giovedì 5 marzo 2020


Questo vento che sa di lontano

Di Vincenzo Calafiore
06 Marzo 2020 Udine

“… fermiamoci qui, in mezzo
a tutta questa gente, nascondiamoci
dietro a un lampione, accovacciati
per un bacio….. ! E sapevo
che ne valeva la pena e non
mi importava nient’altro che
sentire la morbidezza delle sue labbra,
il profumo della sua pelle….. “
                       Vincenzo Calafiore


E’ una notte  questa che vedi con quella luna che ci spia da lassù, una notte che ci sorprende e ci meraviglia, con la fortuna che abbiamo di amarci adesso in questo tempo allo sbando, senza un futuro.
Un futuro sì che noi l’abbiamo, è qui in questa notte che corre sui binari di un futuro che si avvicina tutto d’un fiato, addosso come la luce di quella luna che da lassù ci guarda leggera e ci fa sognare in questo vento che sa di lontano.
Sono io quell’uomo,che  prima o poi, uscendo per sempre dal suo sogno, ti avrebbe raggiunta, tu lo sapevi da sempre, anche se poteva sembrarti assurdo.
Tu che già eri di un altro.
Io che aspettavo una mattina trovare un “ cuore rosso “ appeso a un ramo di speranza. Io che sono molto più grande, io che conosco già la vita, io che non sapevo che il cuore di lei era di un altro, non ho rinunciato e ogni notte con quel taglio di luna in cielo aspettai il mio destino, freddo come una ferita, sbucare da una notte qualunque.
Tu intimamente lo sapevi, lo avevi sempre pensato che con quegli occhi  con cui ti guardavo sarei riuscito a leggerti dentro. E hai avuto paura!
E’ una notte questa da stare seduto in cima al mondo e cercare di inventarsi l’amore pensando ai tuoi occhi che mi confondono puntati dritti al cuore, e saranno le mie mani, in questa notte a raggiungerti nel tuo lungo sognare tra le chiome di questo vento che sa di lontananza.
Quello che un tempo ti era sembrato assurdo e ti faceva paura ora ti si mostra in tutta la sua beltà. Quell’uomo che ti guardava come se ti volesse baciare; era una cosa difficile da spiegarsi, ma tu inconsapevolmente avevi già risposto a quello sguardo poggiando le labbra sulle sue ….. mentre ti stringevo nel modo che più a te è sempre piaciuto,allo stesso tempo sensuale che tu non potesti fare a meno di lasciarti andare.
Questo amore è già più di tanto, più dell’amore sognato o solamente immaginato, più degli anni senza ritorno, più dei pensieri che sono andati a morire senza lasciare neanche un saluto … che in una notte come questa invece di farmi tornare, mi lascia muto, senza parole da consegnarti.
Amore così vicina da toccarti con le mani … in questa notte così da te lontana.
E’ una di quelle notti che non scivolano piano, io qui nel vento leggero come la musica vengo a cercarti nei tuoi seni che innalzano il cielo!
Tu allora, fu allora che capisti che ero io l’uomo che avresti voluto avere da sempre, lo avevi letto nei miei occhi, lo stesso sguardo che avevi sentito su di te nei sogni che avevi fatto con quegli occhi da bambina.
E’ stato così, io ti guardavo e sapevo esattamente cosa tu più desiderasse, ti guardavo e sapevo quanto si desiderassero i nostri  corpi, ma più di tutto gli occhi, quegli occhi che da sempre si son cercati, si parlavano e si raccontavano.
Poi non fosti più baciata, e questo era un grande tormento fino a quando non sarebbe nuovamente accaduto e tu lo senti …. Sai che succederà nuovamente: che entrambi cadremo nella trappola degli occhi.


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