, preziosa, e comunque sia, comunque la mettiamo che sia sempre felicità.
Basterebbe un pizzico di follia; la follia è la base di questo pane chiamato: felicità!
E vi aggiungiamo un bel viso di donna, della donna che si ama, quella che sta nel cuore, o che si frequenta da poco, o da una vita, o quella a cui da poco o da sempre hai giurato amore.
E di questo viso ricordare o immaginare i suoi occhi, il suo sorriso che la illumina, ricordiamo le sue mani, la sua voce, la sua risata.
Aggiungiamo anche un pizzico di fantasia,
un pizzico di allegria.. la musica, la colonna sonora della nostra vita!
Un pizzico di desiderio, e perché no, un pizzico di coraggio.
Impastare il tutto e dargli la forma che si vuole senza dimenticare che questa ricetta è da farsi ogni giorno aggiungendo quelle arie che lascia la musica, una bella canzone come: La vie en rose, C’est la vie, Amapola, My Vay, Il nostro anniversario, Resta cu mè, Un grande amore e niente più e via via… facciamone colonne sonore del nostro giorno!
Bandiamo la tristezza della quotidianità, del malinteso, dello sparlare a vanvera, dell’impiccio o dell’impicciarsi dei fatti altrui, non giudichiamo se poi non vogliamo essere a nostra volta giudicati, facciamo del bene  o opera buona senza aspettarsi un grazie.
E invece di arrabbiarsi condiamo con un ottimo e d’annata: Vaffa!
Ma il sale di tutto questo impasto sarà e dovrà essere: lei, la donna meravigliosa che si ama.
Mettiamola al primo posto, che sia il primo pensiero, che sia quel ti amo per sempre!
Facciamo di lei il nostro nutrimento quotidiano senza violarla, offenderla, oltraggiarla, manipolarla, sfruttarla! Amiamo questa donna nella stessa misura con cui si ama la vita, perché lei è la nostra vita, è il nostro orgoglio, il nostro quotidiano, il nostro vivere un’eternità che sta nella stessa misura, nell’uguaglianza, nell’identità, in quella piccola parola: ti amo.
Ecco, se noi riuscissimo ogni giorno a fare questo, saremmo dei bravi fornai che a queste ore di notte si alzano a impastare un pane!
Un pane che sa di felicità piccola o grande che sia, quella felicità che ci fa camminare un pizzico più alto dalla nuda realtà.
Amiamo per essere amati e soprattutto ricordiamo per essere ricordati.
Pensiamo ad un amico o a un’amica, chiamiamoli o chiama mole anche per chiederle o chiedere solamente come stai o per dare un buongiorno e mai dimenticarsi di loro, e peggio ancora chiamare solamente perché sia ha bisogno di aiuto quando invece tu, noi, non lo abbiamo mai dato loro… potremmo non ricevere alcuna risposta.

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